Verl

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Ho dormito un po’ e mi sento meglio. Ma dormire è stata dura. Mi sveglio ogni pochi minuti perché temo di sentire motori. Voci. Pale di elicottero. Negli ultimi giorni non ho sentito altro che vento. Il tonfo dei miei scarponi sul terreno duro e gelato.

Ragazzo credo di dovertelo dire. Sto bene. Affamato ma bene. Di quel cervo mulo ne ho mangiato solo qualche pezzo. Già mentre premevo il grilletto. Già in quel momento sapevo che non era stata una buona idea. Sapevo che qualcuno mi avrebbe sentito e la voce si sarebbe sparsa e presto gli stronzi mi sarebbero stati addosso. Mi sono sbrigato. Ho macellato una zampa posteriore e ne ho cucinato un po’ sotto un cumulo di terra nel modo che ti ho descritto e ho mangiato il sangue crudo mentre correvo come un lupo. Aveva un buon sapore. Ora sono seduto a riposarmi e ne vorrei ancora. Non ce n’è piú. Avevo sentito parlare della fame da mio nonno però la fame non la conoscevo. Non è altro che un ululato nella pancia.

Piú tardi

Stamattina ho visto scendere la brina. È stato uno spettacolo. Ero stanco e stavo camminando nel freddo del buio prima dell’alba per scaldarmi quando il cielo si è sollevato. Come un uomo che si toglie un peso dalle spalle. Il vento è diventato leggermente piú caldo e all’improvviso sull’erba sotto i miei scarponi c’era la brina.