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Sesto giorno della Nuova Dispensazione

Vedete che adesso ho dato a questa cosa un bel titolo nuovo. Ho detto no alle vostre leggi che non permettono a un uomo di sparare sulla sua terra a un animale feroce. Il che significa castrare un uomo sulla sua terra. Siete stati voi a rimettere i lupi in questo territorio che stava benissimo senza. E io ho detto no e sono qui in questo territorio che mi ha generato e sostenuto e che ho amato.

Sto seguendo questa strada nuova. Questa è una nuova dispensazione.

E dovete capire che questa cosa non è per me. Questo non è una specie di diario da lasciare alla madre di mio figlio. Non ho nessun bisogno di scrivere queste cose. Non fraintendete. Posso vivere qui su questa terra senza un’anima intorno per il resto dei miei giorni ed essere felice come una pasqua.

Piú tardi

Continuo a pensarci. È da tutto il giorno che cammino. Era un sacco che non camminavo quanto ho camminato negli ultimi tempi e anche se il cuore ingrossato mi martellava continuavo a pensare e mi sono fermato a leggere quello che ho scritto (dato che qui non ho altro da leggere visto che il mio Louis L’Amour l’ho lasciato al trailer) e ho avuto un altro pensiero. Quello che voglio dire è che mi demando domando per chi sto scrivendo. Perché rivolgersi ai vili e agli stronzi? Non serve a un cazzo di niente. Quelli sono malati nella testa. Non riusciranno mai a vedere la verità di tutto questo. Questa cosa dovrebbe essere per qualcuno a cui può far bene.

Allora mi sa che questo è per mio figlio.

Per te ragazzo. Adesso parlo a te. Ascolta. Ci vuole un addestramento per essere un uomo libero. Il tuo televisore e i tuoi insegnanti ti riempiranno la testa di stronzate. Devi saperle riconoscere le stronzate. Anche fra anni e anni devi sapere che tipo di uomo era il tuo vecchio. Un uomo libero. Un uomo di mani e di progetti. Un uomo di montagne. Queste Bull Mountains. Mi senti?

Ascoltami e cosí saprai. Porta la mia voce nella tua testa.

La cosa piú importante è che ho il mio .270 e trenta scatole di proiettili. Ho i miei scarponi coi lacci e la punta d’acciaio un paio di calze di lana pesanti Carhartt T-shirt camicia di flanella giaccone di tela berretto scozzese. Ho al collo un dente di lupo e due artigli di lupo legati con un filo da pesca. Ho trentadue dollari (non che mi serviranno mai piú quei cazzo di soldi tanto vale che li arrotolo e me li fumo) e una borraccia da due litri in acciaio inossidabile e un coltello da caccia. Le tasche del giaccone piene zeppe di barrette dolci e tabacco e carne essiccata di antilocapra e non c’è niente di male a far razzia in un pollaio di tanto in tanto. Alla gallina le stacchi la testa di brutto e se la arrostisci con le piume e tutto sotto una pila di pietre non fa troppo fumo. E poi succhierò le uova. Come un vecchio cane. Non ci penserò due volte perché le uova sono piene di vitamine e grasso e cose buone per il corpo soprattutto se le succhi da un foro fatto nel guscio dalla parte stretta.

Questa cosa delle vitamine l’ho vista una mattina in TV in un programma che guarda tua madre. Per questo lo so.

Ora è tardi ragazzo. Buio se non per le stelle. L’aria fredda e pungente. Scrivendoti cosí penso a te. E a tua madre.