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Le ultime parole che mi disse Leo furono: Come puoi mancarmi se non te ne vai?15

Quando pronunciò quella frase la voce di mia madre dentro di me disse: Pearl, tesoro, questo è un ragazzo da tenerti stretto. Parla come il testo di una canzone.

Sapevo che Come puoi mancarmi se non te ne vai era proprio il motto dei ragazzi in affido. Si poteva ricamarlo su un cuscino o stamparlo su una maglietta.

Il viaggio durò trentotto ore e mezzo, con tre trasbordi. L’autobus ci fece fare il giro della punta settentrionale del Golfo del Messico. Per andare dalla Florida al Texas attraversammo gli stati dell’Alabama, del Mississippi e della Louisiana.

Sui sedili davanti ai nostri era seduta una coppia sposata.

Sentii l’uomo dire all’autista che erano in luna di miele.

Il profumo alla gardenia della sposa ci avvolgeva: sembrava un angolo di giardino nell’aria pesante e viziata. Gli sposini portarono nell’autobus foglie, luce, la terra luminosa, profumata di limoni.

Dal mio sedile vedevo le loro teste spostarsi e poi appoggiarsi l’una all’altra. Qualche volta, se premevo la faccia contro il finestrino, scorgevo il loro riflesso sul vetro. Si tenevano per mano, si baciavano e si imboccavano a vicenda con spicchi di mela che tenevano in un grosso contenitore Tupperware. L’amore tra loro significava nutrire l’altro come una mamma uccello. Di tanto in tanto mi arrivavano frammenti di conversazione.

Il marito disse: Hai ancora del riso nei capelli. Non te lo togliere.

Grazie al mio amore per Leo, quando guardavo quelli che si amavano sapevo che non mi sarei procurata altro che guai. La mia nostalgia di lui mi avrebbe spinta a cercare di ritrovarlo, a tutti i costi.

Sull’autobus, Corazón mi raccontò di essere arrivata negli Stati Uniti dal Messico dieci anni prima. Veniva da Eden, un paesino nello stato di Guerrero, a circa un’ora da Acapulco. Ray aveva vent’anni più di lei ed era nato a Nuevo Laredo.

La prima volta che l’ho visto, ero solo una bambina, mi disse. Avrò avuto nove anni, o forse dieci. Ray lavorava con mio padre, import-export dagli Stati Uniti. Mi portava sempre le M&M’s, quelle gialle, e le scatole di cioccolatini Hershey’s Kisses. Mi sono sposata a diciassette anni. Il mio è stato un vero matrimonio. Avevo una torta a sette piani. Due gruppi che suonavano, più uno di mariachi. C’è stato anche un combattimento di galli. E devi sapere che nella mia città non esistono donne divorziate. Solo vedove. È per questo che gli uomini sanno che si devono comportare bene.

Guardai le mani di Corazón. Perché voi due non portate la fede? domandai.

Ay, Pearlita, le ho buttate nello scarico del water. Mi ero arrabbiata tantissimo con Ray. Ero proprio furiosa. Così ho buttato gli anelli nel gabinetto.

Corazón alzò una mano e toccò il punto in cui avrebbe dovuto trovarsi la fede.

Puoi chiederlo a tutti gli idraulici, disse. Loro lo sanno che gli scarichi dei water sono pieni di vere nuziali.

Perché Ray non parla mai con me?

Perché non sa l’inglese e non è il tipo che apre la bocca per farsi ridere dietro dalla gente.

Sul Greyhound guardai fuori dal finestrino il passaggio di camion, auto e cartelli stradali. Nel riflesso sul vetro vedevo le perle attorno al mio collo. Erano fredde e calde sulla pelle. Spesso alla mia sinistra, oltre l’asfalto nero e gli alberi, brillavano le acque azzurre del Golfo del Messico.

Sai, sono tutti gelosi del Messico, disse Corazón.

Cosa vuoi dire?

È perché l’asteroide dallo spazio è caduto qui. È grazie al Messico che non ci sono più i dinosauri. Perciò, capisci, se non fosse stato per il Messico non esisterebbero neanche gli esseri umani.

Frugai nella tasca del giubbotto e tirai fuori un pacchetto di merendine Twinkies. Lo aprii con i denti e ne offrii una a Corazón.

Grazie, mi disse, e la scartò. Dove le hai prese?

Le ho rubate nel negozio alla stazione degli autobus.

Rubi nei negozi?

Be’, è più o meno la prima volta, però è una vita che rubo sigarette.

Durante il viaggio ci fermeremo a Mobile, Alabama, per prendere delle altre borse, disse Corazón. È una cosa che ha organizzato Ray.

Perché?

Non preoccuparti. Abbiamo appuntamento con dei tizi. Poi andremo a visitare la tomba di Selena e poi, una volta finito, raggiungeremo Ray a Laredo.

Divisi la tortina in due e leccai il ripieno di crema al centro; poi mangiai il pan di Spagna.

Dove ci aspetta Ray?

In un albergo. Prenderemo un taxi dalla stazione degli autobus.

Quando non parlava con me o non dormiva, Corazón mandava messaggi a Ray con il cellulare. Ogni tanto si voltava verso di me e mi ripeteva quello che lui le aveva scritto.

Dice che sono quattro le sacche che dobbiamo prendere a Mobile.

Dice che mi comprerà dei fiori.

Dice che non dovremmo parlare con gli sconosciuti.

Ma lo sapeva che eri venuta a prendermi? le chiesi.

Certo, bebé. Ray sa tutto. Sa che sei solo una creaturina, e che non ti avrei lasciata indietro così, con la tua mamma morta ammazzata. Lui mi fa fare tutto quello che voglio. Gli ho detto che diventerai la mia bambina.

Sull’autobus Corazón mi raccontò del suo paese in Messico.

Non me ne aveva mai parlato quando eravamo insieme dentro la sua roulotte. Il movimento dell’autobus le dava la sensazione di tornare a casa.

Mentre sedevo di fianco a lei, annusando il lieve odore del diesel e dell’aria che usciva dal vecchio condizionatore del Greyhound, mi raccontò che la cittadina era a un’ora di distanza dalla costa e dal porto di Acapulco.

Non lasciamo entrare tutti nella nostra città, mi disse. Devi avere un invito per poterla visitare. Se arrivi senza preavviso, ti ammazzano.

Mi spiegò che il paese aveva tre chiese. Una era coperta di foglia d’oro e aveva dei quadri che erano copie di antichi dipinti della più importante cattedrale di Città del Messico. L’altare aveva i candelieri d’oro massiccio. Al centro della chiesa, proprio dietro l’altare, c’era una copia del quadro della Vergine di Guadalupe.

Be’, in teoria è una copia. Ma certi dicono che in realtà quello è il tessuto originale, il tilma, mentre la copia è quella che tutti vanno a vedere nella basilica di Città del Messico. Mi hanno detto, in gran segreto, che qualcuno nella mia città ha pagato tre milioni di dollari in contanti per averlo.

E tu credi che sia vero?

Nella nostra città sappiamo come si fa a voler bene a Dio, rispose Corazón, perciò potrebbe anche essere vero. Quella Vergine di Guadalupe a me sembra vera.

E cos’è che te la fa sembrare vera?

Cinque uomini armati la sorvegliano in continuazione e bisogna chiedere al prete per poterla vedere da vicino. Ti deve dare lui il permesso.

Allora dev’essere vera. Se no perché sorvegliare tanto un falso?

Va bene, va bene, sì, sì, è quella vera. Non dovrei dirlo in giro. È perfino chiusa dentro un vetro antiproiettile.

15 How Can I Miss You When You Won’t Go Away è il titolo di una canzone di Dan Hicks & His Hot Licks. (N.d.T.)