FREDERICK FORSYTH

Originario di una piccola cittadina del Kent, in Inghilterra, Frederick Forsyth è nato per l'avventura. Da ragazzo, facendo l'autostop, cercò di ottenere un passaggio su un carro armato destinato a partecipare allo sbarco in Normandia. In seguito, abbandonò gli studi per andarsene in Spagna, dove voleva fare il torero. A diciassette anni tornò in Inghilterra per arruolarsi nella RAF e diventare il più giovane pilota di caccia. Infine decise di darsi al giornalismo e, nel 1962 venne assunto dall'agenzia di stampa Reuter e cominciò a girare il mondo come corrispondente: da Parigi a Berlino Est alla Nigeria sconvolta dalla guerra civile. Di ritorno dal Biafra con un grosso bagaglio di esperienze, pensò di scrivere un romanzo e nacque così Il giorno dello Sciacallo, storia di un attentato contro De Gaulle, subito diventato un grande successo internazionale. Da allora, Forsyth non ha fatto che sfornare a intervalli regolari un best-seller dopo l'altro: Dossier Odessa, I mastini della guerra, L'alternativa del diavolo, Quarto Protocollo (pubblicati anche da SELEZIONE DELLA NARRATIVA MONDIALE). Tutte opere che sono state trasferite sullo schermo con notevole successo.


L'autore dice che il segreto per scrivere un buon romanzo sono i fatti e un'accurata documentazione sugli stessi. Per Il negoziatore, Forsyth ha personalmente visitato tutti i luoghi in cui si svolge la vicenda, tranne il Vietnam, e ha parlato con decine di persone che lavorano nella CIA, nell'FBI e alla Casa Bianca, o che si occupano del recupero degli ostaggi. Questo suo amore per la ricerca gli ha permesso più volte di anticipare la realtà, predicendo per esempio ne L'alternativa del diavolo la caduta dello scià di Persia e l'elezione di una donna a capo del governo inglese. Sebbene egli stesso ammetta che "oggi la realtà è più veloce della fantasia. Non si fa in tempo a immaginare il futuro che è già passato".


Attualmente Frederick Forsyth vive in una tranquilla fattoria dell'Hertfordshire e non ha ancora progetti per il suo prossimo lavoro. "Mi piace viaggiare, osservare, discutere con la gente, tenermi al corrente di ciò che accade. E mettermi a scrivere un romanzo ogni cinque anni." Peccato solo per i suoi lettori, che devono aspettare così a lungo.

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