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Babbo Natale
Per diverso tempo ho creduto che Babbo Natale, dopo aver distribuito i regali, si fermasse a riposare per qualche notte in un albergo di Avellaneda.
Mio nonno paterno per Natale regalava sempre delle scarpe, solo che non ci azzeccava mai con i numeri. Le provavo e una volta constatato che erano troppo piccole o troppo grandi, dicevo: “Che peccato, non mi vanno”. E con una certa rassegnazione, ritenevo chiusa la questione. Comunque, le tenevo da parte con gli altri regali, come se fossero un ricordo di cosa Babbo Natale riteneva che meritassi quell’anno. Ma a quel punto mia madre me le prendeva: “Dammele, che le restituiamo a Babbo Natale così ce le cambia”. “Ma com’è possibile, se Babbo Natale è già passato e andato via?” “Ci pensa il nonno, lui lo conosce.” E davanti al mio sguardo incredulo, mio nonno annuiva, ma senza fornire spiegazioni. In compenso, lo faceva mia madre: “Dopo aver distribuito tanti regali è molto stanco, così si ferma a riposare per qualche giorno in un albergo di Avellaneda, vicino a quello del nonno”. Guardavo nuovamente mio nonno, che continuava a tacere. Non potevo pretendere di più da uno che per la Befana, ogni anno, metteva del pane secco nelle scarpe di mio padre e dei suoi fratelli.
La Befana, pane secco, Babbo Natale, scarpe del numero sbagliato.