Ringraziamenti
Nel cammino intrapreso per scrivere questo romanzo ho incontrato persone splendide che si sono messe a mia disposizione per regalarmi un po’ del loro tempo e darmi consigli preziosi. Custodisco i loro nomi nel mio cuore ma vorrei anche che chi ha letto il libro sappia quanto impegno c’è stato intorno alla sua nascita. Per primo devo ringraziare il mio editore, Raffaello Avanzini, che non solo ha creduto fortemente in questo romanzo ma mi ha anche dato piena fiducia. Il mio ringraziamento speciale va ad Alessandra Penna, editor fantastica e grande artista della parola. Le sono grata per avermi regalato il suo tempo, la sua pazienza e soprattutto la sua grandissima professionalità.
Lo staff intero della Newton Compton merita non solo il mio grazie ma anche tutto il mio affetto. Ringrazio Gabriele Anniballi, Antonella Sarandrea e tutti gli altri membri della mia straordinaria casa editrice. E Carmen Prestia.
Ringrazio inoltre l’antiquaria Alessandra Di Castro, per la preziosa consulenza tecnica riguardante il mondo dell’antiquariato e delle aste. Il tempo passato con lei nel suo splendido negozio in piazza di Spagna è stato a dir poco illuminante.
Ringrazio anche il mio professore Romeo De Maio, per avermi fatto conoscere Veronica Franco; Giuseppe Pantò per le preziose dritte sulle aste di libri antichi; Paola Picasso, Ilaria Beltramme, Diletta Parisella, Rita Bellina e infine l’infaticabile Isabella D’Amore, non solo per avermi spronato a scrivere il romanzo ma anche per l’entusiasmo, la gioia di cui mi hanno fatto dono.
Ringrazio il migliore degli amici, Luigileone Avallone, che ha letto pazientemente la prima bozza, aiutandomi a capire dove e come migliorare il testo.
Ringrazio mio marito, i miei genitori e tutta la mia famiglia: primi sostenitori fin da tempi non sospetti e da sempre sostegno della mia vita.
E infine ringrazio voi lettori, mia risorsa e continua fonte di soddisfazione. Spero di aver trasmesso una parte del mio amore per i libri. Un amore sbocciato nella libreria di mio nonno a Venosa e il cui fuoco non si è mai spento.
1 La poesia di Veronica Franco a cui faccio riferimento è la XXIII della raccolta Terze Rime: Lungamente in gran dubbio son stata; l’ho parzialmente modificata rispetto all’originale cinquecentesco, per renderla più scorrevole (N.d.A.).