XII
Ho un brutto presentimento. Non mi dà tregua mentre percorro Ditchling Road. Credo sempre a queste intuizioni: sono molto sensibile a ciò che disturba il mio equilibrio. La mia psiche ha risentito molto dei recenti avvenimenti, devo ammetterlo. Quello che è successo a East Street mi ha completamente sconvolto. Mi serve del tempo con le mie pelli per riprendermi.
Eppure non riesco a non pensare che ci sia qualcosa che non va.
E infatti c’è davvero qualcosa che non va. Vedo una macchina che esce dalla mia via, e subito i sospetti mi travolgono. Una Mitsubishi argento. A parte il mio, l’unico veicolo che abbia mai visto percorrere quella strada è il furgoncino della posta. Rallento, mentre l’auto mi passa accanto sulla corsia opposta.
Conosco l’uomo al volante. È uno degli sbirri che hanno partecipato al funerale di Evan Armstrong. E conosco anche il passeggero. Marni Mullins. Che diavolo ci facevano nella mia proprietà? Passo di fronte alla fattoria e tiro dritto. Mi tremano le mani. Mi serve una pillola, così mi fermo nel parcheggio.
Spengo il motore.
E respiro.
Mi chino in avanti e appoggio la testa sul clacson per nascondere l’urlo di rabbia che non riesco più a contenere.
Non appena mi sento un po’ meglio, raccolgo il binocolo dal porta oggetti e prendo un coltello dallo zaino. Una camminata di quindici minuti fra i campi mi porta nei pressi della fattoria. Raggiungo il punto più alto, da cui posso vedere il cortile. Ci sono molte macchine, alcune della polizia, altre prive di segni riconoscibili. Un furgone. E gente, tanta gente che si aggira nella mia proprietà. Entrano ed escono. Vagano nel fienile.
Mi sento come se mi avessero strappato qualcosa da dentro. E cosa dirò al Collezionista? Non riesco nemmeno a pensarci.
Ed ecco l’uomo che mi ha fatto tutto questo. Il poliziotto dai capelli rossi che sta al centro di ogni cosa, impartisce ordini e trasmette informazioni. Come un ragno al centro della sua tela. Lo conosco. So cosa vuole. Ma non lo otterrà. Non mi lascerò catturare così facilmente. Il mio lavoro è troppo importante perché un ometto come lui lo interrompa.
Il mio sangue ribolle, reclama vendetta.