Conservazione

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Secondo la World Conservation Union, che redige la lista degli animali a rischio d’estinzione, i gorilla sono tra gli animali a grande rischio.

Il loro habitat ha subito molte trasformazioni: lo sfruttamento agricolo e pastorizio, la costruzione di nuove strade, la raccolta di minerali, legname e petrolio sono le principali minacce. Grande preoccupazione destano anche la caccia, soprattutto per il commercio di carne, e l’impatto dei numerosi conflitti civili nell’area occupata da questi animali.

Nel 2012 l’International Gorilla Conservation Programme, in collaborazione con altri enti per la conservazione, ha condotto un censimento accurato, contando un totale di 880 gorilla di montagna (440 nella zona dei Virunga e 400 in Bwindi).

Purtroppo in queste regioni l’estrema povertà e una scarsa cultura ecologico-ambientale favoriscono da parte delle popolazioni locali atteggiamenti che possono danneggiare gravemente la natura, gorilla compresi.

Molti studiosi si stanno convincendo che una soluzione per proteggere gli animali selvatici sia quella di coinvolgere le comunità locali in progetti che diano proventi alternativi, compatibili con l’ambiente, come per esempio l’eco-turismo.

Per controllare meglio i cacciatori di frodo, l’International Gorilla Conservation Programme e la Fondazione Dian Fossey hanno creato un programma di monitoraggio effettuato dalle guardie del parco, che raccolgono informazioni durante le loro normali operazioni di sorveglianza. Sono semplici dati che possono aiutare a decidere dove inviare pattuglie antibracconaggio, individuare i luoghi dove i gorilla solitamente mangiano e dormono, scoprire quali risorse vengono prelevate illegalmente dal parco.

 

A questo proposito vedi i siti:

www.igcp.org

www.gorillafund.org