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Per Frank i fine settimana erano inutili quanto i giorni di festa. Sembrava passato un secolo da quando aveva l’abitudine di ringraziare il Signore perché era venerdì o da quando gli veniva la nausea non appena sentiva la sigla di Last of the Summer Wine, la sit-com della domenica sera, perché il mattino dopo si sarebbe dovuto svegliare presto per una nuova settimana di lavoro. La sensazione gli era rimasta per un bel po’ anche dopo essere andato in pensione, ma ormai quel motivetto non era diverso da mille altri.

Quando era molto più giovane, sua figlia provava la stessa morsa allo stomaco non appena ascoltava la sigla di Antiques Roadshow, segno che era ora di andare a letto perché si sarebbe dovuta alzare presto per la scuola. Chissà se le faceva ancora lo stesso effetto dopo che si era trasferita. In America trasmettevano quella serie tivù? Frank fu tentato di chiamare Beth per chiederglielo. Non si parlavano da parecchio. Sarebbe stata un’ottima scusa. O una scusa qualsiasi, non aveva importanza. Continuava a pensare a lei da quando avevano svuotato il frigo. Gli dispiaceva avere gettato via i biscotti e aveva persino considerato la possibilità di ripescarli dal bidone dei rifiuti. Si chiese se gli sarebbe sembrata più americana di prima. Forse tra non molto non sarebbe riuscito a riconoscerne la voce. Beth gli avrebbe telefonato e lui avrebbe riagganciato subito, scambiandola per l’ennesimo messaggio preregistrato con il quale cercavano di vendergli prodotti per l’incontinenza.

In ogni caso, qual era la differenza di fuso orario con Los Angeles? Frank se l’era dimenticato. Laggiù erano otto ore indietro o avanti? Probabilmente la figlia era al drive-in a guardarsi un film o al centro commerciale o si stava mangiando un ghiacciolo o roba del genere. Lui l’avrebbe svegliata o disturbata a cena o a colazione, spendendo uno sproposito per una chiamata intercontinentale e chiedendole una stupidaggine su un programma televisivo che quasi certamente neanche si ricordava.

Ormai per Frank la sit-com della domenica sera e la serie sugli antiquari erano parte di un infinito ciclo di repliche. Il senso di nausea era a portata di mano ogni ora e ogni giorno della settimana. Forse stavano trasmettendo entrambi i programmi in quel preciso istante. Accese il televisore per verificare. Ci aveva azzeccato: eccoli là.

Sabato mattina arrivò il messaggio preregistrato della proposta di un’assicurazione sulla caldaia. Frank indovinò subito che era una voce posticcia, non tardando a riagganciare. Un’ora dopo era così annoiato che provò a richiamare.

Il pomeriggio si addormentò davanti a un film di guerra. Mentre si appisolava, si sforzò di ricordarsi che accento avesse usato al fronte: quello cockney o quello ricercato? Si svegliò a guerra finita. Probabilmente i tedeschi avevano perso di nuovo. Guardò l’orologio, si pulì la bava dal mento e si diede dell’imbecille. Per colpa di quel riposino fuori programma, la mattina dopo si sarebbe alzato in anticipo e avrebbe dovuto inventarsi altri modi idioti per ingannare il tempo in più a sua disposizione.

Passò ai risultati delle partite di calcio, anche se era uno sport che lo annoiava. Cercò di indovinarli dal tono di voce dell’ascoltatore. Si augurò che il Forfar avesse sconfitto l’East Fife cinque a quattro, ma invece la squadra aveva giocato contro il Cowdenbeath portandosi a casa uno zero a zero.