Ringraziamenti
Un paio di annotazioni pratiche prima di esprimere i miei ringraziamenti. Shadbagh è un luogo di fantasia, anche se è possibile che esista in Afghanistan un villaggio con questo nome. Se esiste, io non ci sono mai stato. La ninnananna di Pari, in particolare il riferimento alla «fatina triste», è ispirata a una poesia della grande poetessa persiana Forough Farrokhzad, morta nel 1963. Infine, il titolo del romanzo si ispira alla deliziosa poesia di William Blake, Il canto della nutrice.
Voglio ringraziare Bob Barnett e Deneen Howell per avermi sostenuto e guidato in modo meraviglioso nella scrittura di questo libro. Grazie, Helen Heller, David Grossman, Jody Hotchkiss.
Grazie a Chandler Crawford, per l’entusiasmo, la pazienza e i consigli. Molte grazie alla schiera di amici di Riverhead Books: Jynne Martin, Kate Stark, Sarah Stein, Leslie Schwartz, Craig D. Burke, Helen Yentus, e a molti altri che non ho citato per nome, ma ai quali sono profondamente grato per aver collaborato alla realizzazione di questo libro. Ringrazio il mio meraviglioso copy editor, Tony Davis, che si è prodigato ben oltre il suo dovere professionale.
Devo particolare gratitudine a Sarah McGrath, la mia straordinaria editor, per il suo acume, le sue doti d’immaginazione, i suoi suggerimenti discreti e per aver collaborato in mille modi alla riuscita di questo romanzo. Mai il processo di editing mi è risultato altrettanto piacevole, Sarah.
Infine, ringrazio Susan Petersen Kennedy e Geoffrey Kloske, per la loro stima e l’incrollabile fiducia in me come scrittore.
Grazie e tashakor a tutti i miei amici e a tutte le persone della mia famiglia che mi sono sempre state vicine e mi hanno sopportato senza demordere con pazienza e gentilezza. Come sempre, ringrazio la mia stupenda moglie, Roya, non solo per aver letto con competenza le varie versioni di questo romanzo, ma anche per aver portato avanti la nostra vita quotidiana senza la benché minima rimostranza, perché io potessi scrivere. Senza di te, Roya, questo libro sarebbe morto sin dal primo capoverso della prima pagina. Ti amo.