La prima scintilla
La storia di Breve storia di un raggio di sole non è stata di certo breve, anzi… Il tutto è iniziato con un’idea, la prima scintilla su cui costruire il libro.
Pensavo di riprendere il concetto del “cerchio della vita” elaborato dall’ecologo americano Barry Commoner nel suo libro Il cerchio da chiudere e ripercorrerlo in chiave narrativa, solo che… non sapevo proprio che parte iniziare a raccontare.
Per la prima volta nella mia vita ho scoperto il famoso “blocco dello scrittore”, che mi faceva passare lunghe ore davanti al computer ma lasciava le pagine inesorabilmente bianche.
Qualcosa dovevo fare, le acque si dovevano smuovere. Quindi, dopo vari ma inutili tentativi, ho deciso di passare all’azione e di seguire alla lettera il consiglio di Jack London: l’ispirazione non puoi stare lì ad aspettarla, devi andare a cercarla.
Ed è per questo che, una mattina di fine agosto, ho inforcato la mia bicicletta e mi sono diretto verso l’Appennino tosco-emiliano, sperando di incontrare non dico tutto il libro, ma almeno l’inizio.
L’Appennino mi ha offerto panorami mozzafiato, colori splendidi, luce accecante, ma manco un’idea.
La svolta è arrivata qualche giorno di viaggio più tardi, e precisamente una mattina in cui, dopo aver parcheggiato la bicicletta nei pressi del lago Santo Modenese, mi sono incamminato sul sentiero che porta in cima al monte Giovo.
Dopo una breve seppur intensa passeggiata è comparso, di fronte a me un dosso una collinetta senza arte né parte con l’unico pregio di trovarsi in cima al monte. Nel frattempo una brezza generosa aveva spazzato il cielo, colorandolo di un blu intenso. Mi sono fermato un attimo e mi sono chiesto: cosa ci sarà dall’altro lato? Un insignificante promontorio oppure una vista meravigliosa?
Ho ripreso il cammino, ho raggiunto la vetta del rilievo e la risposta alla mia domanda è arrivata con un tuffo al cuore: verso sud si poteva ammirare gran parte della Toscana, con il mar Tirreno costellato di isole. A nord la Pianura Padana completamente sgombra, interrotta soltanto dall’imponente catena delle Alpi, mentre verso est i bagliori dell’Adriatico risplendevano davanti ai miei occhi increduli.
Ma ad aprirsi non è stato solo il panorama esterno: il mio cuore, dentro, si è riempito di meraviglia, amore per la natura e profondo senso di gioia. Ecco quello che dovevo scrivere! Non una strana storia, non un “manuale d’istruzioni per la natura” e neanche un libro di auto-aiuto in cui gli organismi viventi fanno da esempio per vivere meglio. Quello che dovevo fare era essere sincero, seguire questo filo di meraviglia e riempirlo di parole.
Sono sceso dai monti, ho acceso il computer, ho iniziato finalmente a scrivere.
Ma ecco, subito, giungere nuovi dubbi. Inaspettatamente, come pervaso da una vita propria, il libro aveva deciso di raccontare una natura molto concreta, piena di problemi, diversissima da quella che mi era apparsa in cima al monte, eterea e idealizzata. Del resto, gli scrittori lo sanno bene: quando si scrive, si scrive di sé stessi. I problemi della natura erano, in realtà, i miei problemi. Problemi che, man mano che andavo avanti a scrivere, assumevano la forma del grande albero Matusalemme, scalpitavano come affamati topi dalle zampe bianche e si coloravano come i fiori della Victoria amazonica. Parole diverse per sentimenti davvero reali, come l’ansia e la paura! Nonostante tutto sono andato avanti a srotolare il filo del cerchio della vita, pagina dopo pagina.
Il raggio di sole, protagonista di questo libro, ha sicuramente illuminato i miei problemi, ma ha anche mostrato un aspetto nuovo, mai notato prima: le difficoltà non sono, come pensavo, solo dei parassiti che non ci permettono di spiegare le ali, ma anche una fonte di creatività, un modo per spingerci a cercare soluzioni diverse. In questi quarantotto anni passati a vivere senza il libretto di istruzioni, le difficoltà sono ciò che mi ha davvero aiutato a barcamenarmi. Sono loro che mi hanno forgiato, sono loro che hanno costruito la mia storia personale e sono loro che mi hanno detto che raccontare se stessi è importante, anche se al posto di un diario scrivi un libro intitolato Breve storia di un raggio di sole.
Ecco perché in queste pagine non troverete risposte su come funziona il mondo. Qui non c’è traccia (almeno spero!) di leggi morali, né tantomeno di regole comportamentali. Queste cose io non le conosco. Quello che so è che la mia storia, esattamente come la vostra e come quella di tutti gli organismi viventi, è ricca di creatività, di profondità e brilla di mille sfaccettature.
Adesso il libro è finito ed è nelle vostre mani. Spero che il viaggio lungo il cerchio della vita vi strappi un sorriso e mi auguro che sia di ispirazione per osservare la natura con uno sguardo sempre nuovo, lo stesso che pervade i raggi del sole i quali, ogni 502 secondi, illuminano la Terra e i suoi abitanti.