BIBLIOGRAFIA SCELTA

 

 

STORIA DEI SORDI

 

Tutta la storia dei sordi, dalla loro liberazione a metà Settecento fino al (fatale) Congresso di Milano del 1880, si può trovare nel libro di Harlan Lane, "When the Mind Hears: A History of the Deaf".

Estratti delle autobiografie dei primi sordi alfabetizzati e dei loro insegnanti, durante questo periodo, sono contenuti in Harlan Lane (a cura di), "The Deaf Experience: Classics in Language and education".

Una piacevole e informale storia dei sordi, ricca di schizzi personali e di affascinanti illustrazioni, è quella di Jack R. Gannon, "Deaf Heritage: A Narrative History of Deaf America".

Lo stesso Edward Gallaudet ha scritto una storia per metà autobiografica del Gallaudet College: "History of the College for the Deaf, 1857-1907".

Un lungo articolo, ricco di informazioni, si può trovare consultando la voce «Deaf and Dumb» dell'"Encyclopaedia Britannica" (undicesima edizione).

 

ISOLE Dl SORDI

 

Una descrizione pregnante e vivacissima della comunità, unica nel suo genere, di Martha's Vineyard è quella di Nora Ellen Groce, "Everybody Here Spoke Sign Language: Hereditary Deafness on Martha's Vineyard".

 

BIOGRAFIE E AUTOBIOGRAFIE

 

"Deafness" di David Wright è la più bella storia che io conosca in cui si racconti l'acquisizione della sordità.

Un libro più recente, "A Loss for Words: The Story of Deafness in a Family", di Lou Ann Walker, fa un quadro molto efficace della vita dell'autrice, figlia udente di genitori sordi.

"The Quiet Ear: Deafness in Literature", a cura di Brian Grant e con Prefazione di Margaret Drabble, è un'antologia molto variata e leggibile di brevi pezzi scritti da sordi o riguardanti figure di sordi.

 

LA COMUNITA' E LA LINGUA DEI SORDI

 

Solitamente le rassegne demografiche sono noiose, ma Jerome Schein non sa essere noioso. "The Deaf Population of the United States", di Jerome D. Schein e Marcus T. Delk Junior, offre uno spaccato vivace della popolazione sorda degli Stati Uniti a metà degli anni Settanta, cioè proprio nel periodo in cui stavano per iniziare i cambiamenti più importanti. E' consigliabile anche, di Schein, "Speaking the Language of Sign: The Art and Science of Signing".

Può essere interessante confrontare la situazione dei sordi e della loro lingua dei segni in Gran Bretagna, rilevandone le diversità. Una panoramica accurata si trova in J. G. Kyle e B. Woll, "Sign Language: The Study of Deaf People and Their Language".

Una splendida descrizione della comunità dei sordi è presentata in "Sign Language and the Deaf Community: Essays in Honor of William C. Stokoe", a cura di Charlotte Baker e Robbin Battison. Non c'è un solo saggio di questo volume che sia men che affascinante - e c'è anche un'importante e commovente retrospettiva dello stesso Stokoe.

Un libro straordinario, tanto più in quanto i suoi autori sono sordi, e possono parlare dall'interno della comunità e naturalmente anche su di essa, descrivendone l'organizzazione, le aspirazioni, le immagini, le credenze, le forme d'arte, la lingua, eccetera, è "Deaf in America: Voices from a Culture", di Carol Padden e Tom Humphries.

Molto accessibile per il lettore medio è il libro di Arden Neisser, "The Other Side of Silence: Sign Language and the Deaf Community in America", ricco di interviste a membri della comunità dei sordi.

Un vero tesoro da consultare (anche se i volumi sono troppo pesanti per leggerli a letto e troppo costosi per leggerli in bagno) è la "Gallaudet Encyclopedia of Deaf People and Deafness", a cura di John Van Cleve. Una delle gioie che dà questa enciclopedia (come tutte le migliori enciclopedie, del resto) è che la si può aprire a caso e si trova sempre qualcosa di interessante e illuminante.

 

LO SVILUPPO DEL BAMBINO E L'ISTRUZIONE DEI SORDI

 

Leggendo i lavori di Jerome Bruner ci si può render conto di come una psicologia rivoluzionaria possa, a sua volta, rivoluzionare l'istruzione. Particolarmente significativi a questo proposito sono "Verso una teoria dell'istruzione" e "Child's Talk: Learning to Use Language".

Un importante studio «alla Bruner» dello sviluppo e dell'istruzione dei bambini sordi è quello di David Wood, Heather Wood, Amanda Griffiths e Ian Howarth, "Teaching and Talking with Deaf Children".

I lavori più recenti di Hilde Schlesinger si possono leggere solo nella letteratura professionale, che non sempre è facile da trovare.

Ma il suo libro del 1972, scritto assieme a Kathryn P. Meadow, è accessibile quanto brillante: "Sound and Sign: Childhood Deafness and Mental Health".

L'osservazione e la psicoanalisi sono potentemente combinate negli "Psychoanalytic Studies of the Sighted and the Blind" di Dorothy Burlingham; sarebbe auspicabile che uno studio analogo venisse fatto sui bambini sordi.

Anche Daniel Stern combina osservazione diretta e punto di vista psicoanalitico nel suo libro "Il mondo interpersonale del bambino". Di particolare interesse sono le osservazioni di Stern sullo sviluppo di un «Sé verbale».

 

GRAMMATICA, LINGUISTICA E SEGNI

 

Il genio linguistico dei nostri tempi è Noam Chomsky che ha scritto una dozzina di libri sul linguaggio dopo il suo rivoluzionario "Le strutture della sintassi". A mio giudizio i suoi scritti più brillanti e più importanti da leggersi sono le "Beckman Lectures" del 1967, ristampate con il titolo "Language and Mind".

La figura più importante nella linguistica dei Segni è, dal 1970, Ursula Bellugi. Nessuno dei suoi lavori è quello che si dice una lettura popolare, ma si possono cogliere punti di vista affascinanti immergendosi nell'opera enciclopedica "The Signs of Language" di Edward S. Klima e Ursula Bellugi. Inoltre la Bellugi con i suoi collaboratori ha fornito i contributi di ricerca più importanti sulla base neurale dei Segni. "What the Hands Reveal about the Brain", di Howard Poizner, Edward S. Klima e Ursula Bellugi, è l'opera che meglio consente di cogliere il fascino dell'argomento.

 

LIBRI GENERALI SUL LINGUAGGIO

 

Molto leggibile, spiritoso e provocatorio è "Words and Things" di Roger Brown.

Altrettanto piacevole a leggersi, di ampio respiro, anche se talvolta un po' dogmatico, è il libro di Eric H. Lenneberg, "Fondamenti biologici del linguaggio".

Le esplorazioni più profonde e più belle si trovano in "Pensiero e linguaggio" di Lev S. Vygotskij, pubblicato originariamente in russo, postumo, nel 1934. Vygotskij è stato definito - a buon diritto - «il Mozart della psicologia».

Uno dei miei libri preferiti è quello di Joseph Church, "Language and the Discovery of Reality: A Developmental Psychology of Cognition", che amo leggere e rileggere.

 

ANTROPOLOGIA CULTURALE

 

Per quanto possano apparire datate (ma forse no), le opere di Lucien Lévy-Bruhl sono tutte di grande interesse, soprattutto per il suo continuo meditare sul linguaggio e sul pensiero «primitivi». Il primo libro di Lévy-Bruhl, "Les fonctions mentales dans les sociétés inférieures", pubblicato nel 1910, dà molto bene l'idea del suo pensiero.

"Interpretazione di culture" di Clifford Geertz può costituire da una parte uno stimolo per riflettere sulla «cultura» e dall'altra un ottimo correttivo a una concezione ingenua e romantica della natura umana non adulterata e non coltivata.

Naturalmente si deve leggere anche Rousseau - rileggerlo alla luce dei sordi e della loro lingua: a mio giudizio il "Discorso sull'origine dell'ineguaglianza tra gli uomini" è la più ricca e la più equilibrata tra le sue opere.

 

ESSERI UMANI SELVAGGI E ISOLATI

 

Un'idea unica su cosa possono essere le creature umane qualora siano private del loro normale linguaggio e della loro cultura la danno questi rari e impressionanti - ma importantissimi - fenomeni umani (uno solo dei quali, dice Lord Monboddo, ha maggiore importanza della scoperta di 30000 stelle). Così non è un caso se il primo libro di Harlan Lane è stato "The Wild Boy of Aveyron".

La storia di Kaspar Hauser, narrata nel 1832 da Anselm von Feuerbach, è uno dei più stupefacenti documenti psicologici dell'Ottocento; in inglese è stato pubblicato con il titolo di "Caspar Hauser". Non è una coincidenza il fatto che Werner Herzog abbia ideato e diretto non solo un bellissimo film su Kaspar Hauser, ma anche un film sui sordi e sui ciechi, "Land des Schweigens und der Dunkelheit". La riflessione contemporanea più profonda sull'«assassinio dell'anima» di Kaspar Hauser si può trovare in un brillante saggio psicoanalitico di Leonard Shengold, contenuto nel suo libro "Halo in the Sky: Observations on Anality and Defense".

Infine, merita di essere consultato il minuzioso studio condotto da Susan Curtiss su una «bambina selvaggia» trovata in California nel 1970. Lo studio si intitola "Genie: A Psycholinguistic Study of a Modern-Day «Wild Child»".