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Un giorno non ho resistito: «Dai tuoi genitori me lo aspettavo, che non venissero al funerale, ma da Giovanni no».

Pietro ha obiettato senza convinzione che Giovanni quella mattina aveva lezione. In teoria, Giovanni sarebbe quello sensibile dei Lagrecacolonna, il mio complice e amico. Ma la filosofia di Franca, che prevede la rimozione di ogni occasione di dolore, evidentemente ha plasmato anche lui.

Il braccio sinistro di Giovanni è una protesi identica a un braccio vero. Se non lo sai, che è finto, non te ne accorgi, a meno che non gli guardi la mano, ferma e innaturale.

Giovanni ha un anno e mezzo meno di Pietro e un anno e mezzo più di Marco: Franca li ha scodellati in scala, per ottimizzare tempi ed energie. Quattro anni, e si è tolta per sempre il pensiero di gravidanze e pannolini.

 

Quando ho incontrato Giovanni ho pensato di aver sbagliato fratello: era lui quello giusto per me.

Intanto è bello. Ha grandi occhi a mandorla da antico egizio. Porta i capelli sale e pepe cortissimi, quasi rasati. Ha gli zigomi alti, il naso dritto; la bocca e il mento perfetti risaltano come un'esplosione di bellezza nel suo viso. A me non piacciono i belli, ma la bellezza di Giovanni commuove, sembra lo specchio di un'armonia profonda.

Poi è intelligente, almeno come Pietro. E simpatico come Marco, ma più attento e gentile. Non è competitivo e polemico come tutti i Lagrecacolonna. Avessi avuto io due genitori così, distratti persino con un bambino senza un braccio, sarei arrabbiata con loro. Lui invece li tratta con un distacco allegro e paziente. Come se fossero loro i figli casinisti e lui il padre comprensivo e saggio.

Ci siamo conosciuti a Orta, la prima volta che Pietro mi ci ha portata. Franca e Paolo erano a un congresso a Mosca e in casa c'era solo lui, che insegna e vive nel paese vicino a Orta e va alla casa sul lago tutte le volte che vuole, fregandosene delle regole di Franca, che pretenderebbe di sapere in anticipo quando si va per concedere o meno il suo benestare. In questo modo Pietro non ci mette mai piede e Marco, dallo Sri Lanka. è tanto se manda una mail a Natale.

Giovanni stava mescolando il risotto con la mano buona, quando siamo entrati in cucina. Sul ripiano di marmo grigio accanto ai fornelli, aveva appoggiato un grande bicchiere di cristallo, con dentro tre dita di vino rosso.

Mi ha guardata e ha detto: «Il barolo non vale, eh? Da quando ho visto Ore felici mi sento in colpa ogni volta che bevo un goccio fuori pasto».

Pietro ha sghignazzato: «È la specialità di Eugenia far sentire in colpa gli altri».

E Giovanni, sorridendo: «Di sicuro non te».

Poi, rivolto a me: «Te l'ha detto, Pietro, che lui non ha l'inconscio?».

Me l'aveva detto.

Pietro è così sicuro di sé, o finge di esserlo, da sostenere di conoscersi alla perfezione e di essere perfettamente consapevole di ogni proprio desiderio o pulsione. In definitiva, di non avere l'inconscio.

Quella volta però ha mostrato un'insolita sensibilità, o insicurezza. Quando siamo saliti in camera mi ha detto: «Ah, senti. Una cosa: non tradirmi mai. È la sola cosa che ti chiedo».

Il discorso intimo più lungo e profondo che mi abbia mai fatto.

In effetti, il primo pensiero che ho fatto quando ho visto Giovanni non gli sarebbe piaciuto. È stato: "Come sarà fare l'amore con uno senza un braccio?".

Da allora mi sono impegnata a far fidanzare Giovanni e Adriana, ma i due non si piacciono. Forse si somigliano troppo, così pazienti ed equilibrati. Sono diventati amici, ma niente di più. Adriana ama i bellimbusti: maschi belli, giovani e un po' figli di puttana. Tipi con i quali non si fidanzerebbe mai. Dopo vent'anni che la conosco, ho capito che s'innamora di uomini improbabili perché in fondo preferisce star sola e non ha voglia di impegnarsi.

«Tu, Adriana, sei una nuvola» le ha detto Giovanni un giorno. «Eugenia invece è una montagna, un vulcano attivo.»

«Sì, e Pietro è un iceberg, tu un salice piangente e il mio produttore un porco» l'ho buttata in vacca io.

 

L'infatuazione per Giovanni è durata due ore. Non potrei mai stare con uno come lui: troppo sensibile, troppo femminile. Mi ispirerebbe sentimenti sadici, lo farei a pezzi. E non sarebbe gentile: già gli manca un braccio.

Per fortuna sto con suo fratello, la colonna di pietra.

Al funerale del padre di Santino, a Vico del Gargano, Pietro c'era.