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SUNNY BEACH, BULGARIA
Durata: due settimane
Costo: £ 2500 (€ 3409)
Stress ****
Malattie ****
Noia ****
Pericoli *****
Fregature ***
Già sull'aereo della Balkan Airlines che ci portava in Bulgaria cominciai a capire che qualcosa non andava. Il pranzo a bordo consisteva in un'insalata di cetrioli, cioè un cetriolo intero tagliato in due e presentato a ciascun passeggero così, non a fettine, o almeno lavato e pelato, proprio solo un cetriolo nudo e crudo. Provai a lamentarmi del fumo che proveniva dal settore fumatori nel corridoio di fianco al mio, spiegando che avevo esplicitamente chiesto di essere messo nel settore non fumatori. «Ma lei ci sta già, - fu la risposta della hostess. - Il lato destro è per i non fumatori e il lato sinistro è per i fumatori».
L'hotel sulla «Sunny Beach» era frequentato per la maggior parte da svedesi ubriachi, grandi bevitori che approfittavano della birra a dieci centesimi al punto che molti di loro se la facevano addosso. Uno in particolare faceva un chiasso spaventoso e sembrava pure violento. L'hotel aveva centinaia di stanze, ma naturalmente lui stava in quella sopra la nostra. La sua occupazione preferita era raccogliere i vassoi con i bicchieri vuoti di tutto l'albergo per poi buttarli in piena notte giù dalla finestra sul nostro balcone. A prima vista sembrava che qualcuno avesse fatto la pipì nel nostro letto, ma poi per fortuna ci accorgemmo che era solo l'umidità dell'inverno: aveva impregnato le lenzuola in attesa del nostro arrivo. Il gruppo vacanze era costituito dai miei suoceri dello Yorkshire, i loro sei figli con mariti e mogli al seguito e pure qualche nipote. Andammo a cena nel miglior ristorante della città. Si poteva scegliere tra bistecca, cotoletta o Chef Surprise, che era sempre una bistecca ma con il contorno di tre possibili insalate: di pomodoro, di cetrioli o mista. Prendemmo la mista, che naturalmente era di pomodori e cetrioli mescolati. La sera dopo provammo il secondo miglior ristorante della città, che serviva del pollo. Il nostro gruppo di diciassette persone era il primo cliente della serata. «Che cosa desidera?» chiese il cameriere. «Pollo, grazie». «Ok. E lei?» «Pollo anche per me». «Mi spiace signore, è finito». Ordinammo una bottiglia del miglior vino bulgaro. «Veramente viene dal Marocco. Noi gli cambiamo l'etichetta e lo esportiamo in Inghilterra». E così via. Dalla spiaggia disseminata di vetri rotti, alle migliaia di venditori ambulanti «NO! NON VOGLIO COMPRARE NESSUNA CAZZO DI CONCHIGLIA!», alla piscina dell'albergo misteriosamente riempita con un misto di acqua e terriccio. «Ma quando dormi?» chiesi al direttore dell'hotel (che era anche cameriere, portiere di notte e cambiavalute illegale) alla partenza. «A settembre. Fino ad allora mi drogo».
John Johnston
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Per chiarezza si fornisce indicativamente la cifra in euro, secondo il cambio attuale, di ogni costo delle vacanze in sterline [N. d. R.]