Curiosità
Nonostante si trovi in una delle più belle regioni d'Inghilterra, la spiaggia di Combe Martin, nel Devon, è stata recentemente riconosciuta come una delle più sporche in tutta l'isola.
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FINDHORN, SCOZIA
Durata: 48 ore
Costo: zero
Stress *****
Malattie *
Noia *****
Pericoli *
Fregature **
Il campeggio in Scozia per le vacanze potrebbe sembrare un po' stupido a pensarci ora. Ma non si trattava del solito camping: il posto, infatti, era vicino a una comune di hippy, in una località chiamata Findhorn, dove ha sede una base aerea americana.
Mentre montavo la tenda trovai effettivamente un po' strano che uno stormo di bombardieri B52 decollasse da una pista a meno di centro metri dal punto in cui speravo di dormire, ma allo stesso tempo ero incuriosito da una grande serra che si trovava a pochi metri. La curiosità divenne panico, con crampi allo stomaco, appena scoprii che la serra altro non era che una immensa latrina. Bagni chimici una sega. C'era solo un buco in terra, pieno fino all'orlo di escrementi hippy e di segatura, coperto. Quando tirava il vento da est (tutti i giorni tutto il giorno) era un po' come stare davanti a una turbina piena di letame sulle coste dell'inferno.
Dopo una prima notte insonne, infestata da incubi (pieni di caccia bombardieri, sterco in fiamme e la mia tendina), mi avviai verso la reception del campeggio per segnalare la mia presenza. La comune incoraggiava molto le visite. In cambio di una mattinata di lavoro si poteva ricevere il cibo cucinato da donne di mezz'età in pantaloni viola, tutte sorridenti, e in via di guarigione da qualche esaurimento nervoso. Vi starete chiedendo che diavolo ci facevo io lì. In effetti è un'ottima domanda. Tendo a dare la colpa della mia presenza lì alla fine particolarmente dolorosa di una relazione e a troppe domeniche passate a guardare The Heaven and Earth Show. Optai per il lavoro nell'orto e mi diressi verso le file e file di verdure piantate nel terreno. Eravamo in sei, ma io ero l'unico «volontario». La signora che dirigeva i lavori era un'americana, una tipa carina che ci parlava come se avesse davanti dei bambini di cinque anni al massimo. Ci disse di formare un cerchio tenendoci per mano, e di «benedire il giardino». Poi chiese a tutti di immaginare di essere un albero. Dopo un po' di dondolamenti e sussurri accanto a ciascuno di noi, ci disse infine di spiegare al gruppo che tipo di albero eravamo. Lei stessa confessò di essere una quercia, e venne fuori che altri tre erano pini, mentre io asserii di essere una quercia. La tipa americana sorrise, e chiese agli altri se avevano bisogno del mio aiuto per i lavori del mattino. Mi guardai intorno, aspettandomi almeno un cenno di risposta, ma tutti si guardavano i piedi in silenzio, con fare colpevole. Lei si voltò verso di me e sorrise nervosamente: «Benissimo! Ho bisogno io del tuo aiuto! Hai voglia di venire a darmi una mano?» Gli altri quattro se ne andarono alla chetichella e mi ritrovai a vagare con lei per il giardino con una vanga in mano. Prima di iniziare a lavorare mi prese i polsi e guardandomi negli occhi disse: «Non dimenticare di ringraziare le erbacce prima di strapparle dal terreno, e poi appoggiale con cura là in fondo». Mi indicò un mucchio di erbacce. «Così possono vivere nuovamente nella terra». Avevo vagamente coltivato la speranza di un rifugio e di un letto decente per la notte, ma alla fine la tipa mi sembrò completamente e inequivocabilmente una pazza. Sarei dovuto restare una settimana, ma cominciò a piovere. Rimasi nella mia tenda a piangere per le dodici ore successive, tormentato dal continuo rombare degli aerei da guerra e dal freddo spaventoso di una normale notte d'estate in Scozia. La mattina dopo rimisi insieme i pezzi del mio fragile animo e me ne andai.
Dan Kieran