Introduzione

Questo libro è come un pranzo di Natale preparato da un vero chef. E lo chef sono io! E il piatto forte è "L'avventura del dolce di Natale".

È questo un racconto di cui mi compiaccio poiché mi riporta alla mente con grande piacere i Natali della mia adolescenza. Dopo la morte di mio padre, mia madre ed io trascorrevamo sempre il Natale con la famiglia di mio cognato nel Nord dell'Inghilterra... e che fantastici Natali da ricordare per dei ragazzi! Ad Abney Hall c'era tutto. In giardino c'era perfino una cascata, un ruscello e un tunnel sotto il viale d'accesso alla villa. Il pranzo di Natale era di proporzioni pantagrueliche.

Io ero una ragazzina magra, delicata all'apparenza, ma sana come un pesce e sempre affamata' I ragazzi della famiglia ed io facevamo a gara a chi mangiava di più il giorno di Natale La zuppa di ostriche e rombo andava giù che era un piacere e spariva in un batter d'occhio. Non mancavamo poi di fare onore al tacchino arrosto, a quello bollito e anche a un'enorme bistecca, servendoci una seconda e una terza volta. Infine veniva il momento del dolce di Natale, dei pasticcini di frutta candita, della zuppa inglese e di altre leccornie. Durante il pomeriggio poi, mangiavamo cioccolatini a crepapelle senza che nessuno si sentisse male! Che bello avere undici anni e poter essere così golosi!

Un giorno davvero allegro quello di Natale... svegliarsi e trovare accanto al letto calze imbottite di mandorle, uva passa e frutta secca, andare a messa, cantare, sedersi a tavola, ricevere regali e infine accendere le luci dell'albero.

E quanto sono grata a quella gentile e ospitale padrona di casa che ha reso quei giorni di Natale così belli e luminosi da essere ricordati ancora alla mia età.

Pertanto permettetemi di dedicare questo libro alla sua memoria e a quella di Abney Hall.

E Buon Natale a tutti quelli che si apprestano a leggere questo libro.

Agatha Christie