3
1Per il resto,
fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si diffonda
e sia glorificata come lo è anche tra voi 2e veniamo liberati dagli uomini perversi e
malvagi. Non di tutti infatti è la fede. 3Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi
custodirà dal maligno.
4E riguardo a voi, abbiamo questa
fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo già lo facciate e
continuiate a farlo. 5Il Signore diriga
i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di
Cristo.
6Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi. 7Sapete infatti come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi, 8né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi. 9Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come esempio da imitare. 10E infatti quando eravamo presso di voi, vi demmo questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi. 11Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. 12A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. 13Voi, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene. 14Se qualcuno non obbedisce a quanto diciamo per lettera, prendete nota di lui e interrompete i rapporti, perché si vergogni; 15non trattatelo però come un nemico, ma ammonitelo come un fratello.
16Il Signore della
pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni modo. Il Signore
sia con tutti voi.
17Questo saluto è di mia mano, di
Paolo; ciò serve come segno di autenticazione per ogni lettera; io
scrivo così. 18La grazia del Signore
nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.
Prima lettera a Timoteo
1
1Paolo, apostolo di Cristo Gesù, per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, 2a Timòteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.
3Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere in Èfeso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse 4e a non badare più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane discussioni che al disegno divino manifestato nella fede. 5Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. 6Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, 7pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure.
8Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legalmente; 9sono convinto che la legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, 10i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina, 11secondo il vangelo della gloria del beato Dio che mi è stato affidato.
12Rendo grazie a
colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché
mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al mistero:
13io che per l'innanzi ero stato un
bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata
misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede;
14così la grazia del Signore nostro ha
sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo
Gesù.
15Questa parola è sicura e degna di
essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare
i peccatori e di questi il primo sono io. 16Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia,
perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la
sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per
avere la vita eterna.
17Al Re dei secoli incorruttibile,
invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli.
Amen.
18Questo è l'avvertimento che ti do, figlio mio Timòteo, in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perché, fondato su di esse, tu combatta la buona battaglia 19con fede e buona coscienza, poiché alcuni che l'hanno ripudiata hanno fatto naufragio nella fede; 20tra essi Imenèo e Alessandro, che ho consegnato a satana perché imparino a non più bestemmiare.
2
1Ti raccomando
dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche,
preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2per i re e per tutti quelli che stanno al potere,
perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta
pietà e dignità. 3Questa è una cosa
bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, 4il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati
e arrivino alla conoscenza della verità. 5Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore
fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, 6che ha dato se stesso in riscatto per tutti.
Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti,
7e di essa io sono stato fatto
banditore e apostolo - dico la verità, non mentisco -, maestro dei
pagani nella fede e nella verità.
8Voglio dunque che gli uomini preghino,
dovunque si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza
contese.
9Alla stessa maniera
facciano le donne, con abiti decenti, adornandosi di pudore e
riservatezza, non di trecce e ornamenti d'oro, di perle o di vesti
sontuose, 10ma di opere buone, come
conviene a donne che fanno professione di pietà.
11La donna impari in silenzio, con
tutta sottomissione. 12Non concedo a
nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto
se ne stia in atteggiamento tranquillo. 13Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva;
14e non fu Adamo ad essere ingannato,
ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione.
15Essa potrà essere salvata partorendo
figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella
santificazione, con modestia.
3
1È degno di fede quanto vi dico: se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro. 2Ma bisogna che il vescovo sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, 3non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. 4Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, 5perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? 6Inoltre non sia un neofita, perché non gli accada di montare in superbia e di cadere nella stessa condanna del diavolo. 7È necessario che egli goda buona reputazione presso quelli di fuori, per non cadere in discredito e in qualche laccio del diavolo.
8Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti al molto vino né avidi di guadagno disonesto, 9e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. 10Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. 11Allo stesso modo le donne siano dignitose, non pettegole, sobrie, fedeli in tutto. 12I diaconi non siano sposati che una sola volta, sappiano dirigere bene i propri figli e le proprie famiglie. 13Coloro infatti che avranno ben servito, si acquisteranno un grado onorifico e una grande sicurezza nella fede in Cristo Gesù.
14Ti scrivo tutto questo, nella speranza di venire presto da te; 15ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. 16Dobbiamo confessare che grande è il mistero della pietà:
Egli si manifestò nella
carne,
fu giustificato nello Spirito,
apparve agli angeli,
fu annunziato ai pagani,
fu creduto nel mondo,
fu assunto nella gloria.
4
1Lo Spirito dichiara
apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla
fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche,
2sedotti dall'ipocrisia di impostori,
già bollati a fuoco nella loro coscienza. 3Costoro vieteranno il matrimonio, imporranno di
astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati con
rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità.
4Infatti tutto ciò che è stato creato
da Dio è buono e nulla è da scartarsi, quando lo si prende con
rendimento di grazie, 5perché esso
viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.
6Proponendo queste cose ai fratelli
sarai un buon ministro di Cristo Gesù, nutrito come sei dalle
parole della fede e della buona dottrina che hai seguito.
7Rifiuta invece le favole profane, roba
da vecchierelle.
8Esèrcitati nella pietà, perché
l'esercizio fisico è utile a poco, mentre la pietà è utile a tutto,
portando con sé la promessa della vita presente come di quella
futura. 9Certo questa parola è degna di
fede. 10Noi infatti ci affatichiamo e
combattiamo perché abbiamo posto la nostra speranza nel Dio
vivente, che è il salvatore di tutti gli uomini, ma soprattutto di
quelli che credono. 11Questo tu devi
proclamare e insegnare.
12Nessuno disprezzi la tua giovane età,
ma sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella
carità, nella fede, nella purezza. 13Fino al mio arrivo, dèdicati alla lettura,
all'esortazione e all'insegnamento. 14Non trascurare il dono spirituale che è in te e
che ti è stato conferito, per indicazioni di profeti, con
l'imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri.
15Abbi premura di queste cose, dèdicati
ad esse interamente perché tutti vedano il tuo progresso.
16Vigila su te stesso e sul tuo
insegnamento e sii perseverante: così facendo salverai te stesso e
coloro che ti ascoltano.
5
1Non essere aspro nel riprendere un anziano, ma esortalo come fosse tuo padre; i più giovani come fratelli; 2le donne anziane come madri e le più giovani come sorelle, in tutta purezza.
3Onora le vedove,
quelle che sono veramente vedove; 4ma
se una vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare
la pietà verso quelli della propria famiglia e a rendere il
contraccambio ai loro genitori, poiché è gradito a Dio. 5Quella poi veramente vedova e che sia rimasta
sola, ha riposto la speranza in Dio e si consacra all'orazione e
alla preghiera giorno e notte; 6al
contrario quella che si dà ai piaceri, anche se vive, è già morta.
7Proprio questo raccomanda, perché
siano irreprensibili. 8Se poi qualcuno
non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua
famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un
infedele.
9Una vedova sia iscritta nel catalogo
delle vedove quando abbia non meno di sessant'anni, sia andata
sposa una sola volta, 10abbia la
testimonianza di opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato
l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli
afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene. 11Le vedove più giovani non accettarle perché, non
appena vengono prese da desideri indegni di Cristo, vogliono
sposarsi di nuovo 12e si attirano così
un giudizio di condanna per aver trascurato la loro prima fede.
13Inoltre, trovandosi senza far niente,
imparano a girare qua e là per le case e sono non soltanto oziose,
ma pettegole e curiose, parlando di ciò che non conviene.
14Desidero quindi che le più giovani si
risposino, abbiano figli, governino la loro casa, per non dare
all'avversario nessun motivo di biasimo. 15Già alcune purtroppo si sono sviate dietro a
satana.
16Se qualche donna credente ha con sé
delle vedove, provveda lei a loro e non ricada il peso sulla
Chiesa, perché questa possa così venire incontro a quelle che sono
veramente vedove.
17I presbiteri che
esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore,
soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e
nell'insegnamento. 18Dice infatti la
Scrittura: Non metterai la museruola al bue che
trebbia e: Il lavoratore ha diritto al suo
salario. 19Non accettare accuse
contro un presbitero senza la deposizione di due o tre testimoni. 20Quelli poi che risultino colpevoli riprendili
alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timore.
21Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo
Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con
imparzialità e di non far mai nulla per favoritismo. 22Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno,
per non farti complice dei peccati altrui. Conservati
puro!
23Smetti di bere soltanto acqua, ma fa'
uso di un po' di vino a causa dello stomaco e delle tue frequenti
indisposizioni.
24Di alcuni uomini i peccati si
manifestano prima del giudizio e di altri dopo; 25così anche le opere buone vengono alla luce e
quelle stesse che non sono tali non possono rimanere
nascoste.
6
1Quelli che si trovano sotto il giogo della schiavitù, trattino con ogni rispetto i loro padroni, perché non vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina. 2Quelli poi che hanno padroni credenti, non manchino loro di riguardo perché sono fratelli, ma li servano ancora meglio, proprio perché sono credenti e amati coloro che ricevono i loro servizi.
Questo devi insegnare e
raccomandare.
3Se qualcuno insegna diversamente e non
segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina
secondo la pietà, 4costui è accecato
dall'orgoglio, non comprende nulla ed è preso dalla febbre di
cavilli e di questioni oziose. Da ciò nascono le invidie, i litigi,
le maldicenze, i sospetti cattivi, 5i
conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che
considerano la pietà come fonte di guadagno.
6Certo, la pietà è un grande guadagno,
congiunta però a moderazione! 7Infatti
non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne
via. 8Quando dunque abbiamo di che
mangiare e di che coprirci, contentiamoci di questo. 9Al contrario coloro che vogliono arricchire,
cadono nella tentazione, nel laccio e in molte bramosie insensate e
funeste, che fanno affogare gli uomini in rovina e perdizione.
10L'attaccamento al denaro infatti è la
radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno
deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti
dolori.
11Ma tu, uomo di
Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla
fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. 12Combatti la buona battaglia della fede, cerca di
raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la
quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti
testimoni.
13Al cospetto di Dio che dà vita a
tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella
testimonianza davanti a Ponzio Pilato, 14ti scongiuro di conservare senza macchia e
irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del
Signore nostro Gesù Cristo,
15che al tempo
stabilito sarà a noi rivelata
dal beato e unico sovrano,
il re dei regnanti e signore dei signori,
16il solo che possiede
l'immortalità,
che abita una luce inaccessibile;
che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
17Ai ricchi in questo mondo raccomanda di non essere orgogliosi, di non riporre la speranza sull'incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che tutto ci dà con abbondanza perché ne possiamo godere; 18di fare del bene, di arricchirsi di opere buone, di essere pronti a dare, di essere generosi, 19mettendosi così da parte un buon capitale per il futuro, per acquistarsi la vita vera.
20O Timòteo,
custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni
della cosiddetta scienza, 21professando
la quale taluni hanno deviato dalla fede.
La grazia sia con voi!
Seconda lettera a Timoteo
1
1Paolo, apostolo di
Cristo Gesù per volontà di Dio, per annunziare la promessa della
vita in Cristo Gesù, 2al diletto figlio
Timòteo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di
Cristo Gesù Signore nostro.
3Ringrazio Dio, che io servo con
coscienza pura come i miei antenati, ricordandomi sempre di te
nelle mie preghiere, notte e giorno; 4mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la
nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. 5Mi ricordo infatti della tua fede schietta, fede
che fu prima nella tua nonna Lòide, poi in tua madre Eunìce e ora,
ne sono certo, anche in te.
6Per questo motivo
ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per
l'imposizione delle mie mani. 7Dio
infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di
amore e di saggezza. 8Non vergognarti
dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me,
che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per
il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. 9Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con
una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo
il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in
Cristo Gesù fin dall'eternità, 10ma è
stata rivelata solo ora con l'apparizione del salvatore nostro
Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e
l'immortalità per mezzo del vangelo, 11del quale io sono stato costituito araldo,
apostolo e maestro.
12È questa la causa dei mali che
soffro, ma non me ne vergogno: so infatti a chi ho creduto e son
convinto che egli è capace di conservare il mio deposito fino a
quel giorno. 13Prendi come modello le
sane parole che hai udito da me, con la fede e la carità che sono
in Cristo Gesù. 14Custodisci il buon
deposito con l'aiuto dello Spirito santo che abita in
noi.
15Tu sai che tutti quelli dell'Asia,
tra i quali Fìgelo ed Ermègene, mi hanno abbandonato. 16Il Signore conceda misericordia alla famiglia di
Onesìforo, perché egli mi ha più volte confortato e non s'è
vergognato delle mie catene; 17anzi,
venuto a Roma, mi ha cercato con premura, finché mi ha trovato.
18Gli conceda il Signore di trovare
misericordia presso Dio in quel giorno. E quanti servizi egli ha
reso in Èfeso, lo sai meglio di me.
2
1Tu dunque, figlio
mio, attingi sempre forza nella grazia che è in Cristo Gesù
2e le cose che hai udito da me in
presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali
siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri.
3Insieme con me prendi anche tu la tua
parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù.
4Nessuno però, quando presta servizio
militare, s'intralcia nelle faccende della vita comune, se vuol
piacere a colui che l'ha arruolato. 5Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona
se non chi ha lottato secondo le regole. 6L'agricoltore poi che si affatica, dev'essere il
primo a cogliere i frutti della terra. 7Cerca di comprendere ciò che voglio dire; il
Signore certamente ti darà intelligenza per ogni cosa.
8Ricordati che Gesù Cristo, della
stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo,
9a causa del quale io soffro fino a
portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è
incatenata! 10Perciò sopporto ogni cosa
per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in
Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 11Certa è questa parola:
Se moriamo con lui, vivremo
anche con lui;
12se con lui perseveriamo, con lui
anche regneremo;
se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà;
13se noi manchiamo di fede, egli però
rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
14Richiama alla memoria queste cose, scongiurandoli davanti a Dio di evitare le vane discussioni, che non giovano a nulla, se non alla perdizione di chi le ascolta. 15Sfòrzati di presentarti davanti a Dio come un uomo degno di approvazione, un lavoratore che non ha di che vergognarsi, uno scrupoloso dispensatore della parola della verità. 16Evita le chiacchiere profane, perché esse tendono a far crescere sempre più nell'empietà; 17la parola di costoro infatti si propagherà come una cancrena. Fra questi ci sono Imenèo e Filèto, 18i quali hanno deviato dalla verità, sostenendo che la risurrezione è già avvenuta e così sconvolgono la fede di alcuni. 19Tuttavia il fondamento gettato da Dio sta saldo e porta questo sigillo: Il Signore conosce i suoi, e ancora: Si allontani dall'iniquità chiunque invoca il nome del Signore. 20In una casa grande però non vi sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche di legno e di coccio; alcuni sono destinati ad usi nobili, altri per usi più spregevoli. 21Chi si manterrà puro astenendosi da tali cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al padrone, pronto per ogni opera buona. 22Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro. 23Evita inoltre le discussioni sciocche e non educative, sapendo che generano contese. 24Un servo del Signore non dev'essere litigioso, ma mite con tutti, atto a insegnare, paziente nelle offese subite, 25dolce nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché riconoscano la verità 26e ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà.
3
1Devi anche sapere
che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. 2Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro,
vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati,
senza religione, 3senza amore, sleali,
maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene,
4traditori, sfrontati, accecati
dall'orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, 5con la parvenza della pietà, mentre ne hanno
rinnegata la forza interiore. Guardati bene da costoro! 6Al loro numero appartengono certi tali che
entrano nelle case e accalappiano donnicciole cariche di peccati,
mosse da passioni di ogni genere, 7che
stanno sempre lì ad imparare, senza riuscire mai a giungere alla
conoscenza della verità. 8Sull'esempio
di Iannes e di Iambres che si opposero a Mosè, anche costoro si
oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta e riprovati in
materia di fede. 9Costoro però non
progrediranno oltre, perché la loro stoltezza sarà manifestata a
tutti, come avvenne per quelli.
10Tu invece mi hai seguito da vicino
nell'insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella
magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza, 11nelle persecuzioni, nelle sofferenze, come
quelle che incontrai ad Antiòchia, a Icònio e a Listri. Tu sai bene
quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da
tutte. 12Del resto, tutti quelli che
vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati.
13Ma i malvagi e gli impostori andranno
sempre di male in peggio, ingannatori e ingannati nello stesso
tempo. 14Tu però rimani saldo in quello
che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l'hai
appreso 15e che fin dall'infanzia
conosci le sacre Scritture: queste possono istruirti per la
salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù.
16Tutta la Scrittura infatti è ispirata
da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla
giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per
ogni opera buona.
4
1Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: 2annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. 3Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, 4rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. 5Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero.
6Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. 7Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. 8Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione.
9Cerca di venire
presto da me, 10perché Dema mi ha
abbandonato avendo preferito il secolo presente ed è partito per
Tessalonica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia.
11Solo Luca è con me. Prendi Marco e
portalo con te, perché mi sarà utile per il ministero. 12Ho inviato Tìchico a Èfeso. 13Venendo, portami il mantello che ho lasciato a
Tròade in casa di Carpo e anche i libri, soprattutto le pergamene.
14Alessandro, il ramaio, mi ha
procurato molti mali. Il Signore gli
renderà secondo le sue opere; 15guàrdatene anche tu, perché è stato un accanito
avversario della nostra predicazione.
16Nella mia prima difesa in tribunale
nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Non se ne
tenga conto contro di loro. 17Il
Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché per mio
mezzo si compisse la proclamazione del messaggio e potessero
sentirlo tutti i Gentili: e così fui liberato dalla bocca del
leone. 18Il Signore mi libererà da ogni
male e mi salverà per il suo regno eterno; a lui la gloria nei
secoli dei secoli. Amen.
19Saluta Prisca e
Aquila e la famiglia di Onesìforo. 20Eràsto è rimasto a Corinto; Tròfimo l'ho
lasciato ammalato a Milèto. 21Affrettati a venire prima
dell'inverno.
Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti i
fratelli.
22Il Signore Gesù sia con il tuo
spirito. La grazia sia con voi!
Lettera a Tito
1
1Paolo, servo di Dio, apostolo di Gesù Cristo per chiamare alla fede gli eletti di Dio e per far conoscere la verità che conduce alla pietà 2ed è fondata sulla speranza della vita eterna, promessa fin dai secoli eterni da quel Dio che non mentisce, 3e manifestata poi con la sua parola mediante la predicazione che è stata a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore, 4a Tito, mio vero figlio nella fede comune: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore.
5Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato: 6il candidato deve essere irreprensibile, sposato una sola volta, con figli credenti e che non possano essere accusati di dissolutezza o siano insubordinati. 7Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, dev'essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, 8ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sè, 9attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.
10Vi sono infatti,
soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti
spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori della gente.
11A questi tali bisogna chiudere la
bocca, perché mettono in scompiglio intere famiglie, insegnando per
amore di un guadagno disonesto cose che non si devono insegnare.
12Uno dei loro, proprio un loro
profeta, già aveva detto: "I Cretesi son sempre bugiardi, male
bestie, ventri pigri". 13Questa
testimonianza è vera. Perciò correggili con fermezza, perché
rimangano nella sana dottrina 14e non
diano più retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che
rifiutano la verità.
15Tutto è puro per i puri; ma per i
contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro
mente e la loro coscienza. 16Dichiarano
di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, abominevoli come
sono, ribelli e incapaci di qualsiasi opera buona.
2
1Tu però insegna ciò
che è secondo la sana dottrina: 2i
vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede,
nell'amore e nella pazienza. 3Ugualmente le donne anziane si comportino in
maniera degna dei credenti; non siano maldicenti nè schiave di
molto vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, 4per formare le giovani all'amore del marito e dei
figli, 5ad essere prudenti, caste,
dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la
parola di Dio non debba diventare oggetto di biasimo.
6Esorta ancora i più giovani a essere
assennati, 7offrendo te stesso come
esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina,
dignità, 8linguaggio sano e
irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non
avendo nulla di male da dire sul conto nostro. 9Esorta gli schiavi a esser sottomessi in tutto ai
loro padroni; li accontentino e non li contraddicano, 10non rubino, ma dimostrino fedeltà assoluta, per
fare onore in tutto alla dottrina di Dio, nostro
salvatore.
11È apparsa infatti
la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini,
12che ci insegna a rinnegare l'empietà
e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in
questo mondo, 13nell'attesa della beata
speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio
e salvatore Gesù Cristo; 14il quale ha
dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi
un popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere
buone.
15Questo devi insegnare, raccomandare e
rimproverare con tutta autorità. Nessuno osi
disprezzarti!
3
1Ricorda loro di esser sottomessi ai magistrati e alle autorità, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; 2di non parlar male di nessuno, di evitare le contese, di esser mansueti, mostrando ogni dolcezza verso tutti gli uomini. 3Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell'invidia, degni di odio e odiandoci a vicenda. 4Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, 5egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, 6effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, 7perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna.
8Questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu insista in queste cose, perché coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone. Ciò è bello e utile per gli uomini. 9Guàrdati invece dalle questioni sciocche, dalle genealogie, dalle questioni e dalle contese intorno alla legge, perché sono cose inutili e vane. 10Dopo una o due ammonizioni sta' lontano da chi è fazioso, 11ben sapendo che è gente ormai fuori strada e che continua a peccare condannandosi da se stessa.
12Quando ti avrò
mandato Àrtema o Tìchico, cerca di venire subito da me a Nicòpoli,
perché ho deciso di passare l'inverno colà. 13Provvedi con cura al viaggio di Zena, il
giureconsulto, e di Apollo, che non manchi loro nulla. 14Imparino così anche i nostri a distinguersi
nelle opere di bene riguardo ai bisogni urgenti, per non vivere una
vita inutile.
15Ti salutano tutti coloro che sono con
me. Saluta quelli che ci amano nella fede.
La grazia sia con tutti voi!
Lettera a Filemone
1Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al nostro caro collaboratore Filèmone, 2alla sorella Appia, ad Archippo nostro compagno d'armi e alla comunità che si raduna nella tua casa: 3grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
4Rendo sempre grazie a Dio ricordandomi di te nelle mie preghiere, 5perché sento parlare della tua carità per gli altri e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi. 6La tua partecipazione alla fede diventi efficace per la conoscenza di tutto il bene che si fa tra voi per Cristo. 7La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, fratello, poiché il cuore dei credenti è stato confortato per opera tua.
8Per questo, pur
avendo in Cristo piena libertà di comandarti ciò che devi fare,
9preferisco pregarti in nome della
carità, così qual io sono, Paolo, vecchio, e ora anche prigioniero
per Cristo Gesù; 10ti prego dunque per
il mio figlio, che ho generato in catene, 11Onesimo, quello che un giorno ti fu inutile, ma
ora è utile a te e a me. 12Te l'ho
rimandato, lui, il mio cuore.
13Avrei voluto trattenerlo presso di me
perché mi servisse in vece tua nelle catene che porto per il
vangelo. 14Ma non ho voluto far nulla
senza il tuo parere, perché il bene che farai non sapesse di
costrizione, ma fosse spontaneo. 15Forse per questo è stato separato da te per un
momento perché tu lo riavessi per sempre; 16non più però come schiavo, ma molto più che
schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto
più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore.
17Se dunque tu mi consideri come amico,
accoglilo come me stesso. 18E se in
qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio
conto. 19Lo scrivo di mio pugno, io,
Paolo: pagherò io stesso. Per non dirti che anche tu mi sei
debitore e proprio di te stesso! 20Sì,
fratello! Che io possa ottenere da te questo favore nel Signore; dà
questo sollievo al mio cuore in Cristo!
21Ti scrivo fiducioso nella tua
docilità, sapendo che farai anche più di quanto ti
chiedo.
22Al tempo stesso
preparami un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere,
di esservi restituito.
23Ti saluta Èpafra, mio compagno di
prigionia per Cristo Gesù, 24con Marco,
Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori.
25La grazia del Signore Gesù Cristo sia
con il vostro spirito.
Lettera agli Ebrei
1
1Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, 2in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. 3Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei cieli, 4ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
5Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto:
Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato?
E ancora:
Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio?
6E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice:
Lo adorino tutti gli angeli di Dio.
7Mentre degli angeli dice:
Egli fa i
suoi angeli pari ai venti,
e i suoi ministri come fiamma di fuoco,
8del Figlio invece afferma:
Il tuo trono, Dio, sta in eterno
e:
Scettro
giusto è lo scettro del tuo regno;
9hai amato la
giustizia e odiato l'iniquità,
perciò ti unse Dio, il tuo Dio,
con olio di esultanza più dei tuoi compagni.
10E ancora:
Tu,
Signore, da principio hai fondato la terra
e opera delle tue mani sono i cieli.
11Essi periranno,
ma tu rimani;
invecchieranno tutti come un vestito.
12Come un mantello
li avvolgerai,
come un abito e saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non avranno
fine.
13A quale degli angeli poi ha mai detto:
Siedi alla
mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi
piedi?
14Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?
2
1Proprio per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno a quelle cose che abbiamo udito, per non andare fuori strada. 2Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, 3come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti, dopo essere stata promulgata all'inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l'avevano udita, 4mentre Dio testimoniava nello stesso tempo con segni e prodigi e miracoli d'ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà.
5Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo futuro, del quale parliamo. 6Anzi, qualcuno in un passo ha testimoniato:
Che cos'è
l'uomo perché ti ricordi di lui
o il figlio dell'uomo perché tu te ne curi?
7Di poco l'hai
fatto inferiore agli angeli,
di gloria e di onore l'hai coronato
8e hai posto ogni
cosa sotto i suoi piedi.
Avendogli assoggettato ogni
cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia al
presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa.
9Però quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo
ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha
sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a
vantaggio di tutti.
10Ed era ben giusto che colui, per il
quale e del quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli
alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che
li ha guidati alla salvezza. 11Infatti,
colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti
da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli
fratelli, 12dicendo:
Annunzierò
il tuo nome ai miei fratelli,
in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi;
13e ancora:
Io metterò la mia fiducia in lui;
e inoltre:
Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato.
14Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, 15e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. 16Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. 17Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. 18Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
3
1Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione celeste, fissate bene lo sguardo in Gesù, l'apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, 2il quale è fedele a colui che l'ha costituito, come lo fu anche Mosè in tutta la sua casa. 3Ma in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di tanta maggior gloria, quanto l'onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa. 4Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio. 5In verità Mosè fu fedele in tutta la sua casa come servitore, per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunziato più tardi; 6Cristo, invece, lo fu come figlio costituito sopra la sua propria casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo.
7Per questo, come dice lo Spirito Santo:
Oggi, se
udite la sua voce,
8non indurite i
vostri cuori come nel giorno della ribellione,
il giorno della tentazione nel deserto,
9dove mi tentarono
i vostri padri mettendomi alla prova,
pur avendo visto per quarant'anni le mie opere.
10Perciò mi
disgustai di quella generazione
e dissi: Sempre hanno il cuore sviato.
Non hanno conosciuto le mie vie.
11Così ho giurato
nella mia ira:
Non entreranno nel mio riposo.
12Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. 13Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest'oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato. 14Siamo diventati infatti partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che abbiamo avuta da principio. 15Quando pertanto si dice:
Oggi, se
udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori come nel giorno della
ribellione,
16chi furono quelli che, dopo aver udita la sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall'Egitto sotto la guida di Mosè? 17E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant'anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto? 18E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? 19In realtà vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro mancanza di fede.
4
1Dobbiamo dunque temere che, mentre ancora rimane in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. 2Poiché anche a noi, al pari di quelli, è stata annunziata una buona novella: purtroppo però ad essi la parola udita non giovò in nulla, non essendo rimasti uniti nella fede a quelli che avevano ascoltato. 3Infatti noi che abbiamo creduto possiamo entrare in quel riposo, secondo ciò che egli ha detto:
Sicché ho
giurato nella mia ira:
Non entreranno nel mio riposo!
Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. 4Si dice infatti in qualche luogo a proposito del settimo giorno: E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le opere sue. 5E ancora in questo passo: Non entreranno nel mio riposo! 6Poiché dunque risulta che alcuni debbono ancora entrare in quel riposo e quelli che per primi ricevettero la buona novella non entrarono a causa della loro disobbedienza, 7egli fissa di nuovo un giorno, oggi, dicendo in Davide dopo tanto tempo:
Oggi, se
udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori!
8Se Giosuè infatti
li avesse introdotti in quel riposo, Dio non avrebbe parlato, in
seguito, di un altro giorno. 9È dunque
riservato ancora un riposo sabatico per il popolo di Dio.
10Chi è entrato infatti nel suo riposo,
riposa anch'egli dalle sue opere, come Dio dalle proprie.
11Affrettiamoci dunque ad entrare in
quel riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di
disobbedienza.
12Infatti la parola di Dio è viva,
efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa
penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito,
delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri
del cuore. 13Non v'è creatura che possa
nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi
suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto.
14Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. 15Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. 16Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno.
5
1Ogni sommo
sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito per il bene degli
uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici
per i peccati. 2In tal modo egli è in
grado di sentire giusta compassione per quelli che sono
nell'ignoranza e nell'errore, essendo anch'egli rivestito di
debolezza; 3proprio a causa di questa
anche per se stesso deve offrire sacrifici per i peccati, come lo
fa per il popolo.
4Nessuno può attribuire a se stesso
questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne.
5Nello stesso modo Cristo non si
attribuì la gloria di sommo sacerdote, ma gliela conferì colui che
gli disse:
Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.
6Come in un altro passo dice:
Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek.
7Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; 8pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì 9e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, 10essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote alla maniera di Melchìsedek.
11Su questo argomento abbiamo molte cose da dire, difficili da spiegare perché siete diventati lenti a capire. 12Infatti, voi che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo, avete di nuovo bisogno che qualcuno v'insegni i primi elementi degli oracoli di Dio e siete diventati bisognosi di latte e non di cibo solido. 13Ora, chi si nutre ancora di latte è ignaro della dottrina della giustizia, perché è ancora un bambino. 14Il nutrimento solido invece è per gli uomini fatti, quelli che hanno le facoltà esercitate a distinguere il buono dal cattivo.
6
1Perciò, lasciando
da parte l'insegnamento iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è
più completo, senza gettare di nuovo le fondamenta della rinunzia
alle opere morte e della fede in Dio, 2della dottrina dei battesimi, dell'imposizione
delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
3Questo noi intendiamo fare, se Dio lo
permette.
4Quelli infatti che sono stati una
volta illuminati, che hanno gustato il dono celeste, sono diventati
partecipi dello Spirito Santo 5e hanno
gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro.
6Tuttavia se sono caduti, è impossibile
rinnovarli una seconda volta portandoli alla conversione, dal
momento che per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e
lo espongono all'infamia. 7Infatti una
terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce
erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio;
8ma se produce
pruni e spine, non ha alcun valore ed è vicina alla maledizione: sarà infine arsa dal
fuoco!
9Quanto a voi però,
carissimi, anche se parliamo così, siamo certi che sono in voi cose
migliori e che portano alla salvezza. 10Dio infatti non è ingiusto da dimenticare il
vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome,
con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi.
11Soltanto desideriamo che ciascuno di
voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia
compimento sino alla fine, 12e perché
non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che con la
fede e la perseveranza divengono eredi delle promesse.
13Quando infatti Dio fece la promessa
ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso, 14dicendo: Ti benedirò e ti
moltiplicherò molto. 15Così, avendo
perseverato, Abramo conseguì la promessa. 16Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore
di loro e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine ad
ogni controversia. 17Perciò Dio,
volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa
l'irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento
18perché grazie a due atti
irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi che
abbiamo cercato rifugio in lui avessimo un grande incoraggiamento
nell'afferrarci saldamente alla speranza che ci è posta davanti.
19In essa infatti noi abbiamo come
un'àncora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin
nell'interno del velo del santuario, 20dove Gesù è entrato per noi come precursore,
essendo divenuto sommo sacerdote per sempre
alla maniera di Melchìsedek.
7
1Questo Melchìsedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; 2a lui Abramo diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace. 3Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno.
4Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino. 5In verità anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, essi pure discendenti da Abramo. 6Egli invece, che non era della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario della promessa. 7Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal superiore. 8Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. 9Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo: 10egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchìsedek.
11Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge - che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di Melchìsedek, e non invece alla maniera di Aronne? 12Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge. 13Questo si dice di chi è appartenuto a un'altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all'altare. 14È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio.
15Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchìsedek, sorge un altro sacerdote, 16che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile. 17Gli è resa infatti questa testimonianza:
Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchìsedek.
18Si ha così l'abrogazione di un ordinamento precedente a causa della sua debolezza e inutilità - 19la legge infatti non ha portato nulla alla perfezione - e si ha invece l'introduzione di una speranza migliore, grazie alla quale ci avviciniamo a Dio.
20Inoltre ciò non avvenne senza giuramento. Quelli infatti diventavano sacerdoti senza giuramento; 21 costui al contrario con un giuramento di colui che gli ha detto:
Il Signore
ha giurato e non si pentirà:
tu sei sacerdote per sempre.
22Per questo, Gesù è
diventato garante di un'alleanza migliore.
23Inoltre, quelli sono diventati
sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a
lungo; 24egli invece, poiché resta per
sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. 25Perciò può salvare perfettamente quelli che per
mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per
intercedere a loro favore.
26Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli; 27egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso. 28La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all'umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno.
8
1Il punto capitale
delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo
sacerdote così grande che si è assiso alla
destra del trono della maestà nei cieli, 2ministro del santuario e della vera tenda che il
Signore, e non un uomo, ha costruito.
3Ogni sommo sacerdote infatti viene
costituito per offrire doni e sacrifici: di qui la necessità che
anch'egli abbia qualcosa da offrire. 4Se Gesù fosse sulla terra, egli non sarebbe
neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che offrono i doni secondo
la legge. 5Questi però attendono a un
servizio che è una copia e un'ombra delle realtà celesti, secondo
quanto fu detto da Dio a Mosè, quando stava per costruire la Tenda:
Guarda, disse, di fare
ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul
monte.
6Ora invece egli ha ottenuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l'alleanza di cui è mediatore, essendo questa fondata su migliori promesse. 7Se la prima infatti fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un'altra. 8Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice:
Ecco
vengono giorni, dice il Signore,
quando io stipulerò con la casa d'Israele
e con la casa di Giuda
un'alleanza nuova;
9non come
l'alleanza che feci con i loro padri,
nel giorno in cui li presi per mano
per farli uscire dalla terra d'Egitto;
poiché essi non son rimasti fedeli alla mia alleanza,
anch'io non ebbi più cura di loro, dice il Signore.
10E questa è
l'alleanza che io stipulerò con la casa
d'Israele
dopo quei giorni, dice il Signore:
porrò le mie leggi nella loro mente
e le imprimerò nei loro cuori;
sarò il loro Dio
ed essi saranno il mio popolo.
11Né alcuno avrà
più da istruire il suo concittadino,
né alcuno il proprio fratello, dicendo:
Conosci il Signore!
Tutti infatti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande di loro.
12Perché io
perdonerò le loro iniquità
e non mi ricorderò più dei loro peccati.
13Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato antiquata la prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a sparire.
9
1Certo, anche la
prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno.
2Fu costruita infatti una Tenda: la
prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani
dell'offerta: essa veniva chiamata il Santo. 3Dietro il secondo velo poi c'era una Tenda, detta
Santo dei Santi, con 4l'altare d'oro
per i profumi e l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella
quale si trovavano un'urna d'oro contenente la manna, la verga di
Aronne che aveva fiorito e le tavole dell'alleanza. 5E sopra l'arca stavano i cherubini della gloria,
che facevano ombra al luogo dell'espiazione. Di tutte queste cose
non è necessario ora parlare nei particolari.
6Disposte in tal modo le cose, nella
prima Tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto;
7nella seconda invece solamente il
sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del
sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari
del popolo. 8Lo Spirito Santo intendeva
così mostrare che non era ancora aperta la via del santuario,
finché sussisteva la prima Tenda. 9Essa
infatti è una figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa
doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua
coscienza, l'offerente, 10trattandosi
solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni
umane, valide fino al tempo in cui sarebbero state
riformate.
11Cristo invece, venuto come sommo
sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più
perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a
questa creazione, 12non con sangue di
capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per
sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna.
13Infatti, se il sangue dei capri e dei
vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono
contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, 14quanto più il sangue di Cristo, che con uno
Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la
nostra coscienza dalla opere morte, per servire il Dio
vivente?
15Per questo egli è
mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta
la sua morte per la rendenzione delle colpe commesse sotto la prima
alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna
che è stata promessa. 16Dove infatti
c'è un testamento, è necessario che sia accertata la morte del
testatore, 17perché un testamento ha
valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il
testatore vive. 18Per questo neanche la
prima alleanza fu inaugurata senza sangue. 19Infatti dopo che tutti i comandamenti furono
promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la legge, questi,
preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e
issòpo, ne asperse il libro stesso e tutto il popolo, 20dicendo: Questo è il sangue
dell'alleanza che Dio ha stabilito per voi. 21Alla stessa maniera asperse con il sangue anche
la Tenda e tutti gli arredi del culto. 22Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose
vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non
esiste perdono.
23Era dunque necessario che i simboli
delle realtà celesti fossero purificati con tali mezzi; le realtà
celesti poi dovevano esserlo con sacrifici superiori a questi.
24Cristo infatti non è entrato in un
santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo
stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore,
25e non per offrire se stesso più
volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno
con sangue altrui. 26In questo caso,
infatti, avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del
mondo. Ora invece una volta sola, alla pienezza dei tempi, è
apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se
stesso. 27E come è stabilito per gli
uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio,
28così Cristo, dopo essersi offerto una
volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti, apparirà
una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che
l'aspettano per la loro salvezza.
10
1Avendo infatti la legge solo un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha il potere di condurre alla perfezione, per mezzo di quei sacrifici che si offrono continuamente di anno in anno, coloro che si accostano a Dio. 2Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che i fedeli, purificati una volta per tutte, non avrebbero ormai più alcuna coscienza dei peccati? 3Invece per mezzo di quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati, 4poiché è impossibile eliminare i peccati con il sangue di tori e di capri. 5Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
Tu non hai
voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
6Non hai
gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
7Allora ho detto:
Ecco, io vengo
- poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -
per fare, o Dio, la tua volontà.
8Dopo aver detto prima non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose tutte che vengono offerte secondo la legge, 9soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Con ciò stesso egli abolisce il primo sacrificio per stabilirne uno nuovo. 10Ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre.
11Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e ad offrire molte volte gli stessi sacrifici che non possono mai eliminare i peccati. 12Egli al contrario, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati una volta per sempre si è assiso alla destra di Dio, 13aspettando ormai solo che i suoi nemici vengano posti sotto i suoi piedi. 14Poiché con un'unica oblazione egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. 15Questo ce lo attesta anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto:
16Questa è l'alleanza che io stipulerò
con loro
dopo quei giorni, dice il Signore:
io porrò le mie leggi nei loro cuori
e le imprimerò nella loro mente,
17dice:
E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle
loro
iniquità.
18Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è più bisogno di offerta per il peccato.
19Avendo dunque,
fratelli, piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del
sangue di Gesù, 20per questa via nuova
e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè
la sua carne; 21avendo noi un sacerdote
grande sopra la casa di Dio, 22accostiamoci con cuore sincero nella pienezza
della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il
corpo lavato con acqua pura. 23Manteniamo senza vacillare la professione della
nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso.
24Cerchiamo anche di stimolarci a
vicenda nella carità e nelle opere buone, 25senza disertare le nostre riunioni, come alcuni
hanno l'abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto
più che potete vedere come il giorno si avvicina.
26Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, 27ma soltanto una terribile attesa del giudizio e la vampa di un fuoco che dovrà divorare i ribelli. 28Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. 29Di quanto maggior castigo allora pensate che sarà ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dell'alleanza dal quale è stato un giorno santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? 30Conosciamo infatti colui che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. 31È terribile cadere nelle mani del Dio vivente!
32Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali, dopo essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una grande e penosa lotta, 33ora esposti pubblicamente a insulti e tribolazioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 34Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di esser spogliati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e più duraturi. 35Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. 36Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa.
37Ancora un poco, infatti, un poco
appena,
e colui che deve venire, verrà e non tarderà.
38Il mio giusto
vivrà mediante la fede;
ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in
lui.
39Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima.
11
1La fede è
fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si
vedono. 2Per mezzo di questa fede gli
antichi ricevettero buona testimonianza.
3Per fede noi sappiamo che i mondi
furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha
preso origine quello che si vede.
4Per fede Abele offrì a Dio un
sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu
dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire i suoi doni;
per essa, benché morto, parla ancora.
5Per fede Enoch fu trasportato via, in
modo da non vedere la morte; e non lo si trovò
più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere
trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio. 6Senza la fede però è impossibile essergli
graditi; chi infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e
che egli ricompensa coloro che lo cercano.
7Per fede Noè, avvertito divinamente di
cose che ancora non si vedevano, costruì con pio timore un'arca a
salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e
divenne erede della giustizia secondo la fede.
8Per fede Abramo, chiamato da Dio,
obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e
partì senza sapere dove andava.
9Per fede soggiornò nella terra
promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende,
come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa.
10Egli aspettava infatti la città dalle
salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio
stesso.
11Per fede anche Sara, sebbene fuori
dell'età, ricevette la possibilità di diventare madre perché
ritenne fedele colui che glielo aveva promesso. 12Per questo da un uomo solo, e inoltre già
segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole
che si trova lungo la spiaggia del mare.
13Nella fede morirono tutti costoro,
pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti
e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini
sopra la terra. 14Chi dice così,
infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria. 15Se avessero pensato a quella da cui erano
usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; 16ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a
quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio:
ha preparato infatti per loro una città.
17Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che
aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico
figlio, 18del quale era stato
detto: In Isacco avrai una discendenza che
porterà il tuo nome. 19Egli pensava
infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per
questo lo riebbe e fu come un simbolo.
20Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed
Esaù anche riguardo a cose future.
21Per fede Giacobbe, morente, benedisse
ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò,
appoggiandosi all'estremità del bastone.
22Per fede Giuseppe, alla fine della
vita, parlò dell'esodo dei figli d'Israele e diede disposizioni
circa le proprie ossa.
23Per fede Mosè, appena nato, fu tenuto
nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il
bambino era bello; e non ebbero paura dell'editto del re.
24Per fede Mosè, divenuto adulto,
rifiutò di esser chiamato figlio della figlia del faraone,
25preferendo essere maltrattato con il
popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo del peccato.
26Questo perché stimava l'obbrobrio di
Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti
alla ricompensa.
27Per fede lasciò l'Egitto, senza
temere l'ira del re; rimase infatti saldo, come se vedesse
l'invisibile.
28Per fede celebrò la pasqua e fece
l'aspersione del sangue, perché lo sterminatore dei primogeniti non
toccasse quelli degli Israeliti.
29Per fede attraversarono il Mare Rosso
come fosse terra asciutta; questo tentarono di fare anche gli
Egiziani, ma furono inghiottiti.
30Per fede caddero le mura di Gèrico,
dopo che ne avevano fatto il giro per sette giorni.
31Per fede Raab, la prostituta, non
perì con gl'increduli, avendo accolto con benevolenza gli
esploratori.
32E che dirò ancora? Mi mancherebbe il
tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di
Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, 33i quali per fede conquistarono regni,
esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le
fauci dei leoni, 34spensero la violenza
del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla
loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di
stranieri. 35Alcune donne
riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi furono
torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere
una migliore risurrezione. 36Altri,
infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia.
37Furono lapidati, torturati, segati,
furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora
e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - 38di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i
deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della
terra.
39Eppure, tutti costoro, pur avendo
ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono
la promessa: 40Dio aveva in vista
qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero la
perfezione senza di noi.
12
1Anche noi dunque, circondàti da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, 2tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. 3Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. 4Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato 5e avete già dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli:
Figlio mio,
non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da
lui;
6perché il Signore
corregge colui che egli ama
e sferza chiunque riconosce come figlio.
7È per la vostra
correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il
figlio che non è corretto dal padre? 8Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno
avuto la loro parte, siete bastardi, non figli! 9Del resto, noi abbiamo avuto come correttori i
nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci
sottometteremo perciò molto di più al Padre degli spiriti, per
avere la vita? 10Costoro infatti ci
correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa
per il nostro bene, allo scopo di renderci partecipi della sua
santità. 11Certo, ogni correzione, sul
momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però
arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo
sono stati addestrati.
12Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia
infiacchite 13e raddrizzate le vie storte per i vostri passi, perché il piede zoppicante non abbia a
storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
14Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore, 15vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati; 16non vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in cambio di una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 17E voi ben sapete che in seguito, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, perché non trovò possibilità che il padre mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse con lacrime.
18Voi infatti non vi
siete accostati a un luogo tangibile e a un fuoco ardente, né a
oscurità, tenebra e tempesta, 19né a
squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano
scongiuravano che Dio non rivolgesse più a loro la parola;
20non potevano infatti sopportare
l'intimazione: Se anche una bestia tocca il
monte sia lapidata. 21Lo
spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse:
Ho paura e tremo. 22Voi vi siete invece accostati al monte di Sion e
alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di
angeli, all'adunanza festosa 23e
all'assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di
tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione,
24al Mediatore della Nuova Alleanza e
al sangue dell'aspersione dalla voce più eloquente di quello di
Abele.
25Guardatevi perciò di non rifiutare
Colui che parla; perché se quelli non trovarono scampo per aver
rifiutato colui che promulgava decreti sulla terra, molto meno lo
troveremo noi, se volteremo le spalle a Colui che parla dai cieli.
26La sua voce infatti un giorno scosse
la terra; adesso invece ha fatto questa promessa: Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo.
27La parola ancora
una volta sta a indicare che le cose che possono essere scosse
son destinate a passare, in quanto cose create, perché rimangano
quelle che sono incrollabili.
28Perciò, poiché noi riceviamo in
eredità un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo
mezzo rendiamo un culto gradito a Dio, con riverenza e timore;
29perché il nostro Dio è un fuoco divoratore.
13
1Perseverate
nell'amore fraterno. 2Non dimenticate
l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli
senza saperlo. 3Ricordatevi dei
carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che
soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale. 4Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo
sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati
da Dio.
5La vostra condotta sia senza avarizia;
accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto:
Non ti lascerò e non ti abbandonerò.
6Così possiamo dire con
fiducia:
Il Signore
è il mio aiuto, non temerò.
Che mi potrà fare l'uomo?
7Ricordatevi dei
vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio;
considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita,
imitatene la fede. 8Gesù Cristo è lo
stesso ieri, oggi e sempre! 9Non
lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene
che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non
hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono. 10Noi abbiamo un altare del quale non hanno alcun
diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo.
11Infatti i corpi degli animali, il cui
sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i
peccati, vengono bruciati fuori dell'accampamento. 12Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con
il proprio sangue, patì fuori della porta della città. 13Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e
andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio, 14perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma
cerchiamo quella futura. 15Per mezzo di
lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè
il frutto di labbra che confessano il suo nome.
16Non scordatevi della beneficenza e di
far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il
Signore si compiace.
17Obbedite ai vostri capi e state loro
sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne
conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo:
ciò non sarebbe vantaggioso per voi.
18Pregate per noi, poiché crediamo di
avere una buona coscienza, desiderando di comportarci bene in
tutto. 19Con maggiore insistenza poi vi
esorto a farlo, perché possa esservi restituito al più
presto.
20Il Dio della pace che ha fatto
tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza eterna, il
Signore nostro Gesù, 21vi renda
perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà,
operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo,
al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
22Vi raccomando, fratelli, accogliete
questa parola di esortazione; proprio per questo molto brevemente
vi ho scritto. 23Sappiate che il nostro
fratello Timòteo è stato messo in libertà; se arriva presto, vi
vedrò insieme con lui. 24Salutate tutti
i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli d'Italia. La
grazia sia con tutti voi.
La Bibbia di Gerusalemme
Nuovo Testamento
Lettere cattoliche
Lettera di Giacomo
1
1Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù disperse nel mondo, salute.
2Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, 3sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza. 4E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
5Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. 6La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all'onda del mare mossa e agitata dal vento; 7e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore 8un uomo che ha l'animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni.
9Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione 10e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d'erba. 11Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l'erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco appassirà nelle sue imprese.
12Beato l'uomo che
sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà
la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo
amano.
13Nessuno, quando è tentato, dica:
"Sono tentato da Dio"; perché Dio non può essere tentato dal male e
non tenta nessuno al male. 14Ciascuno
piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo
seduce; 15poi la concupiscenza
concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand'è consumato,
produce la morte.
16Non andate fuori
strada, fratelli miei carissimi; 17ogni
buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal
Padre della luce, nel quale non c'è variazione né ombra di
cambiamento. 18Di sua volontà egli ci
ha generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una
primizia delle sue creature.
19Lo sapete, fratelli miei carissimi:
sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira.
20Perché l'ira dell'uomo non compie ciò
che è giusto davanti a Dio. 21Perciò,
deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con
docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le
vostre anime. 22Siate di quelli che
mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo
voi stessi. 23Perché se uno ascolta
soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che
osserva il proprio volto in uno specchio: 24appena s'è osservato, se ne va, e subito
dimentica com'era. 25Chi invece fissa
lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta
fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette
in pratica, questi troverà la sua felicità nel
praticarla.
26Se qualcuno pensa di essere
religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la
sua religione è vana. 27Una religione
pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa:
soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e
conservarsi puri da questo mondo.
2
1Fratelli miei, non
mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro
Gesù Cristo, Signore della gloria. 2Supponiamo che entri in una vostra adunanza
qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito splendidamente, ed
entri anche un povero con un vestito logoro. 3Se voi guardate a colui che è vestito
splendidamente e gli dite: "Tu siediti qui comodamente", e al
povero dite: "Tu mettiti in piedi lì", oppure: "Siediti qui ai
piedi del mio sgabello", 4non fate in
voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi
perversi?
5Ascoltate, fratelli miei carissimi:
Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la
fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?
6Voi invece avete disprezzato il
povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi
trascinano davanti ai tribunali? 7Non
sono essi che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di
voi? 8Certo, se adempite il più
importante dei comandamenti secondo la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene;
9ma se fate distinzione di persone,
commettete un peccato e siete accusati dalla legge come
trasgressori. 10Poiché chiunque osservi
tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa
colpevole di tutto; 11infatti colui che
ha detto: Non commettere adulterio, ha
detto anche: Non uccidere.
Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore
della legge. 12Parlate e agite come
persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà,
perché 13il giudizio sarà senza
misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la
misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio.
14Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? 15Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano 16e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? 17Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. 18Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. 19Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! 20Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza calore? 21Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? 22Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta 23e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. 24Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. 25Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? 26Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
3
1Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi riceveremo un giudizio più severo, 2poiché tutti quanti manchiamo in molte cose. Se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 3Quando mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. 4Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e vengano spinte da venti gagliardi, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra. 5Così anche la lingua: è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! 6Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità, vive inserita nelle nostre membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna. 7Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, 8ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. 9Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. 10È dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev'essere così, fratelli miei! 11Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? 12Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua dolce.
13Chi è saggio e accorto tra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere ispirate a saggia mitezza. 14Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità. 15Non è questa la sapienza che viene dall'alto: è terrena, carnale, diabolica; 16poiché dove c'è gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni. 17La sapienza che viene dall'alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. 18Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace.
4
1Da che cosa
derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono
forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra?
2Bramate e non riuscite a possedere e
uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate
guerra! Non avete perché non chiedete; 3chiedete e non ottenete perché chiedete male, per
spendere per i vostri piaceri. 4Gente
infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio?
Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio.
5O forse pensate che la Scrittura
dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha
fatto abitare in noi? 6Ci dà anzi una
grazia più grande; per questo dice:
Dio resiste
ai superbi;
agli umili invece dà la sua grazia.
7Sottomettetevi
dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.
8Avvicinatevi a Dio ed egli si
avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e
santificate i vostri cuori, o irresoluti. 9Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e
piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in
tristezza. 10Umiliatevi davanti al
Signore ed egli vi esalterà.
11Non sparlate gli uni degli altri,
fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla
contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non
sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica.
12Ora, uno solo è legislatore e
giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai
giudice del tuo prossimo?
13E ora a voi, che
dite: "Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno
e faremo affari e guadagni", 14mentre
non sapete cosa sarà domani!
Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un
istante e poi scompare. 15Dovreste dire
invece: Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello.
16Ora invece vi vantate nella vostra
arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo. 17Chi dunque sa fare il bene e non lo compie,
commette peccato.
5
1E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano! 2Le vostre ricchezze sono imputridite, 3le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! 4Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti. 5Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage. 6Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre resistenza.
7Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l'agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d'autunno e le piogge di primavera. 8Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. 9Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. 10Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore. 11Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione.
12Soprattutto,
fratelli miei, non giurate, né per il cielo, né per la terra, né
per qualsiasi altra cosa; ma il vostro "sì" sia sì, e il vostro
"no" no, per non incorrere nella condanna.
13Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi
è nella gioia salmeggi. 14Chi è malato,
chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo
averlo unto con olio, nel nome del Signore. 15E la preghiera fatta con fede salverà il malato:
il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno
perdonati. 16Confessate perciò i vostri
peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per
essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con
insistenza. 17Elia era un uomo della
nostra stessa natura: pregò intensamente che non piovesse e non
piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. 18Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e
la terra produsse il suo frutto. 19Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla
verità e un altro ve lo riconduce, 20costui sappia che chi riconduce un peccatore
dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà
una moltitudine di peccati.
Prima lettera di Pietro
1
1Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti 2secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue: grazia e pace a voi in abbondanza.
3Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, 4per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, 5che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi.
6Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove, 7perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: 8voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, 9mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime.
10Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che profetizzarono sulla grazia a voi destinata 11cercando di indagare a quale momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che dovevano seguirle. 12E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo nello Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.
13Perciò, dopo aver preparato la vostra mente all'azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà. 14Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri d'un tempo, quando eravate nell'ignoranza, 15ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; 16poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo. 17E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. 18Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, 19ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. 20Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi. 21E voi per opera sua credete in Dio, che l'ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio.
22Dopo aver santificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, 23essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna. 24Poiché
tutti i
mortali sono come l'erba
e ogni loro splendore è come fiore d'erba.
L'erba inaridisce, i fiori cadono,
25ma la parola del
Signore rimane in eterno.
E questa è la parola del vangelo che vi è stato annunziato.
2
1Deposta dunque ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e ogni maldicenza, 2come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: 3se davvero avete già gustato come è buono il Signore.
4Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, 5anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. 6Si legge infatti nella Scrittura:
Ecco io
pongo in Sion
una pietra angolare, scelta, preziosa
e chi crede in essa non resterà confuso.
7Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli
la pietra
che i costruttori hanno scartato
è divenuta la pietra angolare,
8sasso d'inciampo e
pietra di scandalo.
Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati. 9Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; 10voi, che un tempo eravate non popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.
11Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. 12La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio.
13State sottomessi
ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come
sovrano, 14sia ai governatori come ai
suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni.
15Perché questa è la volontà di Dio:
che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli
stolti. 16Comportatevi come uomini
liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la
malizia, ma come servitori di Dio.
17Onorate tutti, amate i vostri
fratelli, temete Dio, onorate il re.
18Domestici, state soggetti con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili. 19È una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente; 20che gloria sarebbe infatti sopportare il castigo se avete mancato? Ma se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. 21A questo infatti siete stati chiamati, poiché
anche Cristo patì per
voi,
lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme:
22egli non commise
peccato
e non si trovò inganno sulla sua
bocca,
23oltraggiato non rispondeva con
oltraggi,
e soffrendo non minacciava vendetta,
ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con
giustizia.
24Egli portò i
nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce,
perché, non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia;
25dalle sue
piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore,
ma ora siete tornati al pastore
e guardiano delle vostre anime.