una cosa grossa e
pelosa con troppe zampe

CHE COS'È UN ANIMALE?

La definizione di «animale» da secoli suscita controversie. Anche se ciò potrà sorprendere alcuni studenti di Magizoologia alle prime armi, il problema può essere messo meglio a fuoco se ci soffermiamo a considerare tre tipi di creature magiche.

I Lupi Mannari trascorrono gran parte del loro tempo da umani (sia maghi che Babbani). Una volta al mese, tuttavia, si trasformano in bestie selvatiche quadrupedi con intenzioni assassine e non un filo di coscienza umana. Le abitudini dei Centauri non sono umane; essi vivono allo stato brado, rifiutano gli abiti, preferiscono vivere lontani sia da maghi che da Babbani eppure possiedono un'intelligenza pari alla loro. I Troll hanno sembianze umanoidi, camminano eretti, possono apprendere qualche semplice parola eppure sono meno intelligenti del più ottuso Unicorno e non possiedono alcun magico potere di diritto, fatta eccezione per la loro prodigiosa forza innaturale.

Ora ci chiediamo: quale di queste creature è un «essere» - ossia una creatura dotata di diritti legali e di voce in capitolo nel governo del mondo magico - e quale è un «animale»?

I più antichi tentativi di decidere quali creature magiche dovessero essere definiti «animali» furono estremamente rudimentali.

Burdock Muldoon, Capo del Consiglio Magico[1] nel Quattordicesimo secolo, decretò che a qualunque membro della comunità magica che camminasse su due gambe fosse da allora in poi riconosciuto lo status di «essere», mentre tutti gli altri sarebbero rimasti «animali». In spirito di amicizia egli convocò tutti gli «esseri» perché incontrassero i maghi a un vertice per discutere nuove leggi magiche e scoprì con profondo sgomento di aver commesso un errore di valutazione. La sala che ospitò l'incontro era affollata di Goblin che avevano portato con sé tutte le creature bipedi che erano riusciti a trovare. Così ci narra Bathilda Bath in Storia della Magia:

Si udiva ben poco oltre alle urla roche dei Diricawl, ai lamenti degli Augurey e al canto implacabile e assordante dei Fwooper. Mentre maghi e streghe cercavano di consultare i documenti davanti a sé, parecchi Pixie e Fate volteggiavano attorno alle loro teste, ridacchiando e borbottando. Una decina di Troll presero a fracassare la sala con le loro mazze, mentre le Megere vagavano intorno in cerca di bambini da mangiare. Il Capo del Consiglio si alzò per aprire l'incontro, scivolò su un mucchio di cacca di Porlock e uscì di corsa dalla sala, imprecando.

Come vediamo, il solo possesso di due zampe non garantiva che una creatura magica potesse o volesse interessarsi agli affari del governo magico. Amareggiato, Burdock Muldoon rinunciò solennemente a qualunque ulteriore tentativo di integrazione dei membri non–maghi della comunità magica nel Consiglio dei Maghi.

A Muldoon succedette Madama Elfrida Clagg, che cercò di ridefinire gli «esseri» nella speranza di stringere legami più stretti con altre creature magiche. Gli «esseri», affermò, erano quelli che potevano parlare la lingua umana. Tutti coloro che riuscivano a farsi comprendere dai membri del Consiglio furono dunque invitati all'incontro successivo. Ancora una volta, tuttavia, sorsero dei problemi. I Troll, a cui i Goblin avevano insegnato qualche semplice frase, si avventarono a distruggere la sala come la volta precedente. I Jarvey correvano attorno alle gambe delle sedie del Consiglio, mordendo tutte le caviglie che potevano. Nel frattempo una vasta delegazione di fantasmi (che erano stati esclusi al tempo di Muldoon sulla base del fatto che non camminavano su due gambe, ma scivolavano) arrivò per assistere ai lavori ma se ne andò disgustata da quella che più tardi definì «l'oltraggiosa enfasi posta dal Consiglio sulle necessità dei vivi contrapposte ai desideri dei morti». I Centauri, che al tempo di Muldoon erano stati classificati come «animali» e ora, con Madama Clagg. erano definiti «esseri», si rifiutarono di prendere parte al Consiglio in segno di protesta per l'esclusione dei Maridi, che erano incapaci di conversare in altro che in maridese, e comunque sott'acqua.

Fu solo nel 1811 che vennero messe a punto definizioni ritenute accettabili da gran parte della comunità magica. Grogan Stump, il neoeletto Ministro della Magia, decretò che un «essere» era «qualunque creatura dotata di intelletto sufficiente da comprendere le leggi della comunità magica e da assumersi parte della responsabilità di stilare quelle leggi».[2] I rappresentanti dei Troll furono interrogati in assenza dei Goblin e ritenuti incapaci di comprendere qualunque cosa venisse loro detta: furono di conseguenza classificati come «animali» nonostante l'andatura a due gambe; i Maridi furono invitati attraverso interpreti a diventare «esseri» per la prima volta; Fate, Pixie e Gnomi, nonostante il loro aspetto umanoide, furono inseriti senza esitazioni nella categoria «animali».

Naturalmente, la faccenda non si concluse lì. A tutti noi sono noti gli estremisti che manifestano per la classificazione dei Babbani nella categoria «animali»; sappiamo tutti che i Centauri hanno rifiutato lo stato di «esseri» e richiesto di rimanere «animali»[3] . I Lupi Mannari, nel frattempo, sono stati smistati tra le divisioni Animali ed Esseri per molti anni; all'epoca in cui sto scrivendo esiste un ufficio per i Servizi di Sostegno ai Lupi Mannari alla Sezione Esseri mentre il Registro dei Lupi Mannari e l'Unità di Cattura Lupi Mannari ricadono sotto la Sezione Animali. Parecchie creature d'intelligenza superiore sono classificate come «animali» perché sono incapaci di dominare la propria natura bruta. Le Acromantule e le Manticore sono capaci di scambi verbali intelligenti ma cercheranno di divorare qualunque umano si avvicini loro. La Sfinge parla solo per enigmi e indovinelli, ed è violenta quando riceve la risposta sbagliata.

Ovunque permanga l'incertezza sulla classificazione di un animale nelle pagine a seguire, l'ho segnalato nella voce dedicata alla creatura in questione.

Ora dedichiamoci alla domanda che maghi e streghe pongono più di ogni altra quando la conversazione verte sulla Magizoologia: perché i Babbani non notano queste creature?