La nascita di Maigret
Nelle discussioni tra Simenon e Fayard che precedettero l'uscita delle inchieste di Maigret, uno degli argomenti di contrasto fu cosa fare per lanciare la serie. Simenon a questo proposito aveva le idee ben chiare. Nessuna conferenza stampa per gli addetti ai lavori, nessuna presentazione ordinaria... non voleva che un personaggio, e quella nuova fase della sua vita letteraria, esordissero con una colonnina di recensione nella pagina culturale dei quotidiani, letta da pochi e ignorata da molti e che già il giorno dopo veniva coperta da altre notizie. No, lui voleva realizzare qualcosa di cui si occupasse anche anche la stampa mondana e che se ne parlasse per almeno per una settimana.
Per raggiungere questo obiettivo, pensò di organizzare una grande festa.
Si trattò del Bal Anthropométrique (letteralmente antropometrico, come le misure del corpo che la polizia prende prima di incarcerare qualcuno), un rendez-vous in uno dei più eccentrici locali di Montparnasse, il dancing la Boule Blanche, solitamente frequentata dagli antillesi di Parigi e dove solitamente si ballava la beguine. Lì avrebbe invitato il meglio e il peggio della società cittadina per la serata "più carceraria" di Parigi.
Ovviamente Fayard non era affatto d'accordo, anche e soprattutto per le spese, visto che Simenon gli aveva detto di aver già contattato per l'allestimento e la creatività della serata artisti come Paul Colin, Marcel Vertés e Don. Tre nomi che da soli già facevano pensare all'editore al fiume di soldi che sarebbe potuto scorrere.
Ma Simenon era irremovibile. Non aveva nessuna intenzione di sprecare quell'occasione. E infatti alla fine, pur di spuntarla, acconsentì di pagare una buona metà delle spese della serata.
E così spedì un gran numero d'inviti per il 20 marzo 1931, inviti che altro non erano che dei "mandati di comparizione".