III

 

 

Il pomeriggio precedente, Henry aveva ondeggiato. Aveva telefonato per chiedermi di andare da lui. Era strano come eravamo diventati intimi con la morte di Sara. Si appoggiava su di me in modo molto simile a come si era appoggiato su Sara; io ero qualcuno di familiare per la casa. Arrivai perfino a domandarmi se non mi avrebbe chiesto di dividere con lui la casa, una volta sbrigato il funerale, e che risposta gli avrei dato. Dal punto di vista di dimenticare Sara, non vi era ragione di scelta tra le due case: essa aveva appartenuto ad entrambe.

Era ancora annebbiato dal suo narcotico quando arrivai, o altrimenti avrei avuto maggiore difficoltà con lui. Un prete stava rigidamente seduto sull'orlo di una poltrona nello studio: un uomo con un arcigno viso sparuto, uno dei Passionisti, probabilmente, che la domenica distribuiva Inferno nella buia chiesa, dove l'ultima volta avevo visto Sara. Si era evidentemente inimicato Henry fin dal principio, e ciò era stato d'aiuto.

"Questo è il signor Bendrix, lo scrittore" disse Henry. "Il signor Bendrix, Padre Crompton, era un grande amico di mia moglie." Ebbi l'impressione che padre Crompton lo sapesse di già. Il naso gli colava giù per il viso come un fregio, e io pensai che forse era proprio quello l'uomo che aveva sbattuto la porta della speranza in faccia a Sara.

"Buonasera" disse Padre Crompton, con tale malagrazia che sentii che il campanello e la candela non erano lontani.

"Il signor Bendrix mi ha molto aiutato in tutti i preparativi" spiegò Henry.

"Sarei stato più che pronto a levarveli dalle mani se l'avessi saputo."

Vi era stato un tempo in cui io avevo odiato Henry. Ora il mio odio sembrava meschino. Henry era una vittima non meno di quanto lo ero io, e il vincitore era quell'uomo arcigno entro quel goffo collare. Dissi: "Non avreste certo potuto farlo. Voi disapprovate la cremazione".

"Avrei potuto organizzare una tumulazione cattolica."

"Non era cattolica."

"Aveva espresso l'intenzione di diventarlo."

"Basta ciò per renderla tale?"

Padre Crompton tirò fuori una formula. La depose lì come un biglietto di banca. "Noi riconosciamo il battesimo del desiderio." Stava lì tra noi in attesa di essere raccolta. Nessuno fece una mossa. Padre Crompton disse: "C'è ancora tempo per annullare i vostri preparativi". Ripeté: "Vi toglierò ogni cosa dalle mani", e lo ripeté in tono di ammonimento, come se si fosse rivolto a Lady Macbeth promettendole qualche metodo migliore per purificare le sue mani che non i profumi dell'Arabia.

Henry disse ad un tratto: "Fa veramente così grande differenza? Certo io non sono cattolico, Padre, ma non posso vedere...".

"Sarebbe stata più contenta..."

"Ma perché?"

"La Chiesa offre privilegi, signor Miles, tanto quanto responsabilità. Vi sono delle messe speciali per i nostri morti. Si recitano regolarmente delle preghiere. Noi ricordiamo i nostri morti" egli aggiunse, e io pensai irosamente: "ma come li ricordate? Le vostre teorie vanno benissimo. Voi predicate l'importanza dell'individuo. Tutti i capelli del nostro capo sono numerati, dite voi; ma io posso sentire i suoi capelli sul dorso della mia mano: posso ricordare il leggero pulviscolo di peli alla base della sua spina quando giaceva bocconi sul mio letto. Anche noi ricordiamo i nostri morti, a modo nostro".

Vedendo che Henry stava per cedere, io mentii fermamente: "Non abbiamo assolutamente nessuna ragione per credere che essa si sarebbe fatta cattolica".

Henry cominciò: "Certo l'infermiera ha detto...". Ma io interruppi: "Era in delirio, verso la fine".

Padre Crompton disse: "Non mi sarei nemmeno sognato di disturbarvi, signor Miles, senza un serio motivo".

"Ho ricevuto una lettera della signora Miles scritta meno di una settimana prima che morisse" gli dissi io. "Quanto tempo è che l'avete veduta voi?"

"Circa la stessa epoca. Cinque o sei giorni fa."

"A me sembra molto strano che non abbia nemmeno toccato questo argomento nella sua lettera."

"Forse... signor Bendrix, non avevate la sua confidenza."

"Forse, Padre, voi balzate a certe conclusioni un po' troppo affrettatamente. La gente può interessarsi alla vostra fede e chiedervi delle informazioni, senza necessariamente desiderare di farsi cattolica." Mi rivolsi quindi a Henry continuando in fretta: "Sarebbe assurdo alterare ogni cosa ora. Son stati dati degli ordini. Son stati invitati degli amici. Sara non è mai stata una fanatica; sarebbe stata l'ultima a desiderare qualcosa di sconveniente causa un suo capriccio. Dopo tutto" continuai, fissando lo sguardo su Henry, "sarà una cerimonia perfettamente cristiana. Non che Sara sia mai stata cristiana. O almeno non ne abbiamo avuto nessun indizio. Ma potreste sempre dare del denaro a Padre Crompton per una messa".

"Non è necessario. Ne ho detta una stamattina." Fece un movimento con le mani nel grembo, prima infrazione a quella sua rigidità: fu come vedere un grosso muro scostarsi e pendere infuori dopo la caduta di una bomba. "La ricorderò ogni giorno nella mia messa" disse.

Henry soggiunse con sollievo, come se ciò chiudesse il dibattito: "Ben gentile da parte vostra, Padre", e spostò una scatola di sigarette.

"Sembrerà cosa strana ed impertinente detta a voi, signor Miles, ma non credo che vi siate reso conto di che buona donna fosse vostra moglie."

"Essa era tutto per me" disse Henry.

"Molti l'hanno amata" dissi io.

Padre Crompton volse gli occhi verso di me come un direttore di scuola che senta un'interruzione a tergo della classe, proveniente da qualche giovincello impertinente.

"Forse non abbastanza" disse.

"Beh" dissi "per tornare a quello di cui stavamo discutendo. Non credo che possiamo cambiare le cose ora, Padre. Darebbe anche luogo a un mucchio di chiacchiere. Non ti piacerebbero mica le chiacchiere, vero, Henry?"

"No. Oh, no."

"C'è l'annunzio sul Times. Dovremmo farlo correggere. La gente nota cose simili. Susciterebbe commenti. Dopo tutto, tu non sei uno sconosciuto, Henry. Poi si dovrebbero mandare dei telegrammi. Parecchie persone avranno già fatto mandare delle corone al Forno Crematorio. Capite cosa intendo dire, Padre."

"Non posso dire di capirlo."

"Ciò che domandate non è ragionevole."

"A me sembra che abbiate una assai strana tavola di valori, signor Bendrix."

"Ma non potete certo credere che la cremazione possa avere una influenza sulla risurrezione del corpo, Padre?"

"Certo che non lo credo. Ho già fatto capire le mie ragioni. Se non sembrano abbastanza forti al signor Miles, non c'è altro da dire." Si alzò dalla sedia: che brutto uomo era. Stando seduto aveva almeno l'apparenza del potere, ma le sue gambe erano troppo corte per il suo corpo, e quando si alzò risultò inaspettatamente piccolo. Fu come se ad un tratto si fosse già parecchio allontanato.

Henry disse: "Se foste venuto un po' prima, Padre. Vi prego di non credere...".

"Non penso nulla di male di voi, signor Miles."

"Ma forse di me, Padre?" chiesi con voluta impertinenza.

"Oh, non ve ne preoccupate, signor Bendrix. Nulla che poteste fare la toccherebbe ora. Ritengo che il confessionale insegni all'uomo a riconoscere l'odio." Porse la mano a Henry e mi volse la schiena. Volevo dirgli: "Avete torto riguardo a me. Non è Sara che odio. E avete torto anche riguardo a Henry. E' lui il corruttore, non io. Io volevo difendermi, io l'ho amata", perché certamente nel confessionale debbono imparare anche questa, di emozioni.