Sommario
La parola ai numeri
Cose che cambiano — Fabian
Federl
Il personaggio — Aydano André
Motta
Ordine e progresso? — Jon Lee
Anderson
Pochi mesi dopo l’elezione di Jair Bolsonaro, uno dei
più grandi reporter americani, nonché uno dei massimi esperti di
America Latina, prova a rispondere alla domanda di tutto il mondo:
come è stato possibile? Il racconto illuminante di un paese che
credevamo diverso.
Funk, orgoglio e pregiudizio —
Alberto Riva
Volgari, esagerate, sguaiate. Ma anche pionieristiche,
liberatorie, femministe. Le funkeiras
rovesciano il paradigma della società patriarcale, che vuole un
corpo femminile scultoreo e perfetto, e si oppongono allo
stereotipo della bellezza bianca e borghese.
Prima serata — Alex
Cuadros
Per decenni, la programmazione di Rede Globo ha scandito
la routine serale brasiliana: telegiornale, poi telenovela e
partita di calcio. Il gruppo mediatico è un’istituzione di potere.
Se la sua influenza diretta sulla politica è in declino, quella
sulla società, grazie alle telenovelas rimane formidabile.
Il tempio è denaro — Anna
Virginia Balloussier
In Brasile è boom di conversioni al movimento
neopentecostale e in particolare alla Chiesa universale del regno
di Dio che predica la teologia della prosperità: paga e abbi
fede.
Apologia della frammentazione —
Michel Laub
Come definire l’indefinibile? Come mettere un’etichetta
sola a un paese in cui convivono talmente tante sfaccettature da
sembrare schizofrenico?
La strada— Stephanie
Nolen
L’autostrada BR-163 attraversa il Brasile e le sue
ambizioni contrastanti: diventare una potenza economica di punta e
preservare l’Amazzonia contro il cambiamento climatico. Stephanie
Nolen ha viaggiato per duemila chilometri scoprendo un ventaglio di
modi – spesso controintuitivi – con cui la foresta potrebbe mettere
tutti d’accordo.
Carnevale di lotta e di governo
— Aydano André Motta
Dopo decenni di sottomissione, le scuole di samba si
misurano su tematiche sociopolitiche al centro del dibattito
contemporaneo.
La guerra — Bruno Paes Manso,
Camila Nunes Dias
Due fazioni si contendono il mercato della droga, il
controllo delle carceri e delle favelas in uno scontro a tutto
campo per il dominio del Brasile.
C’è posta per la favela — Fabian
Federl
Un tempo le strade di Rocinha non avevano indirizzo,
finché Eliane Ramos non ha disegnato la prima cartina del
quartiere, che ha utilizzato per la sua startup di posta. Una
storia di successo dalla favela.
Sul fiume ero un re — Eliane
Brum
La costruzione di una diga ha obbligato le persone che
vivevano felicemente sulle rive del fiume Xingu a trasferirsi nella
periferia di Altamira, la città più violenta del Brasile. Ora
vivono in mezzo a continue sparatorie e al riparo di finestre
munite di sbarre, costretti a comprarsi da mangiare con soldi che
non hanno mai avuto, e di cui non hanno mai sentito il
bisogno.
Storie da un altro Brasile
— Valerio Millefoglie
Consigli d’autore — Luiz
Ruffato
Playlist — Alberto
Riva
Per approfondire
Le foto di questo numero sono state realizzate
da André Liohn, fotoreporter brasiliano, i
cui contributi sono apparsi su Der Spiegel,
L’Espresso, Time,
Le Monde e Veja.
Arrivato trentenne alla fotografia è stato preso sotto l’ala del
fotografo ceco Antonín Kratochvíl, che è stato suo mentore. Nel
2011 è stato il primo fotografo latino-americano a ricevere la
Robert Capa gold medal e a essere nominato per il Prix Bayeux
Calvados-Normandie per l’impegno documentaristico durante la
Seconda guerra civile libica. Le sue testimonianze fotografiche
nelle zone di guerra sono state usate dal Comitato internazionale
della croce rossa per il progetto Health care
in danger, che denuncia le violenze subite dal personale
sanitario nel mondo. Nel 2012 ha partecipato a «Almost Dawn in
Libya», progetto che usa il fotogiornalismo come ponte per la
riconciliazione nella Libia post bellica.