RINGRAZIAMENTI

Nello scrivere questo libro sono stata aiutata da molte persone meravigliose, non solo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ma anche in Italia, alle quali desidero esprimere la mia gratitudine. Nel Regno Unito, il sovrintendente investigativo John Sweeney di New Scotland Yard mi ha spiegato che cosa succede esattamente quando un cittadino britannico viene rapito e/o assassinato all’estero. La procedura è complicata e vede coinvolte l’ambasciata britannica, in questo caso specifico la polizia italiana, la polizia del luogo d’origine della vittima in Inghilterra e New Scotland Yard. Ho cercato di rendere questa procedura il più facile possibile da seguire e spero di esserci riuscita. Mi ha aiutato in questo l’instancabile e intraprendente Swati Gamble, che mi ha preparato il terreno e trovato tutte le informazioni utili. L’investigatore privato Jason Woodcock mi ha spiegato che cosa possono e non possono fare i detective privati nel Regno Unito. Tengo a precisare che Jason non assomiglia affatto al Dwayne Doughty del romanzo. Il collega John Follain mi ha accompagnato via posta elettronica nel labirinto delle inchieste giudiziarie in Italia e il suo libro Death in Perugia mi è stato di grande aiuto. Molto utili per capire il ruolo del procuratore della Repubblica nelle indagini sono stati anche Dolci colline di sangue di Douglas Preston e Mario Spezi, Murder in Italy di Candace Dempsey e The Fatai Gift of Beauty di Nina Burleigh.

Questo romanzo segna la fine della lunga collaborazione con la mia editor britannica, Sue Fletcher, che è andata in pensione nel dicembre 2012, e l’inizio di quella con Nick Sayers, il mio nuovo editor alla Hodder, che spero durerà altrettanto a lungo. Un grazie anche a Karen Geary, Martin Nield e Tim Hely-Hutchinson per tutto quello che fanno per promuovere i miei libri in Gran Bretagna.

In Italia, Maria Lucrezia Felice mi ha portato in giro per Lucca mostrandomi chiese, piazze, parchi e negozi del centro storico. Mi ha portato anche a Pisa in piazza dei Miracoli e mi ha aiutato a capire il ruolo di polizia di Stato, arma dei carabinieri, polizia penitenziaria e polizia municipale. Ho descritto la Fattoria di Santa Zita ispirandomi alla Fabbrica di San Martino di Giovanna Tronci sulle alture di Lucca. Un grazie a lei e al suo compagno per avermi fatto visitare la casa e la proprietà. Un incontro casuale con Don Whitley sul treno da Milano a Padova mi ha dato l’idea che mi serviva - la provenienza dell’E. coli. Sono stata fortunata ad averlo avuto nel sedile di fianco al mio in quel viaggio e lo ringrazio della disponibilità con cui mi ha parlato della sua attività nel West Yorkshire. Infine, ringrazio Fiorella Marchitelli, adorabile tutor alla Scuola Michelangelo di Firenze dove ho seguito un corso di italiano.

Shannon Manning, PhD, della Michigan State University, è stata il mio punto di riferimento per tutto ciò che riguarda l’E. coli, su cui fa ricerca. Ci siamo parlate a lungo per telefono e mi ha mandato utili fotografie: senza di lei forse questo libro non sarebbe mai apparso. Josette Hendrix e la Northwest Language Academy mi hanno instradato nello studio dell’italiano, in cui mi esercito con Judith Dankanics da anni. Fiorella Coleman mi ha gentilmente aiutato con l’italiano. Altrettanto hanno fatto Mary Beth Constant e Anna Jardine. Un grazie alla mia assistente Charlene Coe, che continua a essere una presenza allegra e divertente nella mia vita nonostante le mie richieste sempre più impegnative; a mio marito, Tom McCabe, che mi sopporta nonostante io resti chiusa per ore nel mio studio; alla mia figlioccia Audra Bardsley, con cui sono andata per la prima volta a Lucca e che è sempre disponibile a viaggiare con me in qualsiasi parte del mondo. Ringrazio i miei amici e colleghi che mi sostengono qui a Whidbey Island e altrove, sempre convinti che posso farcela e mai stanchi di ripetermelo: Gay Hartell, Ira Toibin, Don McQuinn, Mona Reardon, Lynn Willeford, Nancy Horan, Jane Hamilton, Karen Joy Fowler e Gail Tsukiyama. Probabilmente ce ne sono altri che in questo momento non mi vengono in mente: se vi ho dimenticato, perdonatemi.

Infine, devo ringraziare il mio agente Robert Gottlieb, sempre al comando della nave; l’eccezionale team della Dutton, costituito da Brian Tart, Christine Ball, Jamie McDonald e Liza Cassidy; e, soprattutto, devo ringraziare Susan Berner, la mia prima lettrice da venticinque anni a questa parte. Questo libro è dedicato a lei, e non solo per questo motivo.

Elizabeth George

Whidbey Island, Washington