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«Avambracci di Armonia» borbottò Waxillium, entrando nella sontuosa sala da ballo. «Questo è quello che passa per una modesta cena di nozze di questi tempi? Ci sono più persone di quante ne vivono in intere cittadine delle Lande.»

Waxillium aveva visitato villa Yomen una volta in gioventù, ma all'epoca la sontuosa sala da ballo era vuota. Adesso era stracolma. File e file di tavoli erano allineati sul pavimento in legno della stanza cavernosa; dovevano essercene oltre un centinaio. Lord, lady, politici e membri dell'alta società si muovevano e chiacchieravano in un basso brusio, tutti con i loro abiti più eleganti. Gioielli scintillanti. Giacche nere nuove con cravatte colorate. Donne con abiti alla moda: colori intensi, gonne che arrivavano fino al pavimento, stoffe ricche e pieghe e merletti. Molte donne indossavano delle giacche attillate simili a farsetti, e le scollature erano molto più profonde di come se le ricordava in giovinezza. Forse semplicemente adesso era più propenso a notarlo.

«Quello cos'era, Waxillium?» chiese Steris, voltandosi di lato perché la aiutasse a togliersi il soprabito. Indossava un elegante abito rosso che pareva pensato appositamente per essere del tutto alla moda ma non troppo audace.

«Stavo semplicemente notando le dimensioni di questo ritrovo, mia cara» disse Waxillium, ripiegando il soprabito e porgendolo - assieme alla bombetta - a un guardarobiere in attesa. «Sono stato a un bel po' di ricevimenti dal mio ritorno in città, e nessuno era così affollato. Praticamente sembra che mezza Elendel sia stata invitata.»

«Be', si tratta di qualcosa di speciale» disse lei. «Un matrimonio che coinvolge due casate con conoscenze importanti. Non volevano lasciare fuori nessuno. Tranne, ovviamente, quelli che hanno escluso di proposito.»

Steris protese il braccio perché lui lo prendesse. Aveva ricevuto una lezione dettagliata durante la corsa in carrozza su come, per la precisione, dovesse tenerlo. Il braccio di Waxillium sopra quello di lei, prendendole la mano delicatamente, con le dita avvolte sotto il palmo. Sembrava terribilmente innaturale, ma Steris insisteva che avrebbe trasmesso l'esatto significato che intendevano. In effetti, quando fecero il loro ingresso nella sala da ballo, attirarono un buon numero di occhiate interessate.

«Intendete forse» disse Waxillium «che in questa cena nuziale conta più chi non è invitato, di chi lo è?»

«Precisamente» rispose lei. «E, per portare a termine tale scopo, tutti gli altri devono essere invitati. Gli Yomen sono potenti, anche se seguono la religione della Scheggia. Una religione orrenda. Immaginate, adorare Occhidiferro in persona. Comunque, nessuno ignorerà un invito a questa festa. E così, quelli da insultare non solo si ritroveranno senza un ricevimento a cui partecipare, ma saranno incapaci di organizzare degli svaghi per conto loro, dato che chiunque avrebbero potuto voler invitare sarà qui. Questo lascia loro la possibilità di incontrarsi con altri che non sono stati invitati - pertanto rafforzando la loro condizione di esclusi - oppure di starsene a casa da soli, pensando a come sono stati insultati.»

«Stando alla mia esperienza,» disse Waxillium «rimuginare in modo tanto triste conduce a un'alta probabilità che delle persone sparino a delle altre.»

Lei sorrise, salutando con calcolato affetto qualcuno a cui passarono accanto. «Qui non siamo nelle Lande, Waxillium. Questa è la Città. Non facciamo cose del genere qui.»

«No, non le fate. Sparare alla gente sarebbe troppo caritatevole per quelli che vivono nella Città.»

«E non avete visto il peggio» fece notare lei, salutando con la mano qualcun altro. «Vedete quella persona che ci ha voltato le spalle? L'uomo corpulento con i capelli lunghi?»

«Sì.»

«Lord Shewrman. Un invitato notoriamente terribile. È una noia totale quando non è ubriaco e un completo buffone quando lo è… Cosa che accade la maggior parte delle volte, aggiungerei. Probabilmente è la persona meno gradevole in tutta l'alta società. Molte persone preferirebbero trascorrere un'ora ad amputarsi un dito del piede piuttosto che passare qualche momento a chiacchierare con lui.»

«Allora perché è qui?»

«Rientra nell'insulto, Waxillium. Quelli che sono stati snobbati saranno ancora più inorriditi nell'apprendere che Shewrman era qui. Includendo alcune pessime leghe come lui - uomini e donne del tutto indesiderabili, ma che non se ne rendono conto - la casata Yomen sta praticamente dicendo: 'Preferiamo passare del tempo perfino con queste persone che non con voi.' Molto efficace. Molto sgradevole.»

Waxillium sbuffò. «Se tentaste qualcosa di così scortese a Weathering, finireste appesa per i talloni alle travi. Se foste fortunata.»

«Uhm. Sì.» Una servitrice si fece avanti, facendo loro cenno di seguirla mentre li conduceva a un tavolo. «Voi capite» continuò Steris più piano «che non sono più sensibile alla vostra recita da 'ignorante uomo della frontiera', Waxillium.»

«Recita?»

«Sì» disse lei distrattamente. «Voi siete un uomo. La prospettiva del matrimonio mette gli uomini a disagio e cercano di aggrapparsi alla libertà. Pertanto avete cominciato a regredire, lanciando commenti selvaggi per provocare una reazione da parte mia. Questo è il vostro istinto di indipendenza mascolina: un'esagerazione il cui scopo inconscio è minare il matrimonio.»

«Voi supponete sia un'esagerazione, Steris» disse Waxillium mentre si avvicinavano al tavolo. «Forse è ciò che sono.»

«Voi siete quello che scegliete di essere, Waxillium» disse lei. «Come per queste persone e le scelte operate dalla casata Yomen, non ho fatto io le regole. Né le approvo; molte sono sconvenienti. Ma è la società in cui viviamo. Pertanto faccio di me stessa qualcosa che può sopravvivere in questo ambiente.»

Waxillium si accigliò quando lasciò andare il suo braccio e baciò con affetto sulla guancia alcune donne a un tavolo vicino… Lontane parenti, sembrava. Si ritrovò a congiungere le mani dietro la schiena e ad annuire con un sorriso cortese a quelli che venivano a salutare Steris e lui.

Aveva fatto buona mostra di sé negli ultimi mesi in cui si era mosso tra l'alta società e la gente lo trattava molto più amichevolmente di un tempo. Provava perfino un po' d'affetto verso alcuni di coloro che si avvicinarono. Comunque, la natura di quello che stava facendo con Steris lo metteva ancora a disagio e trovava difficile godersi la conversazione.

In aggiunta, così tante persone in un solo posto gli facevano ancora prudere la schiena. Troppa confusione, troppo difficile sorvegliare le uscite. Lui preferiva i ricevimenti più piccoli, o perlomeno quelli che si svolgevano in un gran numero di stanze.

Lo sposo e la sposa arrivarono e la gente si alzò in piedi ad applaudire. Lord Joshin e lady Mi'chelle; Waxillium non li conosceva, anche se si domandò perché stessero parlando con un uomo trasandato che sembrava un mendicante, tutto vestito di nero. Per fortuna, parve che Steris non avesse intenzione di trascinarlo là tra quelli che volevano congratularsi con i novelli sposi il prima possibile.

Presto ai primi tavoli fu servito il pasto. L'argenteria cominciò a sferragliare. Steris mandò un servitore a preparare il loro tavolo; Waxillium trascorse il tempo esaminando la stanza. C'erano due balconate, una su ciascun lato corto della sala da ballo rettangolare. Pareva esserci spazio per cenare lassù, anche se non era ancora stato preparato nessun tavolo. Quel giorno venivano usate per i musicisti, un gruppo di arpisti.

Maestosi lampadari pendevano dal soffitto. Ce n'erano sei enormi al centro, dotati di migliaia di scintillanti pezzi di cristallo. Dodici più piccoli pendevano ai lati. Luci elettriche, notò lui. Doveva essere stata una vera seccatura accenderli prima che li modificassero.

Il mero costo di un ricevimento come questo lo lasciava intontito. Avrebbe potuto sfamare Weathering per un anno con quello che veniva speso per quest'unica serata. Suo zio aveva venduto la sala da ballo dei Ladrian alcuni anni prima: era un edificio separato, in un quartiere diverso rispetto alla villa. Questo rendeva felice Waxillium; da quello che ricordava, era stata grande quanto questa. Se l'avessero ancora posseduta, la gente avrebbe potuto aspettarsi che tenesse dei ricevimenti sontuosi come questo.

«Ebbene?» domandò Steris, protendendo di nuovo il braccio perché lui lo prendesse mentre la servitrice tornava per condurli al tavolo. Waxillium notò che lord Harms e la cugina di Steris, Marasi, erano già seduti lì.

«Sto ricordando perché ho lasciato la Città» disse Waxillium sinceramente. «La vita è così dannatamente difficile qui.»

«Molti direbbero questo delle Lande.»

«E pochi di loro hanno vissuto in entrambe» disse Waxillium. «Vivere qui è un tipo diverso di difficile, ma è comunque difficile. Marasi si unisce di nuovo a noi?»

«Proprio così.»

«Perché si trova qui nella Città, Steris?»

«Viene dalle Tenute Esterne e agognava l'opportunità di frequentare l'università qui a Elendel. Mio padre si è mosso a compassione, dal momento che i suoi genitori non avevano i mezzi per mantenerla agli studi. Le sta permettendo di abitare con noi per la durata dei suoi corsi.»

Una spiegazione valida, anche se parve uscire dalla bocca di Steris un po' troppo in fretta. Era una scusa preparata oppure Waxillium stava supponendo troppo? A ogni modo, ulteriori discussioni vennero interrotte quando lord Harms si alzò per salutare sua figlia.

Waxillium strinse la mano a lord Harms, prese quella di Marasi e si inchinò, poi si sedette. Steris cominciò a parlare con suo padre delle persone che aveva notato presenti o assenti e Waxillium posò i gomiti sul tavolo, ascoltando solo con mezzo orecchio.

Una stanza difficile da difendere, pensò distrattamente. Cecchini su quelle balconate funzionerebbero, ma ci sarebbe bisogno di più uomini su ciascuna, per controllare che nessuno si mettesse sotto l'altra. Chiunque con una pistola abbastanza potente - o con i giusti poteri - avrebbe potuto abbattere i cecchini da sotto. I pilastri sotto le balconate avrebbero anche fornito un buon riparo, però.

Più copertura c'era, migliore era la situazione per chi era in inferiorità numerica. Non che lui avesse mai voluto essere in inferiorità numerica, ma di rado si era trovato in qualche scontro in cui non era stato così. Perciò si guardò attorno in cerca di coperture. All'aperto, uno scontro a fuoco si riduceva a chi poteva schierare il maggior numero di uomini armati. Ma una volta che potevi nasconderti, l'abilità e l'esperienza cominciavano a compensare. Forse questa sala non sarebbe stata un posto così svantaggioso per combattere, dopotutto. Lui…

Esitò. Cosa stava facendo? Aveva preso una decisione. Doveva forse reiterarla di tanto in tanto?

«Marasi,» disse, sforzandosi di inserirsi nella conversazione «vostra cugina mi ha detto che frequentate l'università.»

«Sono all'ultimo anno» disse lei.

Waxillium attese un'ulteriore replica ma non la ricevette.

«E come vanno i vostri studi?»

«Bene» disse lei, e abbassò lo sguardo, tenendo in mano il tovagliolo.

Questo sì che è stato produttivo, pensò lui con un sospiro. Per fortuna, pareva che si stesse avvicinando un servitore. L'uomo snello cominciò a versare loro del vino. «La zuppa arriverà tra poco» spiegò con un debole accento terrisiano, vocali sostenute e un tono lievemente nasale.

Quella voce fece irrigidire Waxillium.

«La zuppa del giorno» continuò il servitore «è di gamberetti deliziosamente speziati con un pizzico di pepe. La troverete piuttosto gradevole, ritengo.» Lanciò un'occhiata a Waxillium, gli occhi che scintillavano dal divertimento. Anche se indossava un naso falso e una parrucca, erano gli occhi di Wayne.

Waxillium grugnì piano.

«A milord non piacciono i gamberetti?» domandò Wayne inorridito.

«La zuppa è piuttosto buona» disse lord Harms. «L'ho già mangiata a un ricevimento degli Yomen.»

«Non si tratta della zuppa» disse Waxillium. «Mi sono appena ricordato qualcosa che mi sono dimenticato di fare.» Cioè strangolare qualcuno.

«Tornerò a breve con la vostra zuppa, miei lord e lady» promise Wayne. Aveva perfino una finta fila di orecchini terrisiani alle orecchie. Ovviamente Wayne era in parte terrisiano, come Waxillium stesso, come testimoniavano le loro capacità feruchemiche. Era raro nella popolazione: anche se quasi un quinto dei Progenitori erano stati terrisiani, non erano inclini a sposare altre etnie.

«Quel servitore non ha un'aria familiare?» chiese Marasi, voltandosi e osservandolo allontanarsi.

«Deve averci servito l'ultima volta che siamo stati qui» disse lord Harms.

«Ma non c'ero l'ultima…»

«Lord Harms,» intervenne Waxillium «si è saputo nulla della vostra parente? Quella che è stata rapita dagli Evanescenti?»

«No» disse lui, prendendo un sorso del suo vino. «Alla Rovina quei ladri. Questo genere di cose è del tutto inaccettabile. Dovrebbero limitare tali comportamenti alle Lande!»

«Sì» disse Steris. «Il fatto che accadano tali cose in qualche modo mina il rispetto della gente per il conestabilato. E la rapina in città! Davvero terribile.»

«Com'è stato?» chiese Marasi all'improvviso. «Lord Ladrian? Vivere dove non c'era legge?» Pareva sinceramente curiosa, anche se quel commento le fruttò un'occhiataccia da lord Harms, probabilmente per aver tirato in ballo il passato di Waxillium.

«Era difficile a volte» ammise Waxillium. «Là fuori, alcune persone credono semplicemente di poter prendere quello che vogliono. Rimanevano davvero sorpresi quando qualcuno si opponeva a loro. Come se fossi un guastafeste, l'unico che non comprendeva il gioco a cui tutti stavano giocando.»

«Gioco?» disse lord Harms accigliandosi.

«Un modo di dire, lord Harms» replicò Waxillium. «Vedete, tutti parevano pensare che chi era capace o ben armato poteva prendere tutto quello che voleva. Io ero entrambe le cose, eppure invece di prendere, li fermavo. Lo trovavano sconcertante.»

«È stato molto coraggioso da parte vostra» disse Marasi.

Lui scrollò le spalle. «In tutta onestà, non si è trattato di coraggio. Certe cose mi capitavano e basta.»

«Anche fermare gli Infallibili?»

«Loro sono stati un caso particolare. Io…» Si interruppe. «Come lo sapete?»

«Le voci girano» disse Marasi, arrossendo. «Dalle Lande. Molti fatti vengono messi per iscritto. Li potete trovare all'università o alla libreria giusta.»

«Oh.» A disagio, Waxillium prese il calice e bevve un po' di vino.

Mentre lo faceva, qualcosa gli scivolò in bocca. Quasi sputò fuori l'intero sorso dalla sorpresa. Si trattenne. A stento.

Wayne, ho davvero intenzione di strangolarti. Spostò l'oggetto nella mano, mascherando il gesto con un colpo di tosse.

«Bene,» disse Steris «c'è da sperare che i conestabili si occuperanno presto di questi malviventi e che possiamo tornare alla pace e alla legge.»

«In realtà» disse Marasi «io non penso che sia probabile.»

«Bambina» disse lord Harms in tono severo. «Basta così.»

«Mi piacerebbe sentire cos'ha da dire, mio signore» disse Waxillium. «Per amore di conversazione.»

«Be'… D'accordo… Suppongo.»

«È semplicemente una teoria che ho elaborato» disse Marasi arrossendo. «Lord Ladrian, quando eravate un giustiziere a Weathering, a quanto ammontava la popolazione della città?»

Lui tastò l'oggetto che aveva in mano. Un bossolo usato chiuso con una goccia di cera. «Be', ha iniziato a crescere rapidamente negli ultimi anni. Ma in media direi che era attorno ai millecinquecento.»

«E la zona circostante?» chiese lei. «Tutti i luoghi che pattugliavate ma che non avevano i propri giustizieri?»

«Forse tremila in totale» disse Waxillium. «Dipende. Molti andavano e venivano nelle Lande. Gente che cercava una concessione mineraria o di avviare una fattoria. Lavoratori che si muovevano da un posto all'altro.»

«Diciamo tremila» disse Marasi. «E quanti di voi c'erano? Quelli che vi aiutavano a far rispettare la legge?»

«Cinque o sei, dipendeva» disse. «Wayne e io. E Barl la maggior parte del tempo. Qualche altro di passaggio.»

E Lessie, pensò.

«Diciamo sei per tremila persone» disse lei. «Ci dà un numero semplice con cui lavorare. Un giustiziere ogni cinquecento persone.»

«Qual è lo scopo di tutto questo?» chiese lord Harms in tono sofferente.

«La popolazione del nostro ottante si aggira sui seicentomila» spiegò lei. «Stando alla stessa proporzione descritta da lord Ladrian, dovremmo avere all'incirca milleduecento conestabili. Ma non li abbiamo. Sono circa seicento, stando all'ultima volta che ho controllato le cifre. Dunque, lord Ladrian, i vostri 'selvaggi' compaesani avevano il doppio degli uomini di legge a vegliare su di loro rispetto a quelli che abbiamo qui nella Città.»

«Oh» disse lui. Strano che una giovane donna facoltosa abbia un'informazione del genere.

«Non sto cercando di sminuire i vostri risultati» si affrettò ad aggiungere lei. «Molto probabilmente avevate anche una percentuale più alta di gente che infrangeva la legge, dal momento che la reputazione delle Lande attira quei tipi di persone. Ma penso che sia un problema di percezione. Come avete detto, fuori dalla Città, le persone si aspettano di farla franca per i loro crimini.

«Qui sono più circospette, e molti crimini hanno una portata minore. Invece di una rapina in banca, abbiamo una dozzina di persone che vengono derubate mentre tornano a casa la notte. La natura dell'ambiente urbano rende loro più semplice nascondersi se si tengono i crimini sotto un certo livello di visibilità. Ma non direi che la vita è davvero più sicura nella Città, malgrado quello che la gente pensa.

«Scommetto che qui vengono uccise più persone, in percentuale rispetto alla popolazione, che nelle Lande. Ma accadono così tante cose in città che la gente vi presta meno attenzione. Per contrasto, quando un uomo viene assassinato in una cittadina, è un avvenimento davvero dirompente, perfino se è l'unico omicidio da anni.

«E tutto questo non prende nemmeno in considerazione il fatto che molta della ricchezza del mondo è concentrata in pochi posti all'interno della Città. La ricchezza attira gli uomini in cerca di opportunità. C'è una moltitudine di ragioni per cui la Città è più pericolosa delle Lande. È solo che fingiamo che non sia così.»

Waxillium incrociò le braccia di fronte a sé sul tavolo. Curioso. Una volta iniziato a parlare, Marasi non sembrava affatto timida.

«Vedete, milord» disse Harms. «Ecco perché ho cercato di fermarla.»

«Sarebbe stato un peccato se l'aveste fatto,» disse Waxillium «dal momento che credo sia la cosa più interessante che qualcuno mi abbia mai detto dal mio ritorno a Elendel.»

Marasi sorrise, anche se Steris si limitò a roteare gli occhi. Wayne tornò con la zuppa. Purtroppo, la zona attorno a loro era affollata: Wayne non sarebbe stato in grado di creare una bolla di velocità soltanto attorno a Waxillium e sé stesso. Avrebbe incluso qualcun altro, e per chi vi si fosse ritrovato dentro il tempo sarebbe stato accelerato. Wayne non poteva dare una forma alla bolla o scegliere chi influenzare.

Mentre gli altri erano distratti dalla zuppa, Waxillium ruppe il sigillo di cera del bossolo e trovò un foglietto arrotolato all'interno. Lanciò un'occhiata a Wayne, poi lo srotolò.

'Avevi ragione' diceva.

«Di solito ce l'ho» borbottò mentre Wayne metteva una scodella di fronte a lui. «Dove vuoi arrivare, Wayne?»

«In cucina a prendere le altre portate» disse Wayne. «E poi tornare qui a servirle.»

Waxillium gli scoccò un'occhiata piatta, ma venne ignorato mentre Wayne procedeva a spiegare - col suo lieve accento terrisiano - che presto sarebbe tornato con un cesto di pane e altro vino per tutti loro.

«Lord Ladrian,» disse Steris mentre iniziavano a mangiare «propongo che cominciamo a compilare una lista di argomenti di conversazione che possiamo utilizzare in compagnia di altri. Gli argomenti non dovrebbero toccare politica o religione, tuttavia dovrebbero essere facili da ricordare e darci delle opportunità di apparire affascinanti. Conoscete qualche detto particolarmente sagace o storie che potrebbero essere il punto di partenza?»

«Una volta ho staccato per errore la coda a un cane con un colpo di pistola» disse Waxillium oziosamente. «È una storia piuttosto divertente.»

«Sparare a dei cani non è un argomento appropriato su cui conversare a cena» disse Steris.

«Lo so. Anche perché stavo mirando alle palle.»

Marasi per poco non sputò la zuppa sul tavolo.

«Lord Ladrian!» esclamò Steris, anche se suo padre pareva divertito.

«Pensavo aveste detto che non potevo più sconvolgervi» disse a Steris. «Stavo semplicemente mettendo alla prova la vostra ipotesi, mia cara.»

«Sul serio. Voi supererete prima o poi questa rurale mancanza di decoro, vero?»

Lui rimestò la zuppa per accertarsi che Wayne non vi avesse nascosto qualcosa dentro. Spero che almeno abbia lavato quel bossolo. «Sospetto che, in effetti, prima o poi lo farò» disse, sollevando il cucchiaio alle labbra. La zuppa era buona, ma troppo fredda. «La cosa divertente è che, quando ero nelle Lande, mi consideravano molto raffinato… così tanto, in effetti, che mi ritenevano altezzoso.»

«Chiamare un uomo 'raffinato' per i canoni delle Lande» disse lord Harms, sollevando un dito «è come dire che un mattone è 'morbido' secondo i canoni dei materiali da costruzione… prima di sbatterlo in faccia a un uomo.»

«Padre!» disse Steris. Scoccò un'occhiataccia a Waxillium, come se quel commento fosse colpa sua.

«È una similitudine legittima» disse lord Harms.

«Non si parlerà più di colpire persone con mattoni o di sparatorie, a prescindere dal bersaglio!»

«Molto bene, cugina» disse Marasi. «Lord Ladrian, una volta ho sentito che avete lanciato il coltello di un uomo contro lui stesso e lo avete colpito proprio nell'occhio. La storia è vera?»

«In realtà il coltello era di Wayne» disse Waxillium. Esitò. «E l'occhio fu un incidente. Anche quella volta stavo mirando alle palle.»

«Lord Ladrian!» esclamò Steris, quasi livida.

«Lo so. Era piuttosto lontano dal bersaglio. Ho davvero una pessima mira con i coltelli.»

Steris li guardò, diventando rossa nel vedere che suo padre stava ridacchiando, ma cercava di coprirlo col tovagliolo. Marasi incontrò il suo sguardo con serenità innocente. «Niente mattoni» disse Marasi «e niente pistole. Stavo facendo conversazione come avete richiesto.»

Steris si alzò in piedi. «Andrò a darmi una rinfrescata nel bagno delle signore mentre voi tre vi ridate un contegno.»

Si allontanò a grandi passi e Waxillium si sentì leggermente in colpa. Steris era rigida, ma pareva sincera e onesta. Non meritava di essere presa in giro. Era molto difficile non provocarla, però.

Lord Harms si schiarì la gola. «Quello era fuori luogo, bambina» disse a Marasi. «Non devi farmi pentire della mia promessa di portarti a questi ricevimenti.»

«Non incolpate lei, milord» disse Waxillium. «Sono stato io il trasgressore principale. Porgerò delle scuse adeguate a Steris quando tornerà e terrò a bada la lingua per il resto della serata. Non avrei dovuto permettere a me stesso di andare così oltre.»

Harms annuì con un sospiro. «Ammetto di essere stato tentato io stesso di arrivare a certi punti una volta o due. Lei è molto simile a sua madre.» Rivolse a Waxillium uno sguardo carico di compassione.

«Capisco.»

«È la nostra condizione, figliolo» disse lord Harms alzandosi in piedi. «Essere lord di una casata richiede certi sacrifici. Ora, se volete scusarmi, vedo lord Alernath al bancone e penso che prenderò un boccone di qualcosa di solido con lui prima della portata principale. Se non vado prima che Steris sia tornata, mi tormenterà per rimanere. Non dovrei star via molto.» Annuì a loro due, poi si diresse ondeggiando verso un gruppo di tavoli più alti da un lato, accanto a un bancone aperto.

Waxillium lo osservò allontanarsi, pensando distrattamente e rotolando il bigliettino di Wayne tra le dita. In precedenza aveva presunto che fosse stato lord Harms a far diventare Steris com'era, ma sembrava che lui fosse più sorto il suo controllo che non viceversa. Un'altra bizzarria, pensò lui.

«Grazie per aver preso le mie difese, lord Ladrian» disse Marasi. «Pare che siate rapido ad accorrere in aiuto di una signora con le parole quanto lo siete con le pistole.»

«Stavo semplicemente affermando la verità come la vedevo, milady.»

«Ditemi, avete davvero staccato la coda di un cane con un colpo quando stavate mirando alle… ehm…»

«Sì» disse Waxillium con una smorfia. «In mia difesa, la dannata bestia mi stava attaccando. Apparteneva a un uomo a cui stavo dando la caccia. L'aggressività non era colpa del cane; il povero animale pareva non essere stato nutrito da giorni. Stavo cercando di sparargli in qualche punto non letale, di spaventarlo. La parte sull'uomo che ho colpito nell'occhio è inventata, però. Non stavo realmente mirando a nessuna parte del corpo in particolare… Speravo solo di colpirlo.»

Lei sorrise. «Posso chiedervi una cosa?»

«Prego.»

«Mi siete sembrato mortificato quando ho parlato delle statistiche riguardo alla proporzione dei giustizieri. Non intendevo offendere o sminuire le vostre imprese eroiche.»

«È tutto a posto» disse lui.

«Ma?»

Waxillium scosse il capo. «Non sono sicuro di essere in grado di spiegarlo. Quando arrivai nelle Lande, quando cominciai a portare dentro i ricercati, iniziai a… Be', pensavo di aver trovato un posto dove c'era bisogno di me. Pensavo di aver trovato un modo per fare qualcosa che nessun altro volesse fare.»

«Ma lo avete fatto.»

«Eppure,» disse, rimestando la zuppa «pare che per tutto il tempo il posto che mi ero lasciato alle spalle abbia avuto ancor più bisogno di me. Non l'avevo mai notato.»

«Voi avete svolto un lavoro importante, lord Ladrian. Un lavoro necessario. Inoltre, a quanto ne so, prima che arrivaste voi, nessuno stava facendo rispettare la legge in quella zona.»

«C'era Arbitan» disse lui, sorridendo e ricordando l'uomo più anziano. «E, naturalmente, i giustizieri a Far Dorest.»

«Una città distante con una portata limitata,» disse lei «con un unico giustiziere capace per far fronte alle esigenze di una popolazione numerosa. Jon Ditomorto aveva i propri problemi. Una volta che avete organizzato le cose, Weathering era protetta meglio di quelli che vivono nella Città… ma non è cominciato così.»

Waxillium annuì, anche se - di nuovo - era incuriosito da quanto lei sapeva. La gente raccontava davvero delle storie su di lui e Wayne che giungevano fin qui nella Città? Perché lui non le aveva mai sentite prima d'ora?

Le statistiche di Marasi effettivamente lo turbavano. Non aveva pensato che la Città fosse pericolosa. Erano le Lande, indomite e selvagge, che avevano bisogno di essere salvate. La Città era la terra dell'abbondanza che Armonia aveva creato per fornire un riparo all'umanità. Qui gli alberi davano frutti in abbondanza e le terre coltivate avevano acqua senza bisogno di irrigazione. La terra era sempre fertile e in qualche modo non smetteva mai di produrre.

Questa terra sarebbe dovuta essere diversa. Protetta. Lui aveva messo via le pistole in parte perché si era convinto che i conestabili potevano svolgere il loro lavoro senza aiuto. Ma gli Evanescenti non hanno forse dimostrato che non è questo il caso?

Wayne tornò col pane e una bottiglia di vino, poi si fermò, guardando le sedie vuote. «Oh cielo» disse. «Vi siete stancati così tanto di aspettare che avete divorato i vostri due compagni?»

Marasi gli lanciò un'occhiata e sorrise.

Lei sa, si rese conto Waxillium. Lo riconosce.

«Se posso dire qualcosa, milady» disse Waxillium, attirando di nuovo la sua attenzione. «Siete molto meno timida di quanto eravate al nostro primo incontro.»

Lei trasalì. «Non sono molto brava a essere timida, vero?»

«Non ero conscio che fosse qualcosa che richiedeva pratica.»

«Io ci provo tutto il tempo» disse Wayne, sedendosi al tavolo e tirando fuori la pagnotta dal canestro. Le diede un bel morso. «Nessuno me lo riconosce mai. È perché sono incompreso, ve lo dico io.» Il suo accento terrisiano era scomparso.

Marasi parve confusa. «Dovrei fingere di essere sconcertata per quello che sta facendo?» domandò a Waxillium in tono sommesso.

«Ha capito che l'avete riconosciuto» disse Waxillium. «Ora si offenderà.»

«Offendermi?» Wayne iniziò a mangiare la zuppa di Steris. «Questo è davvero sgarbato, Wax. Uh. Questa roba è molto peggio di quello che vi stavo dicendo. Spiacente.»

«Niente mancia, allora» disse Waxillium in tono asciutto. «Lady Marasi, ero serio con la mia domanda. A essere franco, pare che cerchiate di comportarvi con timidezza esagerata.»

«Abbassate lo sguardo dopo aver parlato» convenne Wayne. «Alzate il tono di voce un po' troppo con le domande.»

«Non siete tipo da studiare all'università per piacere» fece notare Waxillium. «Perché la recita?»

«Preferirei non dirlo.»

«Voi preferireste» disse Waxillium «o piuttosto lord Harms e sua figlia preferirebbero che non lo diceste?»

Lei arrossì. «La seconda. Ma vi prego. Preferirei davvero lasciar perdere l'argomento.»

«Sempre affascinante, Wax» disse Wayne, prendendo un altro morso dalla pagnotta. «Vedi? Hai quasi spinto la signora alle lacrime.»

«Io non…» esordì Marasi.

«Ignoratelo» disse Waxillium. «Fidatevi di me. È come un eritema. Più lo grattate, più diventa irritante.»

«Ehi» disse Wayne, anche se sogghignò.

«Non siete preoccupato?» chiese Marasi piano a Wayne. «State indossando un'uniforme da cameriere. Se vi vedono seduto al tavolo a mangiare…»

«Oh, buona osservazione» disse Wayne, spostando la sedia all'indietro. La persona dietro di lui se n'era andata, e adesso che anche lord Harms non c'era più, Wayne aveva spazio appena sufficiente per…

…Ed eccolo lì. Sporse la sedia di nuovo in avanti, i suoi abiti cambiati in uno spolverino con una floscia camicia con bottoni e spessi pantaloni delle Lande. Rigirò il cappello sul dito. Gli orecchini erano spariti.

Marasi sobbalzò. «Bolla di velocità» mormorò in tono di ammirazione. «Pensavo che sarei stata in grado di vedere qualcosa dall'esterno!»

«Avreste potuto, se aveste osservato attentamente» disse Waxillium. «Un movimento indistinto. Se guardate il tavolo accanto, la manica della giacca da cameriere spunta da dove l'ha lanciata. Il cappello si piega: anche se i lati sono rigidi, lo potete comprimere tra le mani. Sto ancora cercando di capire dove aveva lo spolverino.»

«Sotto il vostro tavolo» disse Wayne, molto compiaciuto di sé.

«Ah, ma certo» disse Waxillium. «Doveva sapere in anticipo quale tavolo sarebbe stato il nostro, in modo da poter essere assegnato come nostro cameriere.» Avrei davvero dovuto guardare sotto il tavolo prima che ci sedessimo, pensò Waxillium. Sarebbe sembrato troppo paranoico? Lui non si sentiva paranoico: non se ne stava sveglio la notte, preoccupato che potessero sparargli, né pensava che delle cospirazioni stessero cercando di distruggerlo. Gli piaceva solo essere cauto.

Marasi stava ancora guardando Wayne; pareva perplessa.

«Non siamo quello che vi aspettavate» disse Waxillium «dai resoconti che avete letto?»

«No» ammise lei. «I resoconti di solito omettevano questioni riguardanti la personalità.»

«Ci sono storie su di noi?» chiese Wayne.

«Sì. Molte.»

«Dannazione.» Sembrava impressionato. «Ci spettano i diritti su di esse o cose del genere? Se sì, voglio la quota di Wax, dal momento che ho fatto io tutto quello che dicono abbia fatto lui. Inoltre lui è già ricco e tutto quanto.»

«Sono resoconti di tipo giornalistico» disse Marasi. «Non pagano i diritti ai loro soggetti.»

«Luridi imbroglioni.» Wayne fece una pausa. «Mi domando se qualcuna delle altre eleganti signore in questo ritrovo abbia sentito delle mie imprese smoderatamente eroiche e virili…»

«Lady Marasi è una studentessa all'università» disse Waxillium. «Suppongo che legga i resoconti raccolti lì. Buona parte del pubblico non avrà familiarità con essi.»

«Questo è vero» disse lei.

«Oh» esclamò Wayne, come deluso. «Be', forse lady Marasi stessa potrebbe essere interessata a sapere di più sulle mie imprese smoderatamente…»

«Wayne?»

«Sì.»

«Basta.»

«Giusto.»

«Mi scuso per lui» disse Waxillium, voltandosi verso Marasi. Lei aveva ancora un'espressione perplessa.

«Lo fa spesso» disse Wayne. «Scusarsi. Penso sia una delle sue personali manchevolezze. Cerco di aiutarlo essendo quasi dannatamente perfetto, ma finora non è stato sufficiente.»

«È tutto a posto» disse lei. «Mi domando se dovrei scrivere qualcosa per i miei professori descrivendo com'è stato… singolare incontrare voi due.»

«Cosa state studiando all'università, di preciso?» chiese Waxillium.

Lei esitò, poi arrossì intensamente.

«Ah, capisco!» disse Wayne. «Questo sì che è comportarsi in modo timido. State davvero migliorando! Brava.»

«È solo che…» Marasi sollevò una mano per schermarsi gli occhi e poi abbassò lo sguardo dall'imbarazzo. «È solo che… Oh, d'accordo. Sto studiando giurisprudenza e criminologia.»

«È qualcosa di cui vergognarsi?» disse Waxillium, scambiando un'occhiata confusa con Wayne.

«Be', mi è stato detto che non è molto femminile» disse lei. «Ma oltre a quello… Be', sono seduta con voi due… E… Be', sapete… siete due dei più famosi giustizieri al mondo e tutto…»

«Fidatevi di me» disse Waxillium. «Non sappiamo quanto potreste pensare.»

«Be', se steste studiando buffonaggine e comportamento idiota,» aggiunse Wayne «quella sì che sarebbe una cosa su cui siamo esperti.»

«Sono due cose» disse Waxillium.

«Non importa.» Wayne continuò a mangiare il pane. «Allora, dove sono gli altri due? Suppongo non li abbiate davvero divorati. Wax mangia le persone solo nel fine settimana.»

«È probabile che entrambi saranno presto di ritorno, Wayne» disse Waxillium. «Perciò se la tua visita aveva uno scopo, potresti voler arrivare al punto. A meno che non siano normali, ritrite molestie.»

«Ti ho detto di che si tratta» disse Wayne. «Non avrai accidentalmente mangiato il mio messaggio, vero?»

«No. Non diceva molto.»

«Diceva abbastanza» replicò Wayne, sporgendosi avanti. «Wax, mi hai detto di controllare le donne prese in ostaggio. Avevi ragione.»

«Sono tutte allomanti» disse Waxillium.

«Ancora di più» disse Wayne. «Sono parenti.»

«Sono passati solo trecento anni dai Progenitori, Wayne. Siamo tutti parenti.»

«Questo significa che ti prenderai le mie colpe?»

«No.»

Wayne ridacchiò, tirando fuori un pezzo di carta ripiegato dalla tasca del suo spolverino. «È più di questo, Wax. Guarda. Ognuna delle donne rapite proveniva da una particolare discendenza. Ho fatto alcune ricerche. Roba vera, seria.» Fece una pausa. «Perché la chiamano ricerca se l'ho fatta solo una volta?»

«Perché scommetto che hai dovuto ricontrollare tutto due volte» disse Waxillium, prendendo il foglio e studiandolo. Era scritto in modo maldestro, ma era decifrabile. Spiegava le linee guida della discendenza di ciascuna delle donne rapite.

Diverse cose balzavano all'occhio. Ciascuna di loro aveva come antenato il lord Mistborn in persona. Per quello, molte di loro avevano anche un forte retaggio di allomanzia. Erano tutte imparentate piuttosto da vicino, cugine di terzo e quarto grado alcune di primo.

Waxillium alzò lo sguardo e notò Marasi esibire un ampio sorriso, osservando lui e Wayne.

«Cosa?» domandò Waxillium.

«Lo sapevo!» esclamò lei. «Sapevo che eravate in città per indagare sugli Evanescenti. Vi siete fatto vivo per diventare lord della vostra casata solo un mese dopo la prima rapina. Avete intenzione di prenderli, vero?»

«È questo il motivo per cui avete insistito che lord Harms vi portasse agli incontri con me?»

«Forse.»

«Marasi,» disse Waxillium «state saltando alle conclusioni troppo in fretta. Pensate forse che le morti nella mia famiglia, che mi hanno reso lord della casata, siano state fasulle?»

«Be', no» disse lei. «Ma sono stata sorpresa che abbiate accettato il titolo finché non mi sono resa conto che probabilmente lo vedevate come un'opportunità per scoprire cosa sta succedendo in queste rapine. Dovete ammettere che sono strane.»

«Se è per questo anche Wayne» disse Waxillium. «Ma non mi trapianterei, cambierei stile di vita e accetterei la responsabilità di un'intera casata solo per studiarlo.»

«Ehi, Wax» si inserì Wayne… ignorando la frecciatina, cosa insolita per lui. «Ti prego, dimmi che hai portato una pistola.»

«Cosa? No, non l'ho fatto.» Waxillium piegò il foglio e glielo riconsegnò. «Perché avrei dovuto?»

«Perché» disse Wayne, strappandogli di mano il foglio e sporgendosi in avanti. «Non capisci? I ladri sono in cerca di posti da derubare dove si riunisce l'alta società di Elendel… perché tra quei tipi danarosi trovano i loro bersagli. Gente della discendenza giusta. Quei tipi, i tipi ricchi, hanno smesso di viaggiare in treno.»

Waxillium annuì. «Sì, se le donne sono realmente i veri bersagli, i furti di alto profilo renderanno i potenziali obiettivi futuri meno propensi a viaggiare. Una deduzione valida. Ecco perché i ladri hanno assalito il teatro.»

«E in quale altro posto ci sono individui ricchi con il giusto lignaggio?» chiese Wayne. «Un posto dove la gente indossa la gioielleria migliore, che ti permetterà di derubarli come diversivo? Un posto dove puoi trovare il giusto ostaggio da prendere come vera ricompensa?»

A Waxillium si seccò la bocca. «Un grande ricevimento nuziale.»

Le porte a entrambe le estremità della sala da ballo si spalancarono all'improvviso.