Nota dell’autore
La donna che collezionava farfalle è un’opera di fantasia basata su fatti realmente accaduti nel 1892 a Cromore House, residenza della famiglia Montagu, Portstewart, sulla costa settentrionale dell’Irlanda. La sera del 13 febbraio il medico di famiglia fu chiamato alla casa, dove dichiarò Mary Helen Montagu, di tre anni di età, deceduta per asfissia. Nel corso dell’inchiesta, tenutasi nella stessa Cromore House il lunedì seguente, la madre della piccola, Annie Margaret Montagu, testimoniò che il sabato aveva usato una calza per legare le mani della figlia a un anello infisso alla parete della stanza del guardaroba, poi chiuso la porta a chiave e lasciato sola la bambina per tre ore. Dopo essersi riunita, la giuria pronunciò il verdetto: la madre aveva «maltrattato e ucciso con intento criminale la già menzionata Mary Helen Montague» e la rinviò a giudizio alle Assise di Derry, essendo stata accettata cauzione. In seguito a una udienza preliminare nella caserma di polizia di Coleraine, poi aggiornata presso il Tribunale di Coleraine, nuove imputazioni vennero contestate sulla base della Legge per la prevenzione della violenza sui minori relativamente al trattamento inferto ad altri tre bambini della famiglia. Svariati domestici resero testimonianza. In seguito all’accusa di una giuria inquinata da pregiudizio, il dibattimento si tenne infine lunedì 3 aprile alle Four Courts di Dublino, dove Mrs Montagu fu riconosciuta colpevole di omicidio colposo e condannata a dodici mesi di prigionia. Nell’estate 1892 diede alla luce un figlio a Grangegorman Prison e nell’aprile 1893 fu rilasciata.