Maria R.

Milano, 22 febbraio 1907

Riscuote discreta fama nel pubblico, è di carattere docile, educata, di svegliata intelligenza e di non comune cultura. È occupata come commessa di studio e vi attende abbastanza assiduamente concorrendo con quanto ne ricava alle spese di famiglia. Allorché si sposò col Corradi nel febbraio 1906, ebbe in dote lire 25 mila che il marito investì in società al noto Walter Mocchi, nel commercio di compravendita di automobili, ma gli affari andarono in breve a male e ne derivò la perdita di quasi tutto il capitale sociale.

Frequenta la compagnia dei socialisti e ben si comporta nei suoi doveri di moglie, non le furono mai affidate cariche amministrative o politiche. È ascritta al partito socialista e non consta che precedentemente facesse parte di altri partiti; la sua influenza politica è limitata alla città di Milano, è in corrispondenza coi più noti socialisti d’Italia e di Polonia. Nel 1904 si stabilì in Milano, proveniente da Roma ove aveva preso dimora abbandonando la Polonia.

È segretaria di questa unione degli impiegati e commessi di aziende private ed è socia della locale federazione socialista. Collabora in giornali esteri e specialmente in quello polacco «Marzod» di Kratovo; manda pure corrispondenze a «L’Avanti!» di Roma e fa parte della redazione di questo periodico settimanale sindacalista «La lotta di classe» del quale è anche gerente come lo è del giornale quindicinale antimilitarista «Rompete le file» che ha testé intrapreso la sua pubblicazione a Milano.

Riceve e spedisce giornali ed opuscoli sovversivi ed altre pubblicazioni e stampe d’indole antimilitarista. È attiva nella propaganda e con profitto, specie tra le operaie e commesse di studio. Spesso fu delegata a rappresentare il suo partito in congressi socialisti. Verso le autorità serba contegno indifferente. Fece parte del comitato di agitazione pro vittime politiche del 1898. Nella occasione dello sciopero generale del settembre 1904, pubblicò un articolo che ne faceva l’apologia sul giornale «L’Unione», articolo che fu incriminato ed essa ne riportò condanna.

Rappresentò questa camera del lavoro al congresso delle camere del lavoro tenutosi a Genova nel gennaio 1905, del quale poi fu eletta segretaria.

Nel dicembre 1906 fu eletta nel comitato di agitazione «pro Ferrer e Nachens» [Nakens, N.d.R.] arrestati in seguito all’attentato di Madrid. È immancabile alle riunioni ed alle manifestazioni pubbliche promosse dai partiti sovversivi.

Non fu mai proposta per la giudiziale ammonizione, né pel domicilio coatto. Con sentenza del tribunale di Milano 10 gennaio 1905 fu condannata a mesi tre e giorni 22 di reclusione per l’articolo incriminato comparso sul numero 4 del giornale «L’Unione».

Il Prefetto

Dieci pericolosissime anarchiche
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