Aggiornamento su Zia Varvara

Questo è un capitolo supplementare per aggiornarvi su quel che sta facendo Zia Varvara. Uno dei compiti più impe-gnativi di un Narratore, credetemi, è dare informazioni su ciò che accade nella vita delle persone che sono momentaneamente uscite dal Racconto Principale.

Quando Zia Varvara era partita per passare due settimane in Transilvania, credevo che non avremmo fatto in tempo a sentirne la mancanza, ma… (e qui viene il bello) LEI NON È

RITORNATA! E non ritornerà prima di Natale. Sento quindi che è mio dovere mettere insieme brani e pezzi delle sue lettere, in modo che anche voi possiate sapere tutto ciò che le è accaduto da quando è partita. Redigere la Raccolta delle Lettere di Zia Varvara non è stata fatica da poco; appartiene, infatti, a quella categoria di scrittori che mettono sulla carta ogni loro pensiero ed emozione, e in modo alquanto trasan-dato. A mio parere, inoltre, usa troppe sottolineature e troppi punti esclamativi, ma quando, un giorno, ebbi il coraggio di farglielo notare, mi rispose che anche la Regina Vittoria aveva un debole per le sottolineature e per i punti esclamativi, e che se la cosa andava bene per la Regina Vittoria, andava bene anche per lei.

Ed ecco le avventure di Zia Varvara.

“Carissimi, questo è il posto più sbalorditivo! Salendo per un pendio incredibilmente ripido, ricoperto di pini terri-bilmente incombenti e sinistri, si arriva al nostro albergo, La Locanda Gotica. E, non ci crederete, ma indovinate di che cos’è assolutamente pieno questo posto: di TORRETTE!!!

Torrette dappertutto, ovunque si volga lo sguardo. Oggi siamo usciti per la prima escursione: abbiamo visitato un paio di castelli locali. Luoghi incredibilmente pieni di correnti d’aria, con tappezzerie a brandelli e cantine odorose di muffa, proprio come uno se li immagina… Abbiamo una guida assolutamente divina, con una carnagione meravigliosamente pallida e delle magnifiche occhiaie scure, è una vera miniera di informazioni… Mi sono fatta alcuni buoni amici, durante questo viaggio. I migliori sono Zenobia Lupino e suo fratello, Remo. (Un nome molto inusuale, non vi pare??) Mi hanno invitato a unirmi a loro per un viaggettino (non è un modo carino di chiamarlo?) di qualche settimana, in giro per l’Europa. Mi sono sentita un po’ colpevole per aver accettato, perché so, Eddie, quanto deve esserci da fare in negozio, col Natale dietro l’angolo, ma sono sicura che capirai… Siamo diventati così amici! Credo che ciò che ci ha avvicinato, almeno inizialmente, sia stato il fatto che anche loro sono ve-getariani. Non è una coincidenza super-eccitante? Ci siamo divertiti così tanto a scambiarci ricette… È stato così bello parlare con voi al telefono, ieri sera. Non è assolutamente MAGICO?? il telefono, voglio dire!! Adesso siamo in Ger-mania, ospiti di alcuni lontani cugini dei Lupino, la famiglia Wolff, nella più Gotica delle case Gotiche. Ci sono candele accanto a ogni letto e tutto è sempre pronto, nel caso uno voglia dedicarsi a una bella perlustrazione degli oscuri corridoi della villa… Povero caro Remo, l’ha scampata bella, l’altro giorno. Stava esaminando un’armatura nel salone d’ingresso e non si era accorto che i chiodi, che trattenevano una testa di cervo alla parete soprastante, si erano allentati col passare degli anni. Io sapevo che stava per cadere su di lui e, infatti…

Fortunatamente sono riuscita a fermarla giusto in tempo e, col pensiero, a dirottarla all’altro capo della stanza, dove ha danneggiato una sedia, già piuttosto traballante. Remo era molto impressionato… e scosso da quest’esperienza… sono così incredibilmente felice. Zenobia e Remo sono così genti-li, specialmente Remo. Domani partiamo per l’Italia. La famiglia Lupino proviene da lì, proprio come la nostra. Non è una coincidenza stupefacente??? Vi allego una nostra foto, presa durante una passeggiata. Remo, è attraente, non vi pare?* Devo ammetterlo, mi sto affezionando molto a lui!

Tengo le dita incrociate… OH, DIVINA, IMMENSA GIOIA!

! Remo mi ha dichiarato il suo amore. Mi ama. Quasi non ci credo. Scriverò più tardi, quando mi sarò abituata al pensiero… Sì, è vero… siamo INNAMORATI! Non posso descri-vervi quanto meraviglioso…” ecc. ecc.

Da qui in poi le lettere di Zia Varvara diventano molto noiose. Non ha mai smesso di stupirmi il fatto che le persone innamorate riescono a trovare miliardi di modi diversi per dire sempre la stessa cosa; comunque, eccoci qui: Zia Varvara è innamorata, proprio come Filomena aveva predetto col suo lavoro a maglia. Tornerà prima di Natale, dice, possibil-mente portando con sé Remo e sua sorella per una visita.

Finché non riapparirà, dovrete accontentarvi di immaginarla mentre volteggia per l’Europa, immersa in una nuvola di

“Bacio Fatale”, spostandosi da un antico castello all’altro, raggiante, felicemente e gioiosamente INNAMORATA! La punteggiatura di Zia Varvara è contagiosa!

* Nota del Narratore: Remo è un giovane peloso, dalla carnagione scura e con grossi denti piuttosto appuntiti. Credetemi, attraente non è la prima parola che viene in mente vedendolo, ma, come disse saggiamente qualcuno: “La Bellezza è negli occhi di chi guarda.”