Parte sesta
TRACCE DEL CUSTODIRSI DELL’ESSERE NEL TEMPO DELL’OBLIO
I filosofi estranei alla religione cristiana (Plotino e Spinoza) e i metafisici cristiani (Anselmo e Cusano) hanno in comune la fiducia con la quale intendono custodire la vita entro un sistema speculativo che rende loro presente la vera realtà della trascendenza. Le loro speculazioni non sono un ozioso passatempo occasionale e nemmeno una ricerca scientifica. Essi portano a compimento un sapere fondamentale di cui sono consapevoli. Si tratta del sapere dell’essere legato alla temporalità, ma il cui contenuto è eterno. Poiché il senso di questo pensiero sta in ciò che è eterno e privo di storia, ed esso si eleva pure al di là della storia, l’affinità che si trova fra questi pensatori non è legata a un settore della civiltà come l’Occidente.
K. JASPERS, I grandi filosofi (1957), pp. 711-712.