Ye Shall Be Gods
Before the dividing of days
Or the singing of summer or spring
God from the dust did raise
A splendid and goodly thing:
Man – from the womb of the land,
Man – from the sterile sod
Torn by a terrible hand –
Formed in the image of God.
But the life of man is a sorrow
And death a relief from pain,
For love only lasts till tomorrow
And life without love is vain.
Στροφή
And your strength will wither like grass
Scorched by a pitiless sun,
And the might of your hands will pass
And the sands of your life will run.
O gods not of saving but sorrow
Whose joy is in weeping of men,
Who shall lend thee their life, or who borrow
From others to give thee again?
O gods ever wrathful and tearless,
O gods not of night but of day,
Though your faces be frowning and fearless
Thy kingdom shall pass – men say.
Ἀντιστροφή
The spirit of man is arisen
And crowned as a mighty King.
The people have broken from prison
And the voices once voiceless now sing.
Cray aloud, O dethroned and defeated,
Cry aloud for the fading of might,
Too long were ye feared and entreated,
Too long did men worship thy light.
Aye, weep for your crimes without number,
The loving and luring of men,
For your greatness is sunken in slumber,
Your light will n’er lighten again.
Στροφή B
But as many a lovely flower
Is born of a sterile seed.
In a fatal and fearful hour
There grew from this creedless breed
Love – fostered in flame and in fire
That dies but to blossom again,
Love – ever distilling desire
Like wine with the eyelids of men.
We kneel to the great Iapygian,
We bow to the Lampsacene’s shrine,
For hers is the only religion,
And hers to entice and entwine –
Ἀντιστροφή B
There once was another, men tell us,
The giver and taker of life,
A lovingless God and a jealous
Whose joy was in weeping and strife.
He is gone; and his temple ’tis sunken
In ashes and fallen in dust,
For the souls of the people are drunken
With dreams of the Lady of Lust –
We kneel to the Cyprian Mother,
We take up our lyres and sing,
«Thou are crowned with the crown of another,
Thou are throned where another was King».
Voi sarete dèi
Prima della divisione dei giorni
O dei canti d’estate o di primavera
Dio dalla polvere sollevò
Una cosa buona e mirabile:
L’uomo – dal ventre della terra,
L’uomo – dalla sterile zolla
Strappato da una mano terribile –
Formato nell’immagine di Dio.
Ma la vita dell’uomo è un dolore
E la morte un sollievo dall’affanno,
Poiché amore dura solo fino a domani
E vita senza amore è invano.
Στροφή1
E la tua forza si seccherà come erba
Riarsa da un sole spietato,
E il vigore delle tue mani passerà
E le sabbie della tua vita scorreranno.
O dèi non di salvezza ma di dolore
Il cui gaudio è nel pianto degli uomini,
Chi ti presterà la loro vita, o chi prenderà
Da altri per dartela di nuovo?
O dèi sempre pieni d’ira e senza lacrime,
O dèi non della notte ma del giorno,
Anche se i vostri volti sono accigliati e impavidi
Il tuo regno passerà – dicono gli uomini.
Ἀντιστροφή2
Lo spirito dell’uomo è sorto
E incoronato come un possente Re.
Il popolo è uscito a forza dalla prigione
E le voci un tempo senza voce ora cantano.
Gridate forte, o detronizzati e sconfitti,
Gridate forte per il tramonto della potenza,
Troppo tempo foste temuti e adulati,
Troppo tempo gli uomini venerarono la tua luce.
Sì, piangete per i vostri delitti senza numero,
Per l’amore e la seduzione degli uomini,
Poiché la vostra grandezza è affondata nel sopore,
La vostra luce non illuminerà più.
Στροφή B
Ma come molti bei fiori
Nascono da uno sterile seme,
In un’ora fatale e paurosa
Crebbe da questa razza senza credo
Amore – generato in fiamma e fuoco
Che muore solo per fiorire un’altra volta,
Amore – desiderio sempre distillato
Come vino dalle ciglia degli uomini.
Ci inginocchiamo alla grande Iapigia,
Ci inchiniamo al tabernacolo della Lampsacena,
Poiché sua è la sola religione,
E suo l’avvinghiare e l’avvolgere –
Ἀντιστροφή B
Una volta c’era un altro, ci dicono gli uomini,
Che dava e prendeva la vita,
Un Dio senza amore e geloso
Il cui gaudio era nel pianto e nel duolo.
È andato via; e il suo tempio è affondato
In ceneri e caduto nella polvere,
Poiché le anime della gente sono ebbre
Di sogni della Signora della Lussuria –
Ci inginocchiamo alla Madre Ciprigna,
Prendiamo le nostre lire e cantiamo,
«Tu sei coronata con la corona di un altro,
Tu sei in trono dove un altro fu Re».
1 Strofe (N.d.T.).
2 Antistrofe. La strofe veniva cantata mentre il coro avanzava in una direzione. L’antistrofe era la risposta cantata dallo stesso coro di ritorno, nella direzione diametralmente opposta (N.d.T.).