Ballade de Marguerite
(Normande)
I am weary of lying within the chase
When the knights are meeting in market-place.
Nay, go not thou to the red-roofed town
Lest the hooves of the war-horse tread thee down.
But I would not go where the Squires ride,
I would only walk by my Lady’s side.
Alack! and alack! thou art overbold,
A Forester’s son may not eat off gold.
Will she love me the less that my Father is seen
Each Martinmas day in a doublet green?
Perchance she is sewing at tapestrie,
Spindle and loom are not meet for thee.
Ah, if she is working the arras bright
I might ravel the threads by the fire-light.
Perchance she is hunting of the deer,
How could you follow o’er hill and mere?
Ah, if she is riding with the court,
I might run beside her and with the morte.
Perchance she is kneeling in St. Denys,
(On her soul may our Lady have gramercy!)
Ah, if she is praying in lone chapelle,
I might swing the censer and ring the bell.
Come in, my son, for you look sae pale,
Thy father shall fill thee a stoup of ale.
But who are these knights in bright array?
Is it a pageant the rich folks play?
’Tis the King of England from over sea,
Who has come unto visit our fair countrie.
But why does the curfew toll sae low?
And why do the mourners walk a-row?
O ’tis Hugh of Amiens my sister’s son
Who is lying stark, for his day is done.
Nay, nay, for I see white lilies clear,
It is no strong man who lies on the bier.
O ’tis old Dame Jeannette that kept the hall,
I knew she would die at the autumn fall.
Dame Jeannette had not that gold-brown hair,
Old Jeannette was not a maiden fair.
O ’tis none of our kith and none of our kin,
(Her soul may our Lady assoil from sin!)
But I hear the boy’s voice chaunting sweet,
«Elle est morte, la Marguerite».
Come in, my son, and lie on the bed,
And let the dead folk bury their dead.
O mother, you know I loved her true:
O mother, hath one grave room for two?
Ballade de Marguerite
(Normande)
Sono stanco di star chiuso nella riserva
Mentre i cavalieri si incontrano sulla piazza del mercato.
No, non andare alla città dai rossi tetti
O gli zoccoli dei cavalli da guerra ti calpesteranno.
Ma io non andrei dove cavalcano i Signori,
Camminerei soltanto al fianco della mia Signora.
Ahimè! e ahimè! tu sei troppo ardito,
Un figlio di guardaboschi non può cibarsi di oro.
Mi amerà meno perché mio Padre viene visto
Ogni giorno di san Martino in giustacuore verde?
Forse sta ricamando arazzi,
Fuso e telaio non ti si addicono.
Ah, se intesse il luminoso arazzo
Io potrei ingarbugliare i fili alla luce del focolare.
Forse ella è alla caccia del cervo,
Come potresti seguirla per colli e pantani?
Ah, se ella cavalca con la corte,
Potrei correrle accanto e annunciare la morte della preda.
Forse è inginocchiata a San Dionigi,
(Della sua anima possa Nostra Signora avere pietà!)
Ah, se prega in cappella solitaria,
Potrei far dondolare il turibolo e suonare il campanello.
Vieni in casa, figliolo, poiché sei così pallido,
Tuo padre ti riempirà un boccale di birra.
Ma chi sono questi cavalieri in gaia tenuta?
È una mascherata fatta dai ricchi?
È il Re d’Inghilterra che viene d’oltremare,
Venuto a visitare il nostro bel paese.
Ma perché la campana suona così piano?
E perché i dolenti avanzano in fila?
Oh, è Ugo di Amiens, figlio di mia sorella,
Che giace rigido, poiché la sua giornata è finita.
No, no, poiché vedo bianchi gigli chiari,
Non è un uomo forte che giace sul feretro.
Oh, è la vecchia Dame Jeannette che guardava la sala,
Sapevo che sarebbe morta al giungere dell’autunno.
Dame Jeannette non aveva quei capelli d’oro bruno,
La vecchia Jeannette non era una bella fanciulla.
Oh, non è uno di noi e nessuno della nostra razza,
(Nostra Signora assolva la sua anima dal peccato!)
Ma io sento la voce del ragazzo che canta dolce
«Elle est morte, la Marguerite».
Vieni in casa, figlio mio, e stenditi sul letto,
E lascia che i morti seppelliscano i loro morti.
O madre, tu sapevi che io l’amavo davvero:
O madre, una tomba ha posto per due?