E Tenebris
Come down, O Christ, and help me! reach thy hand,
For I am drowning in a stormier sea
Than Simon on thy lake of Galilee:
The wine of life is spilt upon the sand,
My heart is as some famine-murdered land
Whence all good things have perished utterly,
And well I know my soul in Hell must lie
If I this night before God’s throne should stand.
«He sleeps perchance, or rideth to the chase,
Like Baal, when his prophets howled that name
From morn to noon on Carmel’s smitten height.»
Nay, peace, I shall behold, before the night,
The feet of brass, the robe more white than flame,
The wounded hands, the weary human face.
E Tenebris
Scendi, o Cristo, e aiutami! tendi la mano,
Poiché io annego in un mare più tempestoso
Di Simone sul tuo lago di Galilea:
Il vino della vita è versato sulla sabbia,
Il mio cuore è come una terra assassinata dalla carestia
Per la quale ogni cosa buona è perita definitivamente,
E ben so che la mia anima giacerebbe nell’Inferno
Se questa notte dovesse presentarsi davanti al trono di Dio.
«Dorme, forse, o cavalca alla caccia
Come Baal, quando i suoi profeti gridarono quel nome
Dall’alba al mezzodì sulla vetta trafitta del Carmelo.»
Sì, silenzio, io contemplerò, prima di notte,
I piedi di ottone, il manto più bianco della fiamma,
Le mani ferite, lo stanco viso umano.