Tristitiae
Αἴλινον, αἴλινον εἴπε, τό δ'εὖ νικάτω
O well for him who lives at ease
With garnered gold in wide domain,
Nor heeds the splashing of the rain,
The crashing down of forest trees.
O well for him who ne’er hath known
The travail of the hungry years,
A father grey with grief and tears,
A mother weeping all alone.
But well for him whose foot hath trod
The weary road of toil and strife,
Yet from the sorrows of his life
Builds ladders to be nearer God.
Tristitiae
Αἴλινον, αἴλινον εἴπε, τό δ'εὖ νικάτω3
Oh beato colui che vive nell’agio
Con ampio possesso di oro ammassato,
Né si cura di pioggia scrosciante,
Né di crollo di alberi nella foresta.
Oh beato colui che non ha mai conosciuto
Il travaglio degli anni affamati,
Un padre grigio di dolore e lacrime,
Una madre che piange tutta sola.
Ma beato colui il cui piede ha percorso
La stanca via di fatica e affanni,
Eppure col dolore della sua vita
Costruisce scale per esser più vicino a Dio.
3 Grida ahimè, ahimè, e che vinca il bene (N.d.T.).