Love Song
Though the wind shakes lintel and rafter,
And the priest sits mourning alone,
For the ruin that comes hereafter
When the world shall be overthrown,
What matter the wind and weather
To those that live for a day?
When my Love and I are together,
What matter what men may say?
I and my love where the wild red rose is,
When hands grow weary and eyes are bright,
Kisses are sweet as the evening closes,
Lips are reddest before the night,
And what matter if Death be an endless slumber
And thorns the commonest crown for the head,
What matter if sorrow like wild weeds cumber,
When kisses are sweetest, and lips are red?
I that am only the idlest singer
That ever sang by a desolate sea,
A goodlier gift than song can bring her,
Sweeter than sound of minstrelsy,
For singers grow weary, and lips will tire,
And winds will scatter the pipe and reed,
And even the sound of the silver lyre
Sickens my hearts in the days of need,
But never at all do I fail or falter
For I know that Love is a god, and fair,
And if death and derision follow after,
The only god worth a sin and a prayer.
And She and I are as Queen and Master,
Why should we care if a people groan
’Neath a despot’s feet, or some red disaster
Shatter the fool on his barren throne?
What matter if prisons and palaces crumble,
And the red flag floats in the piled-up street,
When over the sound of the cannon’s rumble
The voice of my Lady is clear and sweet?
For the worlds are many and we are single,
And sweeter to me when my Lady sings,
Than the cry when the East and the West world mingle,
For clamour of battle, and the fall of Kings.
So out of the reach of tears and sorrow
Under the wild-rose let us play,
And if death and severing come tomorrow,
I have your kisses, sweet heart, today.
Magdalen College, Oxford
Canzone d’amore
Anche se il vento scuote architravi e travicelli
E il prete se ne sta solo e luttuoso
Per la rovina che verrà dopo
Quando il mondo sarà sconvolto,
Che importa del vento e del maltempo
A coloro che vivono un giorno solo?
Quando il mio Amore ed io siamo assieme,
Che importa cosa possono dire gli uomini?
Io e il mio amore dov’è la rossa rosa selvaggia,
Quando le mani sono stanche e gli occhi accesi,
I baci sono dolci mentre la sera si chiude,
Le labbra sono più rosse prima della notte,
E che importa se Morte è un sonno senza fine
E mette spine nella più comune corona per la testa,
Che importa se il dolore come erbacce selvatiche si frappone,
Quando i baci sono più dolci, e le labbra sono rosse?
Io che sono solo il più ozioso cantore
Che mai cantò presso un mare desolato,
Un dono migliore del canto posso recarle,
Più dolce del suono dei menestrelli,
Poiché i cantanti si stancano, e le labbra si fiaccano,
E i venti disperdono zampogna e siringa,
E persino il suono della argentea lira
Fa male al mio cuore nei giorni del bisogno,
Ma mai affatto io esito o fallisco
Poiché so che Amore è un dio, e leale,
E anche se morte e derisione seguano poi,
L’unico dio che valga un peccato e una preghiera.
Se Lei ed io siamo come Regina e Padrone,
Perché dovremmo curarci se un popolo gema
Sotto i piedi di un despota, o se qualche rosso disastro
Frantumi il folle sul suo sterile trono?
Che importa se prigioni e regge si sgretolino,
E il rosso stendardo garrisca nella strada barricata,
Quando sopra il brontolio del cannone
La voce della mia Signora è chiara e dolce?
Poiché i mondi sono molti e noi siamo singoli,
E più dolce è per me quando la mia Signora canta,
Del grido quando il mondo dell’Est e dell’Ovest si mischiano
Per clamore di battaglia, e per la caduta di Re.
Così fuori portata di lacrime e dolore
Sotto la rosa selvatica trastulliamoci,
E se morte e separazione venissero domani,
Io ho i tuoi baci, amore mio, oggi.
Magdalen College, Oxford