Chorus of Cloud Maidens
Ἀριστφάνους Νεφέλαι, 275-290, 298-313
Στροφή
Cloud maidens that float on for ever,
Dew-sprinkled, fleet bodies, and fair,
Let us rise from our Sire’s loud river,
Great Ocean, and soar through the air
To the peaks of the pine-covered mountains where the pines hang
as tresses of hair.
Let us seek the watch-towers undaunted,
Where the well-watered corn-fields abound,
And through murmurs of rivers nymph-haunted
The songs of the sea-waves resound;
And the sun in the sky never wearies of spreading his radiance
around.
Let us cast off the haze
Of the mists from our band,
Till with far-seeing gaze
We may look on the land.
Ἀντιστροφή
Cloud maidens that bring the rain-shower,
To the Pallas-loved land let us wing,
To the land of stout heroes and Power,
Where Kekrops was hero and king,
Where honour and silence is given
To the mysteries that none may declare,
Where are gifts to the high gods in heaven
When the house of the gods is laid bare,
Where are lofty roofed temples, and statues well carven and fair;
Where are feasts to the happy immortals
When the sacred procession draws near,
Where garlands make bright the bright portals
At all seasons and months in the year;
And when spring days are here,
Then we tread to the wine-god a measure,
In Bacchanal dance and in pleasure,
’Mid the contests of sweet singing choirs,
And the crash of loud lyres.
Oxford, 1874
Coro di fanciulle delle nuvole
dalle Nuvole di Aristofane, 275-290, 298-313
Στροφή
Fanciulle delle nuvole che fluttuate per sempre,
Agili corpi spruzzati di rugiada, e belli,
Alziamoci dal sonoro fiume del nostro Padrone,
Il grande Oceano, e libriamoci nell’aria
Verso i picchi dei monti coperti di pini dove i pini pendono come trecce di capelli,
Cerchiamo le intrepide torri di guardia,
Dove i ben irrigati campi di grano abbondano,
E attraverso mormorii di fiumi abitati da ninfe
Risuonano i canti delle onde marine;
E il sole nel cielo non si stanca mai di diffondere la sua radiosità.
Gettiamo via la foschia
Delle nebbie dalla nostra schiera,
Finché con lungimirante sguardo
Potremo guardare la terra.
Ἀντιστροφή
Fanciulle delle nuvole che recate la pioggia,
Alla terra amata da Pallade dirigiamo il nostro volo,
Alla terra di gagliardi eroi e di Forza,
Dove Cecrope fu eroe e re,
Dove onore e silenzio sono dati
Ai misteri che nessuno può dichiarare,
Dove sono doni agli alti dèi in cielo
Quando la dimora degli dèi è spogliata,
Dove sono alti templi coperti, e statue ben scolpite e belle;
Dove sono feste per i felici immortali
Quando la sacra processione si avvicina,
Dove ghirlande rallegrano gli allegri portali
Ad ogni stagione e mese dell’anno;
E quando i giorni di primavera sono qui,
Allora balliamo un ritmo al dio del vino,
In danza baccanale e nel piacere,
Fra i contesti di cori dal dolce suono,
E il cozzo delle lire sonore.
Oxford, 1874