Ringraziamenti
Molti storici ben più preparati di me sul tema della prima guerra mondiale mi hanno generosamente offerto incoraggiamento e consigli durante le ricerche e la stesura di questo libro. Vorrei ringraziare in particolare Adrian Gregory e David Stevenson, che hanno letto interamente la prima bozza e mi hanno salvato da molti errori. Brian Bond, John Keegan, Avner Offer, Hartmug Pogge von Strandmann, Gary Sheffield e Peter Simkins mi hanno gentilmente aiutato. Tra i molti altri con cui ho contratto «debiti di guerra» nel corso degli anni, devo ringraziare Richard Bessel, Gerry Feldman, Stig Förster, Jonathan Steinberg, Norman Stone e Jay Winter. Inutile dirlo, nessuna delle persone citate è responsabile delle tesi e delle opinioni qui proposte.
Questo libro non avrebbe potuto essere scritto senza l’inestimabile aiuto alle mie ricerche offerto da Nick Berry, Glen O’Hara e Thomas Weber. Anche Daniel Fattal, John Jungclaussen, Jon Thompson e Andrew Vereker hanno dato un valido contributo.
Timothy Prus e Barbara Adams, dell’Archive of Modern Conflict di Londra, mi hanno fornito un’assistenza indispensabile per le illustrazioni. Voglio anche ringraziare Jillian Timmis per avermi fatto conoscere i diari di Finch e la stessa famiglia Finch per avermi permesso di citarli.
Durante la lunga gestazione di questo libro ho ricevuto un generoso aiuto finanziario sia dalla facoltà di Storia dell’Università di Oxford sia dal Jesus College di Oxford. Sono profondamente grato a entrambe le istituzioni. Vorrei anche ringraziare Vivien Bowyer per l’aiuto che mi ha dato nella preparazione delle tabelle e delle figure.
Non esistono parole sufficienti per lodare la mia casa editrice, la Penguin Press. Le persone che hanno contribuito a trasformare il mio rozzo manoscritto in un libro sono talmente numerose che non posso nominarle tutte; spero che gli altri mi perdoneranno se mi limito a ringraziare il mio redattore, Simon Winder, che ha dato il via all’impresa.
Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia per avere sopportato i miei irragionevoli orari di lavoro e la mia irascibilità.
Il libro è dedicato alla memoria dei miei nonni, che hanno combattuto per il loro paese nelle due guerre mondiali.