Economia e finanza in rete

Internet banking, trading on-line, e-commerce, net stocks... sono alcuni dei termini (e molti altri se ne potrebbero aggiungere) entrati nel linguaggio quotidiano e legati a un settore ormai divenuto strategico per le istituzioni finanziarie nazionali e internazionali, per i governi, ma anche per i singoli cittadini risparmiatori e investitori: quello della new economy, o – ancor più esplicitamente – della net economy.

In questo capitolo cercheremo di delinearne brevemente alcune fra le caratteristiche principali, rivolgendo una particolare attenzione agli sviluppi degli ultimi mesi. Per farlo, però, è opportuno partire da un interrogativo di fondo: perché gli sviluppi della telematica – e in particolare l’esplosione del fenomeno Internet – hanno avuto conseguenze così dirette e rilevanti anche in campo economico e finanziario?

Per rispondere a questo interrogativo, occorre per prima cosa avere ben chiara la caratteristica fondamentale di una rete telematica: quella di rappresentare uno strumento estremamente efficiente (in termini di costi, accessibilità, velocità, semplicità d’uso) per la trasmissione e la condivisione a distanza di grandi quantità di informazione.

Ora, qualunque transazione economica – dalla vendita di un bene alla stipula di un contratto, dalla concessione di un finanziamento all’acquisto di strumenti di investimento, dal versamento su conto corrente all’emissione di un bonifico – è anche una transazione informativa, presuppone l’acquisizione e lo scambio di informazioni.

Il fatto che queste informazioni tendano spesso a ‘fissarsi’ su un supporto materiale può far talvolta dimenticare la componente informazionale dell’operazione svolta. Se acquisto un biglietto di aereo o di treno, posso pensare in prima istanza – ma solo in prima istanza – che i soldi che ho speso siano serviti a comprare il rettangolino di carta che tengo in mano al momento dell’imbarco. Ovviamente non è così: i soldi sono serviti a pagare il servizio rappresentato dal trasporto sull’aereo o sul treno. Il biglietto, tuttavia, ha una sua funzione: informa l’addetto all’imbarco che il pagamento è stato effettuato e che ho dunque diritto a ricevere il relativo servizio. Non a caso, il biglietto è anche chiamato titolo di viaggio. In maniera analoga, ogni strumento finanziario possiede un proprio volto informazionale, che ne rappresenta anzi di norma la componente fondamentale. La banconota che porgiamo al negoziante non è accettata per il suo valore intrinseco, ma perché ne è riconosciuta l’efficacia rappresentativa e informazionale – un riconoscimento che a ben guardare presuppone un vero e proprio ‘accordo linguistico’ all’interno della comunità.

Naturalmente in molti casi lo scambio di beni fisici, di oggetti, resta fondamentale: se devo comprare qualcosa da mangiare, o un vestito, alla transazione informativa deve accompagnarsi una transazione fisica. Anche in questo caso, tuttavia, la transazione informativa – ovvero lo scambio di informazioni – conserva un proprio ruolo: perché io possa portarmi a casa il bene acquistato, occorre che lo abbia scelto e che lo paghi. Così come occorre che il venditore conosca la mia intenzione di acquisto, e riconosca la validità dello strumento di pagamento da me utilizzato.

Riflettendo su queste considerazioni, ci accorgeremo che le transazioni economiche e commerciali possono dividersi a grandi linee in due categorie: quelle che possono integralmente risolversi in uno scambio di informazioni, senza che quest’ultimo debba essere necessariamente affiancato dal passaggio di mano di oggetti fisici, e quelle che richiedono sia uno scambio di informazioni, sia un passaggio di mano di oggetti fisici.

Nel primo caso, Internet e – più in generale – gli strumenti informatici e telematici possono costituire il vero e proprio spazio della transazione. È quanto avviene ad esempio nel caso dell’Internet banking o del trading on-line: se desidero consultare un estratto conto, effettuare un bonifico, acquistare un’azione, posso farlo ‘spostando’ solo informazione, senza bisogno di spostare oggetti fisici. Da tempo, del resto, la regolazione di conti fra banche avviene proprio attraverso uno scambio informativo di questo genere, ovvero lo scambio di scritture contabili. Internet allarga lo spazio informativo all’interno del quale possono svolgersi simili transazioni, da un lato rendendolo globale, dall’altro arrivando a includervi i singoli investitori e risparmiatori. Un allargamento per certi versi ‘naturale’, ma che porta con sé importanti conseguenze, aprendo nuovi orizzonti e nuovi problemi.

Prima di soffermarsi su questi aspetti, è bene ricordare che nel primo dei due casi che abbiamo distinto rientra anche tutta una serie di transazioni commerciali relative alla vendita di beni e servizi non finanziari: la vendita di un biglietto di viaggio, ad esempio, o quella di un programma per computer, ma anche la vendita di un libro, di un disco o di un film, nel momento in cui la tecnologia permetta di ‘sganciare’ il testo del libro, la musica del disco o le immagini e la colonna sonora del film dal supporto fisico rappresentato dal volume a stampa, dal CD o dalla videocassetta. In altri termini: nell’era – non lontana – del libro elettronico e dell’audio e video on-demand, anche l’acquisto di un testo, di un brano musicale o di un filmato potranno essere ricondotti a un puro scambio informativo, e avvenire dunque integralmente nello spazio informativo della rete.

Internet, tuttavia, può avere un ruolo importante anche nel secondo caso, quello rappresentato dalle transazioni commerciali relative a oggetti fisici, fornendo lo spazio all’interno del quale può aver luogo lo scambio informativo che accompagna la transazione fisica. È il caso della maggior parte di siti per il commercio elettronico, o e-commerce: la vendita on-line di libri, dischi e videocassette (intesi come oggetti fisici), di computer ed elettrodomestici di ogni genere, di vestiti, di prodotti alimentari, e così via. In questi casi la scelta del bene, l’acquisizione di informazioni sul suo prezzo, la disposizione d’acquisto, il pagamento, l’indicazione delle modalità di spedizione e dell’indirizzo presso il quale recapitare quanto si è acquistato, sono tutte operazioni possibili via rete; il trasferimento fisico del bene acquistato, invece, dovrà ovviamente avvenire, per usare la fortunata metafora suggerita da Nicholas Negroponte, nel mondo degli atomi e non in quello dei bit.