Capitolo 61

1895

Caro Amico,

dopo molte considerazioni e preghiere ci sentiamo in dovere di informarla della seguente circostanza che abbiamo omesso di divulgare lo scorso anno, quando fu così cortese da accoglierci con tanta gentilezza.

Mia moglie e io ci accorgemmo della somiglianza fra lei e suo figlio, ma anche dell’incredibile somiglianza fra Hamish e la figlia della nostra cara amica Margaret Costello.

Alleghiamo a questa lettera un ritratto della suddetta figlia. La bambina nacque a York nel settembre del 1889. Fu un miracolo di Dio, perché sopravvisse pur essendo tanto prematura. Le cure devote di sua madre furono cruciali per la sua sopravvivenza.

Ora sta per compiere sei anni e ci delizia con le sue letture. Si chiama Kathleen Pearl, ma in famiglia tutti la chiamano Persie. Mia moglie è la sua madrina perché all’epoca non era ancora un membro della Società degli Amici e partecipava ancora a tali cerimonie. Noi ci prendiamo cura di lei nel miglior modo possibile, e per questa ragione ci sentiamo in dovere di parlare per conto di Persie.

La bambina crede che suo padre sia morto, così come, naturalmente, il resto dei parenti di Greta. Margaret ha ordinato esplicitamente a mia moglie di non parlare di questioni così delicate e di non informare nessuno al di fuori della famiglia.

Tuttavia, per il bene della verità, un amico a volte deve intervenire nell’interesse della madre e dei figli. Considerato il suo recente dolore, siamo certi che vorrebbe essere a conoscenza dell’esistenza di questa bambina. Compiamo questo insolito passo anche a rischio di perdere l’amicizia della nostra più cara sorella.

Come rispondere a questa lettera riguarda soltanto lei. Senza dubbio sarà sconvolto e deluso che Margaret non l’abbia informata lei stessa. È una prova del suo coraggio e della sua discrezione il fatto che preferisca continuare a essere una bravissima madre senza nessuno accanto.

Pearl, come può vedere, è una delizia per gli occhi e per il cuore. Sono certo che sarebbe felicissima di sapere che ha un fratellastro, ma naturalmente questa è una sua decisione.

Siete tutti sempre nelle nostre preghiere, e spero che un giorno questa vicenda troverà una soluzione.

I suoi Amici in Cristo,

Hamer e Rhodabel Blake

Jem lesse la lettera incredulo. La rilesse altre due volte per sicurezza, quando irruppe in cucina sventolando il foglio in faccia a Martha. «Tu sapevi di questa bambina?».

Martha sollevò lo sguardo dall’impasto e posò il mestolo. «Quale bambina?».

Jem le piazzò la fotografia davanti agli occhi. «Oh, cielo, quant’è carina. Sì, Rhoda mi aveva accennato qualcosa riguardo a una nascita in una delle sue lettere, ma me l’aveva rivelato in confidenza. Non spettava a me dirglielo».

«Non ti è mai piaciuta la signora Slinger».

«No, signore, non doveva attirare la sua attenzione quando lei era già impegnato con un’altra donna. Avrebbe dovuto voltarsi dall’altra parte».

«Non avevi il diritto di giudicarla. Io l’avrei sposata e saremmo andati a Ovest per cominciare una nuova vita», replicò lui. Era meglio dire la verità.

«Ma non l’ha fatto, signore. È rimasto fedele alla sua fidanzata di Clinton».

«Solo perché la signora Slinger se ne andò prima che io potessi parlarle del mio progetto».

«E io come facevo a saperlo?»

«Ci sono molte cose che non sai su Greta e suo marito, e ciò che lei ha dovuto sopportare mentre viveva con lui. Si è comportata in modo onorevole rinunciando a me e andandosene via a portare da sola il suo fardello».

«Mi scusi se glielo dico, visto che ho frainteso tutto, ma ora è libero di fare quello che le pare. Non è troppo tardi, ora che la signorina Euphemia è passata a miglior vita».

«Invece è troppo tardi. Ormai sono troppo legato a questa città, con le segherie e la nuova fabbrica di bottoni. Non posso tagliare la corda». Picchiò il pugno sul tavolo. «Non riesco a credere che nessuno mi abbia detto niente».

«Allora si scordi della lettera e vada avanti con la sua vita qui».

«Come posso farlo, ora che so di Pearl? Lei è sangue del mio sangue. Guardala…». Indicò la fotografia che lei teneva in mano. Martha la tenne a distanza per poterla mettere a fuoco.

«Santo cielo, assomiglia a lei e al bambino. Si prenda un po’ di tempo per riflettere prima di fare qualcosa di avventato, signore. So come è fatto lei quando si mette in testa qualcosa».

Jem sospirò. «Come farei senza di te, che mi riporti con i piedi per terra?»

«Fuori dalla mia cucina, la smetta di blandirmi… Non corra come una volpe in un’aia».

«Sto pensando di portarti con me», aggiunse Jem, notando l’espressione sul suo viso.

«Oh, no. Non prenderò una nave per attraversare l’oceano e finire in una vecchia città. Posso andare a trovare la mia famiglia mentre lei non ci sarà».

Jem continuò a guardare la foto di Pearl. Indossava un abito bianco e fissava l’obiettivo. Conosceva quello sguardo. L’aveva visto molte mattine allo specchio. Ora che sapeva dell’esistenza di sua figlia, come poteva restarle lontano?

Mesi dopo si sedette e scrisse la seguente lettera.

Cari Hamer e Rhodabel Blake,

vi ringrazio per la vostra lettera. Perdonate il mio silenzio, ma c’erano molti aspetti da considerare alla luce delle sconvolgenti rivelazioni che avete condiviso con me.

In questi ultimi mesi ho riflettuto a lungo sulla questione, e ho deciso che il giubileo di diamante della Regina Vittoria potrebbe essere il momento adatto per portare mio figlio in Scozia, dove potrà vedere con i suoi occhi gli splendori della vecchia campagna e scoprire che non tutti gli scozzesi sono nati in un castello.

Salperemo da New York diretti a Southampton per visitare Londra e Edimburgo, ma mi domandavo se non potessimo disturbarvi con una breve visita a York per approfondire questa delicata questione. Inoltre, se poteste combinare con Greta e sua figlia un incontro che sembri casuale ve ne sarei estremamente grato.

Mi rendo conto che questa punta di segretezza e diffidenza possa infastidirvi. Se non ve la sentite, vi prego di farmelo sapere.

Cordiali saluti,

James Baillie