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Scott James aveva lasciato un messaggio breve e diretto.

“Se davvero vuole aiutarmi, mi chiami. Sto andando alla Nave.”

Fu una sorpresa e un sollievo. Quella bugiarda di Meryl insisteva perché trovassi Charles, e in fretta. Charles aveva detto a Amy che l’affare si sarebbe concluso entro un paio di giorni. Non era necessario essere il Miglior Detective del Mondo per cogliere il nesso. La finta Meryl sapeva dell’imminente affare di Amy e voleva trovare Charles prima che fosse concluso. Visto che sapeva di Charles, dell’affare e della casa di Echo Park, era probabile che sapesse anche dell’uomo in giacca sportiva. Io volevo trovarlo e anche Scott James lo voleva.

Premetti il tasto di chiamata e l’agente James rispose.

«Diceva sul serio, quando mi ha offerto il suo aiuto?»

La sua voce era bassa, guardinga, come se ci fossero delle persone in ascolto.

«Dicevo sul serio.»

«Io voglio l’uomo con la giacca sportiva. Lei sa chi è?»

«No.»

«Sa qualcosa.»

«So delle cose, ma non so chi sia. Anch’io voglio prenderlo.»

«Okay, mi ascolti. L’ATF ha analizzato la bomba trovata sulla mia auto. Lei sa cosa sono i traccianti?»

«Marcatori.»

A partire dagli anni Novanta era diventato obbligatorio mettere i traccianti negli esplosivi al plastico.

«L’esplosivo usato sulla mia auto e la roba trovata nella casa di Echo Park sono privi di traccianti.»

Inspirai a fondo ed espirai. Gli esplosivi al plastico erano leggeri, stabili e facili da plasmare quanto la pasta per la pizza. Un panetto di esplosivo poteva essere trasformato in tanti rotolini lunghi e sottili, schiacciato in fogli oppure intrecciato. La malleabilità e la stabilità lo rendevano perfetto per quei pazzi che cercavano di infilarsi a bordo degli aerei. I traccianti erano stati aggiunti per rendere individuabile il materiale. La merce di Amy sarebbe stata perfetta per le persone a cui lei voleva arrivare.

«Carter ha collegato Etana agli esplosivi?»

«Non ancora, ma stanno indagando. Etana aveva tre fratelli. Il maggiore, Ricardo, è stato trovato in un canale di Venice la scorsa notte. Carter pensa che le due morti siano collegate.»

Mi annotai il nome, e feci qualche calcolo. Carlos Etana era troppo giovane per aver avuto contatti con Juan Medillo, ma poteva averli avuti un membro più anziano della sua famiglia.

«Hanno verificato se c’è qualche collegamento tra Etana e Juan Medillo?»

Scott parve sorpreso. «Lei sa di Medillo?»

«Io sono un mago. So anche che è morto da sette anni e qualcuno ha continuato a pagare le tasse sulla proprietà a nome suo. Magari qualcuno che si chiama Etana.»

«Cercherò di scoprirlo. Sono stati informati della morte di Ricardo soltanto stamattina.»

Il fascicolo di Amy era dietro il mio sedile. Lo tirai fuori e sfogliai gli appunti, cercando le informazioni di Eddie Ditko e l’atto di proprietà. Non c’era niente che spiegasse il collegamento tra Walter Jacobi e Juan Medillo, né come Medillo fosse entrato in possesso della casa di Jacobi. Andai al necrologio. “Adorato fratello e figlio. Le amate sorelle e il padre.”

«Chi sta indagando sulla casa?»

«Doug Stinnis e Edie Quince.»

Stinnis. Il detective che aveva chiamato Solano.

«Hanno parlato con i familiari di Medillo?»

«Hanno incontrato il padre, ieri. A Stinnis non è piaciuto, ma lo ritengono credibile.»

«Nel senso che non sa nulla e che non è coinvolto?»

«Gli hanno creduto.»

«E le sorelle?»

«Non le hanno trovate.»

Lanciai un’occhiata ai loro nomi sul necrologio. Nola e Marisol.

«Qual è il problema?»

«Si sono sposate e hanno lasciato la città. Il padre dice che non sa dove stanno.»

«Non sa come contattare le figlie?»

«Hanno avuto un litigio dopo l’omicidio di Juan. Stinnis sostiene che devono aver bisticciato di brutto. Ancora adesso, dopo tutti questi anni, il vecchio non ha fatto altro che parlar male delle figlie. Dice che probabilmente loro sapevano e che hanno voluto fregarlo, ma lui non le sente da anni. Afferma di non conoscere neppure il loro cognome da sposate.»

“Adorato fratello e figlio. Le amate sorelle e il padre.”

«Si sono sposate, trasferite, e lui non conosce i loro cognomi?»

«Devo andare. Il detective Stiles mi sta guardando.»

«Un’ultima cosa.»

«La richiamo io. Dovrei esaminare delle foto segnaletiche.»

«Sono arrivati i risultati sulla casa dal laboratorio?»

«Non credo. Lo stronzo che lei ha inseguito ha spruzzato ogni angolo con la candeggina.»

«Cerchi di scoprirlo. Veda se nella casa è stato trovato il DNA di una donna.»

Scott rimase un istante in silenzio.

«Perché mi chiede di una donna?»

«Lo scopra. E mi faccia sapere.»

«Ero sicuro. Lei sa qualcosa.»

«So delle cose, ma non abbastanza.»

Riattaccai e rilessi il necrologio. Sette anni dopo il funerale di Juan Medillo, le amate sorelle erano sparite e il padre non faceva altro che infangare il loro nome.

E poi dicono, la famiglia.

Sul necrologio figurava una croce, degli angeli e un raggio di luce che scendeva dal cielo. Era scritto da Nola Medillo e riportava il nome e l’indirizzo di una chiesa di Eastside.

Chiamai il servizio informazioni e lasciai che il computer trasferisse la mia chiamata.

Rispose una certa signora Cortez. Le dissi che stavo cercando di mettermi in contatto con Nola Medillo in merito a una proprietà del fratello. La signora Cortez mi bloccò ancora prima che potessi finire, e non avrebbe potuto essere più servizievole.

«Nola è una mia amica. La metto in attesa mentre la chiamo.»

Il cognome di Nola Medillo da sposata era Terina. Undici minuti dopo stavo attraversando la città per andare a incontrarla. Nessun “mi richiami, per favore”. Nessuna attesa. I libri contabili del karma erano finalmente in pari.

La promessa
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