Parte Terza

LE TENEBRE ATTENDONO

 

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La rampa di accesso dalla Tampa alla Ronald Reagan Freeway era chiusa e il traffico veniva deviato lungo la Rinaldi fino all'entrata dal Porter Ranch Drive. Tutta la rampa era intasata da auto della polizia. La Divisione Scientifica del LAPD, la Polizia stradale e l'ufficio del medico legale erano tutti rappresentati, insieme ai membri della Unità Casi Irrisolti. Abel Pratt aveva fatto delle chiamate e aveva ottenuto che il caso fosse affidato proprio a loro. Poiché l'omicidio era avvenuto sulla rampa di una freeway statale, tecnicamente ricadeva sotto la giurisdizione della Stradale, che tuttavia si dimostrò ben lieta di passare la palla, soprattutto quando fu chiaro che il delitto era collegato con un'indagine in corso del LAPD. In altre parole, avrebbero concesso al Dipartimento di Polizia di Los Angeles di rimettere ordine nel casino che aveva fatto.

Il comandante della locale caserma della Polizia stradale offrì l'aiuto della squadra di esperti in incidenti e Pratt accettò la proposta. Oltre a questo, Pratt aveva radunato alcuni dei migliori tecnici di cui il dipartimento poteva disporre e tutto nel cuore della notte.

Bosch e Rider trascorsero gran parte del tempo dedicato all'esame della scena del crimine seduti sui sedili posteriori dell'auto di Pratt, dove furono interrogati a lungo prima dallo stesso Pratt e poi da Tim Marcia e Rick Jackson, che erano stati convocati per occuparsi delle indagini sulla morte di Mackey. Siccome Bosch e Rider erano parte attiva in alcuni eventi e testimoni di altri, era fondamentale che non fossero loro i responsabili delle indagini. Si trattava di una formalità tecnica. Era chiaro che Bosch e Rider avrebbero continuato a occuparsi del caso Verloren, e per fare questo avrebbero ovviamente dato la caccia anche all'assassino di Roland Mackey.

Verso le tre di notte, gli investigatori della Scientifica si riunirono con i detective della Omicidi per confrontarsi sugli elementi in loro possesso fino a quel momento. Il corpo di Mackey era appena stato rimosso da sotto il furgone e la scena del crimine era stata fotografata con cura, videoregistrata e disegnata. Ora era considerata una scena aperta, dove tutti potevano muoversi in libertà.

Pratt chiese all'investigatore della Stradale, un uomo alto di nome David Allmand, di parlare per primo. Allmand usò un puntatore laser per evidenziare le tracce degli pneumatici sulla strada e sulla ghiaia che, secondo la sua opinione, erano collegate all'omicidio di Mackey. Diresse il raggio laser anche sul retro del carro attrezzi, dove erano stati tracciati dei cerchi con il gesso attorno a diversi graffi e ammaccature sullo spesso portellone d'acciaio. Disse di essere giunto alle stesse conclusioni cui erano arrivati Bosch e Rider subito dopo il ritrovamento di Mackey. Era stato assassinato.

«Le tracce degli pneumatici suggeriscono che la vittima abbia fermato il carro attrezzi sulla corsia d'emergenza circa trenta metri a ovest di questo punto» disse Allmand. «Con tutta probabilità lo ha fatto per evitare il veicolo in panne che si trovava già sulla corsia d'emergenza. Poi il carro attrezzi è stato fatto indietreggiare fino alla posizione attuale. L'autista ha messo in folle e ha tirato il freno a mano prima di uscire dal furgone. Se era di fretta, come suggeriscono le informazioni sussidiarie che ci avete fornito, potrebbe essere andato subito sul retro per abbassare il dispositivo per il traino. E qui l'assassino l'ha sorpreso.

È evidente che l'auto non fosse davvero in panne. Il guidatore ha premuto sull'acceleratore e l'auto è scattata in avanti, colpendo l'autista del carro attrezzi e schiacciandolo contro il retro del furgone e l'attrezzatura per il traino. La vittima doveva essersi chinata in avanti per liberare il gancio e prepararsi al traino e questo spiegherebbe le ferite alla testa. Per prima cosa ha sbattuto la faccia contro il dispositivo. C'è del sangue sul braccio del traino.»

Per illustrare quanto diceva, Allmand passò l'occhio rosso del laser sul gancio del carro attrezzi.

«L'auto poi è indietreggiata» proseguì. «Ed è in quel momento che sono rimasti i segni sull'asfalto, qui. Poi si è mossa ancora in avanti per sferrare un altro colpo. La vittima con tutta probabilità era già ferita a morte in conseguenza del primo impatto. Ma non era ancora morta. È probabile che l'uomo sia caduto a terra dopo il primo urto e con le sue ultime forze sia scivolato sotto il furgone per evitare il secondo. In ogni caso, il veicolo ha colpito il furgone una seconda volta. E la vittima è morta a causa delle ferite mentre si trovava sotto il furgone.»

Allmand fece una pausa in attesa di domande, ma ci fu solo un silenzio atterrito. A Bosch non veniva in mente nulla da chiedere. Allmand terminò il resoconto puntando il laser su due delle tracce rimaste sulla ghiaia e sull'asfalto.

«La distanza tra le ruote del veicolo che ha colpito la vittima non è molto ampia» disse. «Questo elimina qualche modello. Doveva essere una piccola auto straniera. Ho eseguito delle misurazioni, appena avrò effettuato delle comparazioni, sarò in grado di fornirvi un elenco delle auto che potrebbero aver lasciato quelle tracce. Vi farò sapere.»

Visto che nessuno diceva nulla, Allmand utilizzò il laser per cerchiare una piccola macchia sull'asfalto.

«In aggiunta, il veicolo perdeva olio. Non molto, ma potrebbe essere importante per permettere al pubblico ministero di determinare quanto a lungo il killer sia rimasto qui in attesa della vittima. Una volta rinvenuto il veicolo, sarà possibile misurare la perdita e farci un'idea di quanto tempo può esserci voluto perché si formasse una macchia di queste dimensioni.»

Pratt annuì.

«Buono a sapersi» disse.

Pratt ringraziò Allmand e chiese al viceispettore medico, Ravi Patel, di riferire sull'esame preliminare del cadavere. Patel iniziò dalle numerose ossa rotte e dalle ferite evidenti a un esame esterno del corpo. Disse che era probabile che l'impatto avesse fratturato il cranio di Mackey, rotto l'orbita oculare sinistra e slogato la mascella. L'uomo aveva il bacino spezzato, così come la parte superiore sinistra del busto. Anche il braccio e la coscia sinistra erano rotti.

«È probabile che tali ferite siano state procurate dal primo impatto» disse. «La vittima doveva essere in piedi e il colpo è arrivato sul lato posteriore destro del corpo.»

«Può essere riuscito a strisciare sotto il furgone?» domandò Rick Jackson.

«È possibile» rispose Patel. «Abbiamo visto l'istinto di sopravvivenza spingere la gente a fare cose sorprendenti. Non ne sarò certo finché non lo avrò aperto, ma quello che di solito riscontriamo in casi come questo è che la compressione perfora i polmoni, che si riempiono di sangue. Non è un processo rapido. Potrebbe essere scivolato verso quella che per lui era la salvezza.»

"Per morire, invece, al margine della freeway" pensò Bosch.

Il prossimo a riferire doveva essere l'investigatore capo della Scientifica, che era il fratello di Ravi Patel, Raj. Bosch li conosceva entrambi da precedenti casi e sapeva che erano tra i migliori nei rispettivi campi.

Raj Patel fornì le informazioni basilari sull'esame della scena del crimine e riferì che gli sforzi di Mackey per salvarsi la vita scivolando sotto il furgone avrebbero alla fine permesso agli investigatori di catturare il suo assassino.

«Il secondo impatto contro il furgone è avvenuto senza il corpo a fare da scudo. Metallo contro metallo. Ci sono sia tracce di metallo sia di vernice, abbiamo raccolto diversi campioni. Se lo trovassimo, potremmo individuare il veicolo con una precisione del cento per cento.»

"Un po' di luce in tutta questa oscurità" pensò Bosch.

Dopo che Patel terminò il rapporto, la scena del crimine venne sgombrata e gli investigatori si dispersero in varie direzioni per eseguire i diversi incarichi che Pratt voleva fossero portati a termine prima che l'intera unità si incontrasse al Pacific Dining Car alle nove del mattino per discutere il caso.

Marcia e Jackson avevano il compito di perquisire la casa di Mackey. Questo avrebbe significato strappare un giudice dal letto e ottenere una firma sul mandato di perquisizione, visto che Mackey condivideva la casa con William Burkhart, e Burkhart era un possibile sospetto. La casa - dove si presumeva si trovasse Burkhart - era sotto sorveglianza al momento in cui Mackey era stato falciato sulla freeway. Ciononostante, Burkhart avrebbe potuto mandare qualcuno a compiere l'omicidio, il che lo poneva tra i sospetti, almeno finché non avrebbe fugato ogni dubbio sul proprio coinvolgimento.

Una delle prime chiamate che Bosch e Rider avevano effettuato dopo aver trovato Mackey sotto il carro attrezzi, era stata a Kehoe e Bradshaw, i due detective della Rapine e Omicidi che controllavano la casa sulla Mariano Street. Erano entrati subito nell'appartamento e avevano preso in custodia Burkhart e una donna identificata come Belinda Messier.

Ora i due attendevano di essere interrogati al Parker Center, compito che Pratt aveva affidato a Bosch e Rider.

Ma appena si voltarono per risalire la rampa verso l'auto di Rider, Pratt chiese loro di aspettare. Si avvicinò e parlò in modo che nessun altro potesse sentire.

«Immagino che non sia necessario che vi dica che ci prenderemo qualche scottatura per questa storia» disse.

«Lo sappiamo» rispose Rider.

«Non so ancora in che forma, ma un accertamento ci sarà. Potete contarci.»

«Saremo pronti» disse Rider.

«Magari è meglio che vi facciate una chiacchierata mentre andate in centrale» suggerì. «Tanto per trovare una linea comune.»

Bosch sapeva che Pratt stava dicendo di farsi un'idea precisa della storia da raccontare, così che avrebbero potuto presentare una versione univoca, anche se fossero stati interrogati separatamente.

«Andrà tutto bene» disse Rider.

Pratt lanciò un'occhiata a Bosch, poi distolse lo sguardo e lo rivolse al furgone.

«Lo so» disse Bosch. «Se qualche testa dovrà cadere per questa storia, sarà la mia. Va bene. È stata una mia idea.»

«Harry» disse Rider. «Non è...»

«Era mio il piano» la interruppe Bosch. «Sarò io a pagare.»

«Be', forse non pagherà nessuno» disse Pratt. «Prima mettiamo insieme i tasselli di questa vicenda, meglio ne usciamo. Il successo fa scomparire un sacco di merda. Perciò inchiodiamo questo stronzo entro l'ora di colazione.»

«L'hai detto, capo» disse Rider.

Bosch e Rider si diressero in silenzio verso la salita.