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Rider si dedicò ai documenti e alle telefonate mentre Bosch guidava verso Panorama City, che si trovava sul lato orientale della 405, appena oltre il confine territoriale della Divisione Devonshire.
Quella di Panorama City era una circoscrizione ritagliata nella parte nord di Van Nuys molti anni prima, quando i residenti avevano deciso di prendere le distanze dalla connotazione negativa attribuita, appunto, a Van Nuys. Non era stato cambiato nulla, salvo il nome e qualche insegna stradale. Eppure era bastato a dare a Panorama City l'immagine di un luogo pulito, bello, senza criminalità. Ma erano passati molti anni, e alcuni abitanti avevano presentato delle petizioni per rinominare il proprio quartiere e prendere a loro volta le distanze dalla connotazione negativa ora associata a Panorama City. Bosch pensò che quella fosse una delle maniere con cui Los Angeles continuava a reinventare se stessa. Come uno scrittore o un attore che insiste a cambiare il nome d'arte per buttarsi alle spalle il passato e ricominciare da zero, anche se con la stessa penna o lo stesso volto.
Come previsto, Roland Mackey non guidava più il carro attrezzi per la stessa società dove era impiegato nell'ultimo periodo di libertà vigilata. Ma - e anche questo era prevedibile - l'ex detenuto non era stato particolarmente arguto nel cancellare le tracce. Il dossier dei servizi sociali conteneva tutta la storia lavorativa della sua vita, che per buona parte era trascorsa in libertà vigilata o con l'obbligo di firma. Aveva guidato carri attrezzi per altri due periodi durante i quali era stato sotto sorveglianza. Fingendosi una conoscente, Rider chiamò tutte le ditte dove aveva lavorato Mackey e individuò il suo attuale impiego: Tampa Towing. Chiamò la stazione di servizio e domandò se Mackey quel giorno fosse in servizio. Dopo un momento, chiuse il telefono e guardò Bosch.
«Tampa Towing. Arriva alle quattro.»
Bosch consultò l'orologio. Mackey si sarebbe presentato al lavoro entro dieci minuti.
«Andiamo a dare un'occhiata. Verificheremo dopo il suo indirizzo. Tra Tampa Avenue e...?»
«Roscoe Boulevard. Dev'essere di fronte all'ospedale.»
«L'ospedale è tra Roscoe e Reseda Boulevard. Mi domando perché non l'abbiano chiamato Roscoe Towing.»
«Divertente. Allora, cosa facciamo dopo che abbiamo dato un'occhiata?»
«Be', andiamo da lui e gli domandiamo se ha ucciso Becky Verloren diciassette anni fa, lui ci dice sì e lo portiamo in centro.»
«Dai, Bosch.»
«Non lo so. Tu cosa vuoi fare?»
«Controlliamo il suo indirizzo come hai detto e poi penso che saremo pronti per i genitori. Credo che sia necessario parlare con loro di questo tizio prima di fare qualunque mossa, soprattutto prima di uscire sui giornali. Dico che dobbiamo andare a casa e incontrare la madre. Siamo già in zona.»
«Vuoi dire se vive ancora nella stessa casa» disse Bosch. «Hai effettuato un controllo sull'AutoTrack anche per lei?»
«Non ce n'è bisogno. Non si è spostata. Hai sentito cosa ha detto Garcia. Il fantasma della sua bambina infesta la casa. Dubito che la lascerà mai.»
Bosch immaginò che la partner avesse ragione, ma non rispose. Guidò verso est su Devonshire Boulevard in direzione Tampa Avenue, da dove scese fino a Roscoe Boulevard. Arrivarono all'incrocio pochi minuti prima delle quattro. Tampa Towing era una stazione di servizio della Chevron con due ponti sollevatori. Bosch si fermò nel parcheggio di una piccola piazzetta commerciale dall'altra parte della strada e spense il motore.
Non fu sorpreso quando, passate le quattro, non si vide traccia di Roland Mackey. Non dava l'idea di essere una persona particolarmente dedita al lavoro.
Alle quattro e un quarto Rider disse: «Che ne pensi? Credi che la mia telefonata possa aver...».
«Eccolo lì.»
Una Camaro di trent'anni con i quattro parafanghi verniciati di grigio, entrò nell'area di servizio e parcheggiò accanto alla pompa dell'aria. Bosch aveva dato appena un'occhiata al guidatore, ma gli era bastata per riconoscerlo. Allungò una mano nel cassettino del cruscotto e prese il binocolo che aveva comprato sul catalogo di una linea aerea durante un volo per Las Vegas.
Si stravaccò sul sedile e guardò da dietro le lenti. Mackey uscì dalla Camaro e camminò verso il garage aperto della stazione di servizio. Indossava un'uniforme con i pantaloni blu e la camicia azzurra. Sul taschino sinistro c'era una toppa ovale con la scritta Ro. Dalla tasca posteriore dei pantaloni sbucavano dei guanti da lavoro.
Su un ponte idraulico nel garage c'era una vecchia Ford Taurus e un uomo ci lavorava sotto con la chiave inglese. Quando Mackey entrò, l'uomo allungò una mano e gli diede un cinque con noncuranza. Mackey si fermò ad ascoltare il tizio che gli diceva qualcosa.
«Penso che gli stia riferendo della telefonata» osservò Bosch. «Mackey non sembra preoccuparsene troppo. Ha tirato fuori dalla tasca un cellulare. È probabile che stia chiamando la persona che pensa lo abbia cercato.»
Leggendo le labbra di Mackey, Bosch disse: «Ciao, mi hai chiamato?».
Mackey chiuse rapidamente la conversazione.
«Scommetto di no» aggiunse Bosch.
Mackey ripose il telefono nella tasca.
«Ha provato con una persona sola» notò Rider. «Non deve avere una gran vita sociale.»
«Il nome sulla targhetta del taschino è Ro» disse Bosch. «Forse il suo amico gli ha detto che qualcuno ha cercato Roland e lui potrebbe aver ridotto le opzioni all'unica persona che lo chiama così. Magari il caro vecchio papà.»
«Allora, cosa fa?»
«Non lo vedo. È andato in fondo.»
«Mi sa che è meglio se usciamo da qui prima che cominci a guardarsi attorno.»
«Dai, pensi che possa bastare una telefonata per convincerlo che qualcuno gli sta addosso dopo diciassette anni?»
«No, non per Becky. Mi domando in cos'altro sia coinvolto adesso. Potremmo imbatterci in qualcos'altro senza saperlo.»
Bosch posò il binocolo. La partner aveva ragione. Avviò il motore.
«Va bene, abbiamo dato la nostra occhiata» disse. «Usciamo da qui. Andiamo a trovare Muriel Verloren.»
«E Panorama City?»
«Panorama City può aspettare. Sappiamo tutti e due che non vive più a quell'indirizzo. Controllare sarebbe solo una formalità.»
Iniziò a uscire dal parcheggio in retromarcia.
«Pensi che prima dovremmo chiamare Muriel?» domandò Rider.
«No. Andiamo e bussiamo alla porta.»
«Questo lo sappiamo fare bene.»