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Il paesaggio tropicale di una colonia inglese dell'Africa occidentale fa da sfondo alle vicende drammatiche di quello che molti considerano il capolavoro di Graham Greene. Scobie, il protagonista, è un maggiore di polizia: uomo integerrimo e cattolico convinto, sopporta di buon grado la monotonia della vita coloniale, la vana attesa di una promozione, i disagi di un paese ingrato, dove è possibile «amare l'umanità quasi come la amava Dio, conoscendone il lato peggiore». Trascinato dagli eventi e dal suo stesso eccesso di pietà umana, Scobie è costretto a scendere a patti con la corruzione che lo circonda e a tradire i suoi principi, inoltrandosi in un «territorio di menzogne» da cui non gli sarà più possibile fare ritorno. Moderno Macbeth guidato alla rovina da un destino ineluttabile, Scobie sceglierà di dannare se stesso per non ferire le due donne della cui felicità si sente responsabile, la moglie e la giovanissima amante. I temi classici della narrativa di Greene - tradimento, corruzione, peccato, sacrificio - si innestano su una trama sapientemente costruita, che fa immergere il lettore nell'animo lacerato di un uomo trascinandolo con i tempi, la suspense e il ritmo serrato di un poliziesco.<
Scritto nel 1932, "Il treno d'Istanbul" fa parte di quelli che Graham Greene ha voluto chiamare i suoi entertainments, ed è un giallo intenso e raffinatissimo che vive dell'intrecciarsi di esistenze tragiche e di motivi diversi. Nel treno che dà il titolo al romanzo, lanciato nella sua corsa attraverso l'Europa, si mescolano infatti i destini e le angosce dei viaggiatori, figure misere che si portano addosso il loro squallore come un marchio indelebile, in una sfibrante altalena di speranze e paure, slanci generosi e cupi presentimenti, mentre cercano, inutilmente, di sfuggire ciascuno al proprio tormento: la razza, la frustrazione sessuale, il fallimento politico, la povertà.<
Una volta fui presente a una cremazione prematura": attraverso questa frase memorabile, soprattutto se pronunciata a voce alta durante la cremazione di una congiunta, facciamo, nelle prime pagine di questo libro, la conoscenza di zia Augusta, dama smisuratamente eccentrica, formidabile esemplare di quella galleria di vecchie anticonformiste che sono una specialità della letteratura inglese. Insieme con noi ne fa la conoscenza il cinquantacinquenne Henry Pulling, suo nipote, educato, ironico, un po' timido, e che, dopo aver trascorso una decorosa esistenza in una banca della City, già pregusta un tranquillo life-end trascorso coltivando dalie nel suo giardinetto. L'incontro sconvolgerà i suoi piani: recatosi a casa della zia avrà la sorpresa di vedere l'urna con le ceneri della madre trasformata in un contenitore di marijuana; verrà poi coinvolto in uno sfrenato carosello che lo trascinerà ai quattro angoli del mondo, al seguito sempre della terribile parente, e gli farà conoscere un variegato universo di loschi trafficanti, di ragazzine hippie in via per Katmandu, di decrepiti avventurieri italici, di agenti della CIA.<
Melville e Stevenson figurano tra i principali antenati di Graham Greene. Forse ad essi, oltre che alla sua personale esperienza di viaggi e di terre lontane, il grande scrittore inglese deve la sua vena narrativa ampia e ricca di colori. Di essa è ben singolare frutto il romanzo "La roccia di Brighton", in cui la storia di Rossetto, adolescente inflessibile e crudele, capo di una banda criminale, ha la sostanza e la struttura di un giallo: a una ricca pittura di ambienti si unisce un vivace gusto dell'avventura e un'inquieta indagine psicologica, secondo la tecnica cinematografica. Non è infatti un caso che molti libri di Greene siano diventati soggetti di film famosi. “La roccia di Brighton”, nell’immagine dell’angelo dalla faccia sporca che si leva sopra l’orrore e la corruzione del mondo, riflette l’intensa problematica dello scrittore inglese, autore di un romanzo d’amore, di perversione e di riscatto e che rivela l’oscura e insidiosa azione del Male. Proprio la sottile ironia, il classico impianto a suspense e lo scandaglio psicologico, segni distintivi de “La roccia di Brighton”, fanno di Greene uno degli scrittori più rappresentativi di una società dall’ambigua morale e dall’incerto destino.<
Nella piccola cittadina nelle campagne dell’Illinois, chiamata Gold Wheat, tutto sembra perfetto. Ma quando il cadavere di Catherine, la figlia dell’uomo più ricco e potente del luogo, viene ritrovato annegato, nel paese inizia una discesa verso una spirale di altri omicidi, altre scomparse, misteri che si nascondono nel passato della ragazza e di chi le sta vicino. Mentre la polizia indaga, la sorella di Catherine e un amico avvocato, che nasconde una terribile verità, verranno coinvolti in un vortice di delitti e inganni.<
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