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"A volte azzardare ipotesi è solo un modo di chiarirsi certe domande. È il caso, ad esempio, di questo libro. A leggerlo può sembrare soprattutto una collezione di certezze: ma scriverlo è stato soprattutto un modo di mettere a fuoco dei dubbi. Interrogativi che dovrebbero sorgere spontanei in chi frequenta per amore o per mestiere la musica colta: che senso ha ancor oggi parlare di un suo primato culturale e morale? Il modo in cui la si consuma replica anacronistici riti o ha qualcosa a che vedere con il nostro tempo? E la Nuova Musica - totem indiscusso e scomodo - è stata un'avventura intellettuale della modernità o solo una sofisticata truffa? E continuare a scrivere musica oggi, è una cosa che ha un senso o è un esercizio gratuito per pochi eletti stabilitisi fuori dal mondo?"<
Ultimo Parri è un ragazzino che diventa vecchio cercando di mettere in ordine il mondo. Ha cinque anni quando vede la prima automobile, diciannove il giorno di Caporetto, venticinque quando incontra l'amore della sua vita, e molti di più la sera che muore, in un posto lontano. "Questa storia" è la sua storia. Dall'autore di "Oceano mare", "Seta", "Novecento" e molti altri.<
Prima scena. Calciobalilla, flipper, videogioco. Prendetevi mezz'ora e passate dall'uno all'altro, in quest'ordine. Pensavate di giocare, invece avete attraversato lo spazio che separa una civiltà, quella analogica, da un'altra, quella digitale. Siete migrati in un mondo nuovo: leggero, veloce, immateriale. Seconda scena. Prendete l'icona che per secoli ha racchiuso in sé il senso della nostra civiltà: uomo-spada-cavallo. Confrontatela con questa: uomo-tastiera-schermo. E avrete di fronte agli occhi la mutazione in atto. Un sisma che ha ridisegnato la postura di noi umani in modo spettacolare. «Qualsiasi cosa si pensi del Game, è un pensiero inutile se non parte dalla premessa che il Game è la nostra assicurazione contro l'incubo del Novecento. La sua strategia ha funzionato, oggi le condizioni perché una tragedia come quella si ripeta sono state smantellate. Ormai ci siamo abituati, ma non va mai dimenticato che c'è stato un tempo in cui, per un risultato del genere, avremmo dato qualsiasi cosa. Oggi, se ci chiedono in cambio di lasciare la nostra mail ci innervosiamo».<
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Venga, le ho detto.Perché?Guardi fuori, è già l'alba.E allora?È ora che lei torni a casa a dormire.Cosa c'entra che ora è, sono mica una bambina.Non è questione di ore, è una questione di luce.Che cavolo dice?È la luce giusta per tornare a casa, è fatta appostaper quello.La luce?Non c'è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo.
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Il vice commissario Carrera è fatto a modo suo. Avrebbe potuto fare molta strada, dentro la questura di Milano, se solo fosse stato capace ogni tanto di tacere, di accettare qualche compromesso, di scegliere le indagini "giuste". Ma non sarebbe stato Rudi Carrera. E non è certo un'indagine "giusta" quella in cui si è lasciato coinvolgere dopo aver salvato una giovane prostituta da uno stupro. «A chi vuoi che gliene freghi di qualche puttana», gli ripetono un po' tutti. A Carrera gliene frega. E gliene frega anche a Beppe Modica, da quando sua figlia è scomparsa nel nulla, da quando ha capito che la fine più probabile è che sia stata rapita dal racket della prostituzione, da quando ha iniziato a cercarla, tutti i giorni, tutte le notti, per anni. Ma il racket della prostituzione, a Milano, è una brutta cosa: la criminalità albanese, legata da regole antiche e cattive, "tiene" il territorio metro a metro, e lo fa con violenza, con ferocia, con moltissimi soldi, e con il massimo disprezzo della vita: quella delle ragazze che umiliano, violentano e vendono, e quella di chi – come Carrera, come Beppe Modica – cerca di ostacolarli. E infatti il prezzo che Carrera dovrà pagare, per essersi infilato in questa storia, sarà davvero altissimo. Alessandro Bongiorni conferma con questo nuovo romanzo tutto il suo talento. Niente è mai acqua passata è nello stesso tempo una storia che non molla mai il lettore, resa davvero viva da personaggi memorabili, e uno sguardo tagliente che scruta le nostre notti, quello che succede nelle nostre città quando noi andiamo a dormire.
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“Oggi indignarsi non basta più. Occorre un’ondata di partecipazione alla vita politica, uno tsunami di interesse per tutto quel che è comune. Occorre cospirare. Non solo votare, ma partecipare.” Alessandro Di Battista, uno dei più noti e attivi esponenti del Movimento 5 Stelle, ha le idee chiare quando si parla di partecipazione: bisogna mettersi in viaggio e andare a scoprire il Paese reale, piazza dopo piazza, come ha fatto nella lunga estate del 2016. Ma questa è stata solo l’ultima di molte partenze – verso l’America Latina, il Guatemala, il Congo – che Di Battista ha intrapreso nella sua vita, anche prima di entrare nel Movimento.A testa in su invita a riappropriarsi della propria vita sociale. È un appello a mettersi in gioco per sostituire il politico di professione con il cittadino responsabile.Attraverso molti incontri – con Gianroberto Casaleggio, Beppe Grillo e migliaia di persone – e altrettanti scontri – con i partiti e la stampa – Di Battista spiega le ragioni della sua scelta, le posizioni del Movimento e le regole che si è dato per non farsi travolgere dalla spirale del potere e agire nell’interesse della collettività.La Rete e la crisi della democrazia rappresentativa, l’ambiguità dei media e le lotte del Movimento sono raccontate senza filtri o ipocrisie. È una chiamata a mettersi in viaggio per scardinare le regole sporche del sistema, riprendendosi, da cittadini, la sovranità del Paese.Perché la battaglia del presente, e del futuro, non sarà tra destra e sinistra ma tra chi si china e chi cammina a testa in su.
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Il sicariato è una piaga sociale in Sud e Centro America.
Sale il costo del riso, dello zucchero, della farina, l'unica cosa che scende è il prezzo della morte. In Guatemala, per esempio, due anni fa per far uccidere qualcuno occorrevano 100 quetzales (10 euro), oggi ne bastano 50. Si uccide per entrare in una banda, per colpire un gruppo di cittadini, per conflitti sentimentali. Si ammazza per cacciare un contadino da una terra che lavora da decenni.
Decine di imprese e gruppi di potere utilizzano gli assassini a basso costo per mutilare la lotta in difesa del territorio. Sfrattare comunità indigene dalle loro terre e ammazzare quel contadino che non abbassa la testa è una prassi da 500 anni in Centro-America. Cambiano soltanto modalità e attori. I primi a farlo furono i Conquistadores, poi i militari, ora le imprese multinazionali e non, che utilizzano gli uomini della sicurezza privata, macabra forma di legalizzazione del sicariato, per intimidire, uccidere, torturare e indebolire la lotta popolare.
L'unica differenza oggi è la Rete. Oggi quei contadini possono parlare ed essere ascoltati nel mondo intero.
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Alessandro di Battista lavora da diversi anni nel settore della cooperazione internazionale compiendo missioni in Congo e Guatemala. Nel 2010 parte per l'Argentina con un biglietto di sola andata. Viaggia due anni in autostop per tutto il Sud America (dalla Terra del Fuoco a l'Havana) raccogliendo materiale sui conflitti sociali e sulle lotte indigene e contadine. Lo scorso giugno parte alle ricerca delle origini del fenomeno del sicariato. In Guatemala, Panama, Colombia e Ecuador intervista ex-guerriglieri, narcos, trafficanti di armi e decine di uomini e donne che rischiano la vita per lottare contro le politiche neo-coloniali e il crimine organizzato. Il risultato di questa indagine è "Sicari a cinque euro" il suo primo libro
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Tutto ha inizio con l'invito a un party esclusivo. Quando Thomas Cleary, un giovane giornalista che cerca di farsi strada lavorando al Los Angeles Times, riceve l'incarico di scrivere un articolo su Joel Goldman, il leggendario produttore cinematografico recentemente defunto, la figlia dell'uomo, Lily, lo invita a una cena esclusiva che gli apre le porte del jet-set di Hollywood. Ragazzo di umili origini, cresciuto in provincia, Thomas è un estraneo in questo mondo dorato di milionari, jet privati e dimore lussuose. Finché non incontra Matilda Duplaine. Bellissima e misteriosa, Matilda non ha mai lasciato i confini della splendida proprietà di Bel Air in cui è cresciuta e Thomas finisce per innamorarsi perdutamente di lei. Ma quella che inizia come una romantica relazione clandestina si trasforma ben presto in un'intricata ragnatela di segreti e bugie, in grado di distruggere per sempre le loro vite e quelle di chi li circonda. Romantico, coinvolgente e con protagonisti indimenticabili, La vita dorata di Matilda Duplaine non è solo una scintillante lettera d'amore a Los Angeles e un'affascinante viaggio nelle vite dorate dei suoi personaggi più in vista, ma anche una storia indimenticabile che racconta di privilegi, di ricerca della propria identità e delle difficili scelte che si fanno per ottenere il potere. "Una lettura meravigliosa, ricca di sentimento e nostalgia, che ricorda la migliore Daphne Du Maurier." - Kirkus Reviews<
Quando Ruby si sveglia il giorno del suo decimo compleanno, qualcosa in lei è cambiato. Qualcosa di abbastanza preoccupante da costringere i genitori a mandarla a Thurmond, un brutale campo di riabilitazione gestito dal governo dove sono rinchiusi i giovani come lei. Ovvero, i giovani che sono riusciti a sopravvivere alla misteriosa malattia che ha decimato la popolazione e che da allora sembrano aver acquisito poteri speciali. Ci sono i Verdi, dotati di un'intelligenza eccezionale; i Blu, di telecinesi; i Gialli, che controllano l'elettricità; i Rossi il fuoco e gli Arancioni, come Ruby, la mente umana. Ora Ruby ha sedici anni ed è riuscita a scappare da quell'inferno, ma per lei l'incubo non è ancora finito. Durante la sua fuga, però, incontra un gruppo di ragazzini evasi come lei: Zu, Ciccio e Liam, carisma da leader e decisamente carino. Ma Ruby non può rischiare di avvicinarsi a lui. Sarebbe troppo pericoloso. E, in viaggio verso l'unico rifugio sicuro, ci sono già fin troppi pericoli da affrontare...
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Sinossi
"Il buongiorno si vede dal mattino" è una sacrosanta verità: ma è difficile che tu possa vederlo se sei già in ritardo e in affanno ancora prima di alzarti.
Oggi tutti noi viviamo intrappolati in vite dai ritmi frenetici. Siamo stressati, frustrati, spesso soffriamo di insonnia e di disturbi digestivi, ma non facciamo nulla per cambiare. Perché? Semplice: perché ci sembra di non avere alternative. Le ore di una giornata sono solo 24 e nella nostra testa comanda la convinzione che non c'è altro modo per gestire il poco tempo a nostra disposizione se non andando più veloci, sempre più veloci.
Sto per svelarti che un'alternativa c'è, ed è a portata di mano, anche della tua: cambiare la tua routine del mattino.
Prima di creare la mia routine del mattino mi sentivo come te: scarico, sotto tono, perennemente in apprensione, soverchiato da un'agenda troppo piena e impossibilitato a fare ciò che davvero avrebbe dato significato alla mia vita. Tutto è cambiato anteponendo la sveglia di un paio d'ore e cominciando la giornata con una breve meditazione, qualche esercizio fisico e una doccia fredda: cose semplici che però mi hanno letteralmente cambiato la vita.
Dopo aver fatto resistenza per mesi all'idea di svegliarmi presto, quando finalmente ho deciso di provare o ho potuto godere da subito di benefici straordinari, quali essere più connesso con le mie aspirazioni di lungo termine, più focalizzato, più lucido, più consapevole delle mie scelte, più sereno e più energico.
Come se non bastasse, sono riuscito a guadagnare un'ora e mezza di tempo in cui il telefono non squilla e nessuno bussa alla mia porta, esperienze che non vivevo ormai da decenni.
Con Ricco prima delle 8 voglio suggerire anche a te di cambiare la routine mattutina per aiutarti a prendere in mano l'orologio della tua giornata e della tua vita, e far sì che ogni giorno sia un buon giorno.
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In
un'America del prossimo futuro dove una percentuale consistente di cittadini
è dotata di facoltà telepatiche, e dove l'ESP è
ufficialmente regolata da leggi, categorie, codici morali a albi professionali,
un potentissimo miliardario viene assassinato durante una festa. Un
delitto "impossibile", in una società che è
in grado di leggere il pensiero dei criminali. Un delitto perfetto,
che tuttavia i poliziotti esper riusciranno a smontare, penetrando una
dopo l'altra le barriere invisibili opposte dal colpevole. E disintegrando,
pezzo per pezzo, il suo universo mentale. In una nuova traduzione integrale
- la prima mai apparsa in Italia - il famoso romanzo di Bester, vincitore
del primo Hugo Award nel 1953.<
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