“Non dirlo” è l’ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie, la chiave del segreto di personalità che costituisce la trama della sua avventura terrena. Il Vangelo di Marco è il Vangelo d’azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile. Sandro Veronesi spreme fino all’ultima stilla il succo di questo testo e lo propone nella sua scintillante modernità. Scritto a Roma per i romani, il Vangelo di Marco è, nel racconto di Veronesi, una raffinata macchina da conversione, sintonizzata sull’immaginario dei suoi destinatari e per questo più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia. È una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla. Sandro Veronesi ha tratto da Non dirlo un monologo teatrale: proprio come il Vangelo stesso la sua destinazione è la comunicazione orale, “da bocca a orecchio, con la fondamentale messa in gioco del corpo e del contatto visivo tra autore e uditore”.

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1948. Kitty Hamilton llega a Tanganica con grandes expectativas hacia su nueva vida. Una emocionante aventura al otro lado del mundo puede ser justamente lo que ella y Teo necesitan para recuperarse del escándalo que casi acaba con su matrimonio. Ella está dispuesta a adoptar el rol de la esposa perfecta, pero sus sueños pronto se empiezan a empañar. En esta tierra salvaje y extraña, donde se enfrentan distintos poderes, el cerebro no siempre puede controlar al corazón. Las viejas heridas resurgen y se encienden nuevas pasiones, y Kitty y Teo se enfrentan a emociones que les llevan más allá de lo que nunca hubieran pensado. Una lucha entre el deber y el deseo, entre los celos y el amor, entre el compromiso y la libertad. Un canto a la necesidad de seguir los dictados del propio corazón, te lleven a donde te lleven.<

Scan et OCR : Kikki1970, Relecture et corrections : Max MEP<

Ainsi parle Pors Tonith, suppôt du Conte Dooku, alors qu'il s'apprête à lancer sa flotte contre la lointaine Praesitlyn. Siège du Centre de Communication Intergalactique dont l'importance est vitale pour la République désorganisée, la planète est l'enjeu d'une lutte titanesque. D'un côté, les Séparatistes et leur armée de droïdes forte d'un million d'unités, de l'autre, une petite troupe de pirates commandée par le légendaire capitaine Slayke. La perte de Praesitlyn serait une catastrophe majeure qui pourrait bien signer l'arrêt de mort de la République. Le chancelier suprême Palpatine n'a pas le choix: il lui faut envoyer au plus vite un contingent de clones pour aider les troupes de Slayke et sauver ce qui peut l'être. A sa tête, le Maître Jedi Halcyon, que ses récentes bévues ont mis à l'écart du Temple Jedi. Secondé par un jeune Padawan du nom d'Anakin Skywalker, Halcyon sait qu'il n'aura pas d'autre chance de se racheter. Pour Anakin, cette soudaine responsabilité est le moment tant attendu de prouver aux sages du Conseil qu'il a l'étoffe d'un véritable Chevalier Jedi. Mais un ignoble chantage de Pors Tonith risque de contraindre la petite armée à des choix douloureux Anakin saura-t-Il assumer ses fonctions et lutter contre ses vieux démons ?<

Wedge Antilles et les Rogues sont de retour sur Coruscant après leur victoire sur Coeur de Glace. Mais le repos des guerriers n’est pas pour tout de suite puisque la République est en guerre contre le Seigneur de Guerre Zsinj. Wedge n’a pas l’intention de retourner sur les champs de bataille sans mettre à profit l’expérience tirée de ses récentes opérations. Il obtient l’autorisation de créer un tout nouvel escadron spécialisé dans les missions secrètes, composé de fortes têtes aux compétences diverses mais ayant un problème avec la discipline. Revoir tout depuis le début est nécessaires, afin que chacun des pilotes cette nouvelle unité, baptisée escadron Spectre, apprennent à travailler ensemble… mais c’est sans compter sur une attaque imminente de Zsinj !<

Hace siglos que el Grial de la Sangre marcó el destino de Temple: él sería el vampiro que dedicaría su vida a proteger el magnífico cáliz. Desde aquel momento, muchos enemigos han tratado de atraparlo, pero sólo Vivian ha conseguido adormecer sus sentidos y resquebrajar su poder. El vampiro se siente atraído por la joven, pero ella debe lealtad a Rupert, su padre adoptivo y el más poderoso rival de Temple.<

Cuando el vampiro Bishop regresó a Rumanía después de siglos de ausencia no pudo imaginar que se convertiría en el prisionero de la cazavampiros Marika. Pero tampoco pensó que sería capaz de arriesgar su vida por salvar la de ella. Marika ha dedicado todos sus esfuerzos a perseguir a monstruos. Pero un día se da cuenta de que Bishop es su único aliado... y el único hombre que podría llegar a adueñarse de su corazón.<

Questo di Vassalli è un libro di racconti fortemente compatto, pensato e organizzato unitariamente. Il suo cuore «politico» è la parte centrale, formata da racconti, ma anche da apologhi e da un dialogo di tipo leopardiano. È in questa parte che concetti come democrazia, uguaglianza, cultura di massa vengono messi in discussione alla luce di come questi ideali sono diventati realtà negli anni più recenti. L’uguaglianza è stata realizzata «dalla cintola in giù», come dice un personaggio constatando la diffusione pressoché universale dei jeans. O anche riducendo l’uomo a entità numerica, come nelle elezioni, nei sondaggi o nelle rilevazioni di mercato. Un’uguaglianza che ha livellato verso il basso ogni comportamento e ogni sensibilità umana. La prima e la terza parte sono formate, invece, da due serie di racconti tematica-mente legati. La prima sulle trasformazioni dell’uomo in quanto automobilista, cioè un nuovo tipo di animale dotato di corazza e ruote, con regole sociali e morali tutte particolari. La seconda sulle trasformazioni delle abitudini sessuali dell’uomo: un catalogo di atteggiamenti apparentemente abnormi, anche se in realtà di anormale c’è soprattutto il contesto della vita collettiva e relazionale in cui si muovono i vari personaggi. Dopo avere raccontato molte storie ambientate nel passato, con questo libro Vassalli affronta direttamente il presente. E ci dice che la modernità è finita. Tutto è cambiato e anche la letteratura, se vuole fare i conti con la contemporaneità, non può più essere la stessa che si è scritta o letta fino a pochi anni fa. Dunque questo è un libro di svolta. Sicuramente per Vassalli. Forse anche per la letteratura.

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