Popular books

Alberto Cova

Con la testa e con il cuore

Aldo Carotenuto

Le lacrime del male

<p class="description">L’urto incessante tra l’aspirazione alla totalità e le limitazioni che la vita impone, gli appuntamenti inevitabili con la morte, con il fallimento, con la malattia e la separazione: questo è il nucleo tematico da cui Aldo Carotenuto sviluppa un’ampia e articolata riflessione che tocca l’analisi psicologica, la storia della filosofia, del mito, della letteratura. La perfetta circolarità delle origini si spezza, con la nascita della coscienza, nel tempo lineare della storia, che è il tempo del conflitto, del sacrificio, della fatica del vivere. Come affrontare il mestiere di vivere accettando il passaggio dall’illusione alla disillusione, dall’onnipotenza alla responsabilità, dalla nostalgia delle origini all’adesione alla propria umanità? Il libro ci offre alcune prospettive, indicandoci nel ridimensionamento della volontà di potenza e nella scommessa dell’individuazione una via per non soccombere al male.</p><

Aldo Cazzullo

A riveder le stelle

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Aldo Cazzullo

Basta Piangere!

<p class="description">«Non ho nessuna nostalgia del tempo perduto. Non era meglio allora. È meglio adesso. L'Italia in cui siamo cresciuti era più povera, più inquinata, più violenta, più maschilista di quella di oggi. C'erano nubi tossiche come a Seveso, il terrorismo, i sequestri. Era un Paese più semplice, senza tv a colori, computer, videogiochi. Però il futuro non era un problema; era un'opportunità.» Aldo Cazzullo racconta ai ragazzi di oggi la storia della sua generazione e quella dei padri e dei nonni, «che non hanno trovato tutto facile; anzi, hanno superato prove che oggi non riusciamo neanche a immaginare. Hanno combattuto guerre, abbattuto dittature, ricostruito macerie. Hanno fatto di ogni piccola gioia un'assoluta felicità anche per conto dei commilitoni caduti nelle trincee di ghiaccio o nel deserto. Mia bisnonna sposò un uomo che non aveva mai visto: non era la persona giusta con cui lamentarmi per le prime pene d¿amore. Mio nonno fece la Grande Guerra e vide i suoi amici morire di tifo: non potevo lamentarmi con lui per il morbillo. L¿altro nonno da bambino faceva a piedi 15 chilometri per andare al lavoro perché non aveva i soldi per la corriera: come lamentarmi se non mi compravano il motorino?». I nati negli anni Sessanta non hanno vissuto la guerra e la fame; ma sapevano che c¿erano state. Hanno assorbito l¿energia di un Paese che andava verso il più anziché verso il meno. Hanno letto il libro Cuore, i romanzi di Salgari, Pinocchio, i classici. Non hanno avuto le opportunità dell¿era digitale, scrivevano lettere e non mail o sms, ma proprio per questo hanno conosciuto il tempo in cui le parole avevano un valore. Basta piangere! rievoca personaggi, canzoni, film, libri e oggetti di un'Italia che si accontentava di poco: Yanez e Orzowei, il mago Silvan e le piste per le biglie, i Giochi senza frontiere e la Febbre del sabato sera, i miti dello sport e della musica, le mode effimere e i cambiamenti profondi. Attraverso il racconto degli ultimi decenni, Aldo Cazzullo ricostruisce l'inizio della crisi e il modo in cui se ne può uscire: i quarantenni, anziché beccarsi come i capponi di Renzo, si uniscano per cambiare il Paese. E i ragazzi smettano di piagnucolare per qualcosa che ancora non conoscono e che dipende soprattutto da loro: il futuro.</p><

Aldo Cazzullo

Giuro che non avrò più fame

Aldo Cazzullo

I Ragazzi Che Volevano Fare La Rivoluzione: 1968-1978

<p>Marzo 1964, Palmiro Togliatti parla alla Normale di Pisa. Un ragazzo lo apostrofa dall'ultima fila: "Perché non avete provato a fare la rivoluzione?" "Provaci tu, a farla, se sei capace", risponde il segretario. "Lo farò, lo farò". Il ragazzo si chiama Adriano Sofri. Cinque anni dopo, insieme con amici, studenti e operai, darà vita a Lotta continua, il movimento rivoluzionario che ha segnato più in profondità la storia della nuova sinistra italiana. Un vero pensatoio politico, un passaggio obbligato per la formazione di un'intera generazione di giornalisti, intellettuali, politici, scrittori, molti dei quali oggi ricoprono in Italia posizioni di prestigio e potere. Dal '68 alla condanna del delitto Moro, dalla fascinazione operaista al caso Calabresi, dalle intuizioni politiche alle azioni illegali, Lotta continua ha segnato la storia del paese e la ricostruzione della sua nascita e del suo sviluppo è fondamentale per capire l'Italia degli anni Settanta. E quella di oggi. Con una nuova prefazione dell'autore.</p><

Aldo Cazzullo

Il caso Sofri

<div><p>Questo libro rievoca la vicenda di Adriano Sofri, dagli anni della Normale di Pisa alla fondazione di Lotta continua, dal Sessantotto fino alla tragica spirale del rapimento Moro e degli anni di piombo. Ma l'analisi dell'autore si focalizza, com'è naturale, sull'omicidio Calabresi, che è all'origine della condanna di Sofri. Cazzullo esamina in particolare il contesto politico di quell'episodio, forse mai pienamente compreso, i legami con la morte di Pinelli e di Serantini, le divisioni interne a Lotta continua nella dura primavera milanese del 1972. Ricostruisce le ragioni dell'accusa e quelle della difesa, i riscontri e le ombre della confessione di Marino, e indica, infine, le ragioni per cui va concessa la grazia.</p> <p>**</p></div><

Aldo Cazzullo

L'intervista: I 70 italiani che resteranno

<div><p>Francesco Cossiga racconta i segreti del caso Moro, e Vasco Rossi la sua esperienza con la droga e il carcere. Silvio Berlusconi si confessa nel giorno in cui lascia per sempre Palazzo Chigi, e Andrea Bocelli confida i suoi amori. Sandro Mazzola rivela le combine ai Mondiali del 1970 e del 1974, e Gianni Rivera dice di essere stato juventino e amico di Brera. Dalla ventenne Bebe Vio, che vince la medaglia d'oro paralimpica con le sue braccia e gambe nuove, a Rita Levi Montalcini, intervistata il giorno del suo centesimo compleanno, Aldo Cazzullo costruisce una straordinaria galleria dei personaggi che hanno fatto la storia degli ultimi trent'anni.</p> <p>Dall'intervista rubata a Giulio Andreotti quand'era ancora al potere sino all'esilarante chiacchierata con Checco Zalone, si alternano sulla scena capi di Stato e uomini di spettacolo, Bill Gates e Renato Zero, Mario Vargas Llosa e Laura Pausini. Renzo Arbore e Pippo Baudo vanno insieme da Padre Pio che li tratta malissimo, Paolo Sorrentino rievoca per la prima volta l'incidente in cui morirono i genitori; Andrea Camilleri viene portato in trionfo dalla rete per il suo No al referendum, mentre Massimo Bottura subisce un linciaggio digitale; Edgardo Sogno rivela di aver davvero preparato un colpo di Stato, Dino Zoff invita la Juve a rinunciare agli scudetti di Moggi; Ennio Morricone sente scoppiare la bomba di via Rasella, Alessandro Gassman rivendica le sue radici ebraiche; Bettino Craxi dice di voler morire ed essere sepolto in Tunisia, Umberto Bossi torna in campo dopo l'ictus; Dolce&amp;Gabbana spiegano come hanno raccontato ai genitori di essere gay, Renato Vallanzasca come è sopravvissuto alle botte dei secondini; Piercamillo Davigo lamenta che i politici non hanno smesso di rubare ma solo di vergognarsi, Giuliano Pisapia denuncia le torture ai no global di Genova; Franca Valeri racconta come ha beffato i nazisti, J-Ax come ha sconfitto la cocaina. Parlano grandi vecchi riservatissimi come Giovanni Bazoli e Gianluigi Gabetti, e blogger adolescenti da due milioni di seguaci; Beppe Grillo gocciolante dopo la traversata a nuoto dello Stretto, e gli eterni duellanti della sinistra italiana, demoliti da Francesco De Gregori; e poi Riccardo Muti e Renzo Piano, Paolo Conte e Paolo Poli, Carlo De Benedetti e John Elkann, Romiti e il cardinal Martini, Celentano e Jovanotti… Un grande romanzo italiano, narrato da grandi uomini e donne e scritto da un grande giornalista.</p> <p>**</p></div><

Aldo Cazzullo

La guerra dei nostri nonni

Aldo Cazzullo

La Mia Anima è Ovunque Tu Sia

<p class="description">Alba, aprile 1945. In città è arrivato il tesoro della Quarta Armata. Il denaro, il frutto delle requisizioni, le ricchezze che una forza di occupazione accumula in guerra: tutto questo viene spartito tra la Curia e i partigiani. Il vescovo affida la propria parte a un giovane promettente, cresciuto in seminario: Antonio Tibaldi. Il capo dei partigiani rossi, Domenico Moresco, tiene la propria parte per sé, tradendo l'amicizia del compagno Alberto e la memoria della donna che entrambi hanno amato con l'assolutezza della gioventù e della battaglia: Virginia, occhi chiari, sorriso a forma di cuore e coraggio da combattente, torturata e uccisa dai fascisti. Alba, 25 aprile 2011. In un bosco sulla Langa viene ritrovato il cadavere di Moresco, divenuto industriale del vino, capostipite di una delle due grandi famiglie della città. Sul caso, oltre alla polizia, indaga Sylvie, detective tanto spregiudicata quanto seducente, ingaggiata dal capo dell'altra dinastia: Tibaldi. Alba, 1963. Un grande scrittore, outsider della letteratura italiana, impiegato della Tibaldi Vini, sente vicina la morte. E allora cerca di ricostruire la storia del tesoro, della guerra partigiana, di un amore perduto. E intuisce i fili di una vicenda destinata molti anni dopo a finire in un delitto, sulla cui scena si agitano fantasmi del passato, comunisti, sacerdoti, fascisti, mogli tradite e traditrici, figli forse illegittimi, passioni romantiche e sadiche. Con una scrittura veloce, scabra, incalzante, ma con una cifra straordinariamente originale e viva, Aldo Cazzullo costruisce un romanzo che è al tempo stesso un avvincente noir, una grande storia d'amore e un racconto simbolico che getta una luce inattesa sulla nascita di una nazione, la nostra. Una storia dal respiro epico eppure capace di concentrarsi sulle pieghe nascoste, segrete, degli uomini e dei tempi, una storia che tiene insieme la guerra mondiale e le piccole guerre di famiglia, passioni collettive e brucianti 'questioni private'. Fino al colpo di scena finale. Secco come una fucilata, emozionante come un bacio rubato alla guerra, La mia anima è ovunque tu sia è una grande metafora della nostra identità e un romanzo sull'origine dell'Italia di oggi, sulle ragioni profonde dell'odio e dell'amore che ci tiene, nonostante tutto, uniti.</p><

Aldo Cazzullo

Le donne erediteranno la terra

Aldo Cazzullo

Outlet Italia. Viaggio nel paese in svendita

Aldo Cazzullo

Possa il mio sangue servire

Abstract<

Aldo Cazzullo

Viva L'Italia!

<p class="description">Chissà cosa direbbe dell'Italia di oggi Garibaldi, che conquistò un regno ma con sé a Caprera non portò i quadri di Caravaggio e l'oro dei Borboni, bensì un sacco di fave e uno scatolone di merluzzo secco. Cosa direbbero i volontari della Grande Guerra, che scrivevano alle madri: «Forse tu non potrai capire come non essendo io costretto sia andato a morire sui campi di battaglia, ma credilo mi riesce le mille volte più dolce il morire in faccia al mio paese natale, per la mia Patria. Addio mia mamma amata, addio mia sorella cara, addio padre mio. Se muoio, muoio coi vostri nomi amatissimi sulle labbra, davanti al nostro Carso selvaggio». Cosa direbbe il generale Perotti, capo del Cln piemontese, condannato a morte dal tribunale di Salò, che ai suoi uomini ansiosi di discolparlo e addossarsi ogni responsabilità grida: «Signori ufficiali, in piedi: viva l'Italia!»? «Viva l'Italia!» oggi è un grido scherzoso. Ma per molti italiani del Risorgimento e della Resistenza furono le ultime parole. La Resistenza non è di moda. È considerata una «cosa di sinistra». Si dimentica il sangue dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, che volle morire con i parrocchiani dicendo «vi accompagno io davanti al Signore», e dei militari come il colonnello Montezemolo, cui i nazifascisti cavarono i denti e le unghie, non i nomi dei compagni. Si dimentica che i partigiani non furono tutti sanguinari vendicatori ma anzi vennero braccati, torturati, impiccati ed esposti per terrorizzare i civili; e che i «vinti», i «ragazzi di Salò», per venti mesi ebbero il coltello dalla parte del manico, e lo usarono. Neppure il Risorgimento è di moda. Lo si considera una «cosa da liberali». Si dimentica che nel 1848 insorse l'Italia intera. Oggi è l'ora della Lega e dei neoborbonici. L'Italia la si vorrebbe divisa o ridotta a Belpaese: non una nazione, ma un posto in cui non si vive poi così male. Invece l'Italia è una cosa seria. È molto più antica di 150 anni; è nata nei versi di Dante e Petrarca, nella pittura di Piero della Francesca e di Tiziano. Ed è diventata una nazione grazie a eroi spesso dimenticati. Aldo Cazzullo ne racconta la storia. Respinge l'idea leghista e la retorica del Belpaese. Prefigura la nascita di un «partito della nazione». E avanza un'ipotesi: che in fondo gli italiani siano intimamente legati all'Italia più di quanto loro stessi pensino.</p><

Aldo Colonetti Con Elena Brigi E Valentina Croci

Design italiano del XX secolo

Aldo Lo Curto

Se fossi indio

Alessandra Carnevali

Delitto in alto mare

Alessandra Carnevali

Il giallo di Palazzo Corsetti

Alessandra Carnevali

Il giallo di Villa Ravelli

<p class="description">Un giallo degno dei romanzi di Agatha Christie Un’indagine del commissario Adalgisa Calligaris Non c’è pace per il commissario Adalgisa Calligaris. Pensava di poter staccare la spina, dopo il suo trasferimento a Rivorosso, e invece, risolto un caso, in meno di ventiquattr’ore se ne presenta un altro. Il corpo senza vita di Silvia Ravelli è stato trovato dalla sorella, Antonia, nel salotto della sua villa. È un colpo d’arma da fuoco ad averla uccisa, ma non c’è traccia della pistola. Con l’aiuto del magistrato Gualtiero Fontanella, il commissario Calligaris scopre che tra le due sorelle non correva buon sangue, a causa dell’eredità di uno zio. Ma Adalgisa capisce ben presto che, se vuole arrivare alla verità, deve allargare il suo raggio d’indagine. Soprattutto quando le vittime aumentano e la lista dei sospettati si allunga: l’imprenditore agricolo Giorgio Moretti, l’ex di Silvia Ravelli; il notaio Paride Calzone; il ricco compagno di Antonia Ravelli, Luigi Corbellini, vecchia conoscenza del commissario, oltre a una serie di figure losche legate al mondo della malavita e al gioco d’azzardo. Come in un puzzle all’inizio indecifrabile, i contorni della vicenda si vanno a mano a mano delineando. Il colpo di scena finale è assicurato... Dalla vincitrice del premio Ilmioesordio, un altro giallo intricato e indecifrabile, in perfetto stile Agatha Christie. I commenti dei lettori: «Una storia ironica e piacevole. Deliziose le espressioni in umbro e le descrizioni del paesaggio così come il mondo femminile di Rivorosso. Brava l’autrice e al prossimo caso di Adalgisa!!!» Claudia «Brillantissimo giallo scritto con maestria che regala personaggi dipinti a tinte vivaci, una storia molto originale e un finale a sorpresa!» Sara «Bellissimo libro, interessante, avvincente e mai prevedibile, che cattura l’attenzione per poi riversarla in un finale avvincente!» Luca «Una lettura piena di ironia, una storia che coinvolge per le descrizioni vivaci dei personaggi e della protagonista, il commissario Adalgisa, ruvida, schietta e pungente. Da leggere!» Carla Alessandra CarnevaliÈ nata a Orvieto ed è laureata in Lingue. Nel 1996 si diploma come autrice di testi presso il CET di Mogol. Ha partecipato, in veste di autrice, al Festival di Sanremo 2002 con il brano All’infinito eseguito da Andrea Febo. Scrive romanzi, racconti e poesie. Nel 2007 è la prima blogger ufficialmente accreditata al Festival di Sanremo. Dal 2005 al 2012 ha curato online il blog Festival, sulla musica italiana e Sanremo, per il network Blogosfere. Dal 2007 si occupa di promozione web per eventi e artisti emergenti. La Newton Compton ha pubblicato Uno strano caso per il commissario Calligaris, libro vincitore del Premio Ilmioesordio nel 2016 e Il giallo di Villa Ravelli.</p><

Alessandra Carnevali

Il mistero del cadavere nella valigia

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Alessandra Carnevali

Uno strano caso per il commissario Calligaris

Alessandro Carlini

Partigiano in camicia nera

<div><p><strong>LA VITA TORMENTATA E AVVENTUROSA DI UN UOMO CHE HA COMBATTUTO SU ENTRAMBI I FRONTI. UN’IMMERSIONE TOTALE NELLA GRANDE STORIA DEL FASCISMO E DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE.</strong> </p> <p>PARTIGIANO E FASCISTA: OGGI Uber Pulga è ricordato così. Com’è possibile? La storia di quest’uomo straordinario, raccontata da Alessandro Carlini con grande trasporto e la forza di un coinvolgimento personale e familiare, rappresenta un’occasione unica per tuffarsi e rivivere i conflitti e le contraddizioni di anni funesti come quelli della Seconda guerra mondiale. </p> <p>Nato nel 1919 a Felonica, in provincia di Mantova, Pulga sceglie il fascismo, si arruola, è addestrato al controspionaggio in Germania e inviato a Reggio Emilia come infiltrato in un gruppo di partigiani. Sarà promosso sul campo dallo stesso Mussolini che vorrà incontrarlo di persona. </p> <p>Spia e disertore, pluridecorato di Salò ed eroe della Resistenza, Uber Pulga è un uomo senza bandiere se non quella della propria coscienza. Una coscienza tormentata, mai pacificata, che lo porterà a vivere la delusione e il distacco dal fascismo ma non, come molti, cambiando casacca a guerra ormai persa. I documenti che l’autore di questo libro ha raccolto in anni di ricerche sul campo restituiscono l’immagine di un fuggiasco che aiuterà la causa partigiana senza smettere la camicia nera. </p> <p>Un partigiano in camicia nera, giustiziato per tradimento dai suoi stessi camerati repubblichini all’alba del 24 febbraio 1945. La storia intensa e drammatica di un travaglio che non è solo umano e personale, è quello di un intero paese. </p> <p>**</p></div><

Alessandro Chiarelli

Disonora il padre e la madre

Alessia Coppola

La voce segreta dei ricordi

Alessia Cruciani

La guerra dei like

Alex Connor

Caravaggio enigma

Alex Connor

Cospirazione Caravaggio

Alex Connor

Goya Enigma

Alex Connor

I cospiratori di Venezia

Alex Connor

I Lupi di Venezia

Alex Connor

Maledizione Caravaggio

Alfio Caruso

Garibaldi, corruzione e tradimento.

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Alfio Caruso

L'Onore D'Italia: El Alamein: Così Mussolini Mandò Al Massacro La Meglio Gioventù

<p>Da settant'anni El Alamein è un grido che risuona nei cuori e nelle menti d'Italia. Per i ragazzi dell'Ariete, della Trento, della Folgore, della Trieste, della Littorio, della Bologna, della Brescia, della Pavia, del 4° e del 50° stormo d'assalto rappresentò l'appuntamento con un destino ingrato, da ciascuno onorato al meglio. A mandarli al massacro furono la sanguinaria follia del duce e il tradimento degli ammiragli: Mussolini, nel '41 e nel '42, preferì inviare undici divisioni e il meglio dell'artiglieria nel mattatoio sovietico anziché in Africa, dove avrebbero potuto cambiare il corso della guerra; i capi della Marina rivelarono agli inglesi le rotte dei trasporti verso Tripoli e Bengasi privando in tal modo l'armata italo-tedesca dei rifornimenti indispensabili per raggiungere il canale di Suez.<br>Pur ignorati dalle ricostruzioni ufficiali, bersaglieri, parà, fantaccini, genieri, aviatori scrissero pagine di memorabile abnegazione persino a dispetto del regime, che li aveva abbandonati nel deserto. E gli italiani non scapparono, non alzarono le mani, spesso morirono in silenzio nella loro buca. Gli stessi successi di Rommel furono frutto, finché il nemico non se ne accorse, di una straordinaria operazione di spionaggio condotta dal maggiore dei carabinieri Manfredi Talamo, in seguito fucilato alle Fosse Ardeatine. A El Alamein cominciò la presa di coscienza dei ragazzi della generazione sfortunata, che avrebbe poi indotto gran parte dei pochi sopravvissuti della Folgore ad arruolarsi, dopo l'8 settembre, con gli anglo-americani.</p><

Alfonso Cappetta

Archeologia misteriosa

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Alì Ehsani Francesco Casolo

I ragazzi hanno grandi sogni

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Andersen Hans Christian

Fiabe

Anderson Chester

Dieci Anni All'ora X

Andrea Camilleri

10 - Il giro di boa

Andrea Camilleri

Certi momenti

Andrea Camilleri

Dentro il labirinto

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